Milano, 5 novembre 2025 – Mediobanca chiude i primi tre mesi dell’esercizio 2025 con ricavi a 867,6 milioni di euro, praticamente in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso. Dietro questo dato, spiegano fonti interne, c’è la capacità del gruppo di tenere le redini delle attività principali, nonostante un mercato ancora incerto, tra tassi in aumento e alta volatilità.
Utile netto stabile, ma i costi straordinari pesano
L’utile netto si attesta a 321,7 milioni, con un calo contenuto del 2,5% rispetto allo scorso anno. Ma qui c’è un dettaglio importante: nel conto non sono stati inclusi i costi straordinari legati alle recenti offerte pubbliche di scambio (ops) su Mps e Banca Generali. Se si considerano anche queste spese – insieme all’effetto della chiusura anticipata dei piani di incentivi a lungo termine per i top manager – l’utile scende a 291,2 milioni.
Il gruppo guidato da Alberto Nagel ha chiarito che queste operazioni straordinarie hanno inciso per circa 30 milioni. “Abbiamo deciso di puntare su investimenti strategici e di rafforzarci nei settori chiave”, racconta una fonte vicina al management. Una scelta che pesa ora sui conti, ma che dovrebbe portare frutti sul medio periodo.
Le operazioni su Mps e Banca Generali pesano sul bilancio
Le spese più rilevanti arrivano dall’ops su Mps e quella su Banca Generali. Mediobanca ha sostenuto costi legali, consulenze e spese amministrative per portare avanti queste offerte. “Sono mosse pensate per consolidare la nostra presenza nei settori strategici del credito e del risparmio gestito”, spiegano dall’interno dell’istituto.
I costi straordinari sono già stati registrati in questo trimestre, mentre i benefici arriveranno solo nei prossimi anni. In più, la banca ha chiuso in anticipo alcuni piani di incentivo a lungo termine per i manager, con un impatto immediato sul bilancio.
Ricavi fermi nonostante la volatilità
I ricavi a 867,6 milioni confermano che Mediobanca riesce a mantenere una certa solidità, anche in un periodo di forte agitazione sui mercati finanziari. Gli esperti sottolineano come la diversificazione del gruppo – che spazia dal corporate & investment banking al wealth management – abbia fatto la differenza.
“Il trimestre è andato come previsto”, commenta un analista milanese che segue il titolo. “La stabilità dei ricavi è un segnale incoraggiante, soprattutto considerando il peso delle spese straordinarie”. In Borsa, stamattina il titolo Mediobanca è rimasto poco sopra la parità, segno che il mercato aveva già messo in conto l’impatto di questi costi.
Prospettive e attese dal mercato
Per i prossimi mesi, il management mantiene un atteggiamento prudente ma ottimista. “Continueremo a investire nei nostri settori principali e a cercare nuove opportunità di crescita”, dice una fonte vicina al consiglio d’amministrazione. Ora gli investitori guardano con attenzione alle sinergie che arriveranno dalle operazioni su Mps e Banca Generali.
Le prime previsioni degli analisti indicano che i costi straordinari dovrebbero essere compensati da ricavi più alti nei prossimi trimestri. Resta però da vedere come andrà il contesto economico: inflazione, tassi e volatilità sono variabili da tenere d’occhio.
In sintesi, anche se la banca evita toni trionfalistici, la trimestrale mostra una certa forza del gruppo. Sarà però solo con il tempo che si potrà capire davvero l’impatto delle scelte fatte in questi mesi.
