Trieste, 5 novembre 2025 – “L’Italia resta un Paese che attira investimenti”. Così Matteo Zoppas, presidente dell’ICE, ha commentato questa mattina a margine di Selecting Italy, la manifestazione in corso a Trieste dedicata a promuovere gli investimenti stranieri nel nostro Paese. Un dato che mette in luce come, nonostante la crescente concorrenza internazionale, l’Italia si posizioni ancora al sedicesimo posto nel mondo per stock di investimenti diretti esteri.
Investimenti esteri in Italia: i numeri che contano
Zoppas ha snocciolato i dati della rete ICE, che si occupa di promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Al momento, il sistema di gestione delle attività di scouting e lead generation si basa su CRM Pipedrive. Ma presto sarà sostituito da un nuovo CRM nazionale, più efficiente. Un archivio prezioso che contiene 23mila potenziali investitori esteri, 31mila contatti e 4.500 progetti. “Una vera miniera di informazioni, fondamentale per il futuro”, ha spiegato il presidente.
Tra il 2020 e il 2025, la rete ICE ha gestito 3.679 progetti di investimento, con una media di circa 658 all’anno. Di questi, 1.563 sono manifestazioni di interesse in corso, mentre 640 sono già a uno stadio avanzato, o addirittura avviati. Il valore stimato di questi progetti importanti è intorno ai 40 miliardi di euro: un segnale chiaro della capacità dell’Italia di attirare capitali, soprattutto in settori ad alto valore.
I progetti più recenti e l’effetto sull’occupazione
Nel 2024, la rete ICE-MAECI ha “atterrato” – così si dice tecnicamente – 11 progetti di investimento per un valore complessivo di 734 milioni di euro. Un numero più basso rispetto agli anni passati, che però rispecchia le difficoltà internazionali del momento e la tenuta del sistema produttivo italiano.
Arrivando a metà 2025, sono già cinque i progetti avviati, con investimenti che superano i 2 miliardi di euro. Secondo ICE, questi potrebbero portare alla creazione di circa mille nuovi posti di lavoro, soprattutto nel Nord-Est e nel Centro Italia. “Il nostro obiettivo è far crescere ancora questi numeri e attirare investitori nei settori chiave”, ha sottolineato Zoppas.
Come l’Italia punta a restare competitiva
Il presidente ICE ha insistito sull’importanza di una stretta collaborazione tra istituzioni e imprese per rendere il Paese più attraente. “Stiamo lavorando con il MAECI e le Regioni per snellire l’accoglienza degli investitori”, ha spiegato ai giornalisti presenti. Il passaggio al nuovo CRM nazionale dovrebbe aiutare a gestire meglio contatti e progetti, rendendo tutto più trasparente e veloce.
Tra le priorità ci sono la semplificazione delle procedure burocratiche, il potenziamento delle infrastrutture digitali e il supporto alle filiere innovative. “Solo così potremo competere davvero con Germania e Francia, che hanno aumentato di molto i loro investimenti esteri negli ultimi anni”, ha ammesso Zoppas.
Selecting Italy: un appuntamento chiave
L’evento triestino, che ha ospitato le parole del presidente ICE, si conferma un momento centrale per mettere a confronto istituzioni, imprese e investitori stranieri. Nei corridoi della Stazione Marittima, tra panel e incontri B2B, si respira un cauto ottimismo. “L’interesse per l’Italia c’è, ma serve continuità nelle politiche di attrazione”, ha confessato un manager tedesco presente.
In sintesi, i dati presentati oggi raccontano di un’Italia che, nonostante le sfide globali, resta una meta appetibile per gli investimenti esteri. La partita è ancora aperta: molto dipenderà dalla capacità delle istituzioni italiane di trasformare questi numeri in opportunità concrete per imprese e lavoratori.
