Spread Btp-Bund in aumento: cosa significa per l’economia italiana?

Spread Btp-Bund in aumento: cosa significa per l'economia italiana?

Spread Btp-Bund in aumento: cosa significa per l'economia italiana?

Giada Liguori

Novembre 5, 2025

Roma, 5 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha iniziato la giornata in rialzo, salendo a 75,7 punti base dai 74,6 della chiusura di ieri. Non è un valore preoccupante se confrontato con i picchi degli ultimi anni, ma resta un dato che attira l’attenzione degli operatori finanziari e del Tesoro. Il rendimento del Btp decennale si è fermato al 3,39%, in leggero aumento rispetto a ieri.

Spread in crescita: cosa dicono i numeri

Questa mattina l’avvio dei mercati ha portato il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi – il famoso spread – a salire. Alle 9, i dati di Bloomberg indicano un valore di 75,7 punti base. Un aumento contenuto, ma che traduce una certa prudenza da parte degli investitori sul debito italiano. Il confronto con la Germania resta il punto di riferimento per capire la fiducia dei mercati verso l’Italia: il Bund decennale tedesco, considerato il titolo più sicuro dell’Eurozona, serve proprio a questo.

Btp decennale: rendimento al 3,39%, le reazioni

Il rendimento del Btp a 10 anni è salito al 3,39%, un piccolo passo in su rispetto al 3,37% di ieri. “Si tratta di un movimento normale in un periodo di mercato volatile”, spiega un analista di una banca d’investimento contattato da alanews.it. Secondo lui, “gli investitori seguono con attenzione le prossime mosse della Banca Centrale Europea e i dati economici che arriveranno nei prossimi giorni”. In effetti, la settimana si annuncia intensa: domani usciranno i dati sull’inflazione dell’Eurozona, venerdì le nuove stime sul Pil italiano.

Pressioni internazionali e clima di incertezza

L’aumento dello spread arriva in un momento di tensioni internazionali e attese sulle decisioni delle banche centrali. Negli ultimi giorni, le tensioni in Medio Oriente e le parole dei membri della Federal Reserve hanno mantenuto alta la volatilità sui mercati globali. In Europa, la BCE ha ribadito la necessità di mantenere tassi d’interesse elevati finché l’inflazione non darà segnali più chiari di calo. “Il mercato si aspetta una fase lunga con tassi alti”, commenta un gestore obbligazionario milanese. “Questo pesa anche sui rendimenti dei titoli italiani”.

Che impatto ha sulle finanze pubbliche?

Uno spread stabile sotto quota 100 punti base è considerato gestibile dal Tesoro. Ma anche piccoli movimenti come quello di oggi vengono tenuti d’occhio. Il Ministero dell’Economia segue costantemente l’andamento del differenziale, consapevole che un rialzo prolungato potrebbe far crescere i costi per il debito pubblico. Secondo la Ragioneria generale dello Stato, ogni aumento di 10 punti base pesa sulle casse pubbliche per circa 1,5 miliardi di euro all’anno.

Gli investitori restano in attesa

Gli operatori non si sbilanciano. “Si guarda alle prossime aste di titoli di Stato e alle decisioni delle agenzie di rating”, dice un trader romano esperto di titoli governativi. Il prossimo appuntamento importante sono le valutazioni di Moody’s e Fitch, attese entro fine mese. Intanto, il Tesoro continua con il calendario delle emissioni: domani è prevista un’asta di Bot semestrali per un massimo di 7 miliardi.

Uno scenario da seguire da vicino

In sintesi, la giornata conferma una certa stabilità per il debito italiano, anche se qualche segnale di tensione resta, legato soprattutto all’andamento internazionale e alle mosse delle banche centrali. Gli occhi degli investitori sono puntati su Roma e Francoforte. Solo nei prossimi giorni si capirà se lo spread continuerà a salire o tornerà a livelli più tranquilli come nelle settimane scorse.