Arezzo, 5 novembre 2025 – Una donna di 66 anni è morta e il marito è rimasto intossicato dopo un trattamento antitarlo nella loro villa di Alberoro, frazione di Monte San Savino, in provincia di Arezzo. La tragedia, avvenuta meno di due settimane fa, ha spinto la procura ad aprire un fascicolo per omicidio colposo. Nelle ultime ore è stato notificato un avviso di garanzia al titolare della ditta che ha eseguito la disinfestazione. Secondo gli inquirenti, il trattamento potrebbe aver avuto un ruolo decisivo nel decesso di Antonella Peruzzi, la vittima.
Malore dopo la disinfestazione: la dinamica dei fatti
Tutto è iniziato come una giornata qualunque. Antonella Peruzzi e il marito, un orafo di 69 anni noto in zona, avevano chiesto un intervento antitarlo per proteggere i mobili antichi di casa. Pochi giorni dopo la disinfestazione, però, entrambi hanno cominciato a stare male. Prima qualche sintomo lieve: nausea, poi vomito. Ma la situazione è rapidamente peggiorata.
I familiari e il personale medico intervenuto raccontano che i sintomi sono diventati gravi nel giro di poche ore. La donna è stata portata d’urgenza all’ospedale San Donato di Arezzo, dove purtroppo non è stato possibile salvarla. Il marito, invece, è rimasto ricoverato per una settimana: ora è a casa, ma sotto controllo medico.
Indagini in corso: villa sequestrata e campioni raccolti
I carabinieri di Arezzo hanno posto sotto sequestro la villa di Alberoro. Dopo il decesso, la casa è stata ispezionata più volte dagli investigatori. Sono stati prelevati campioni d’aria, polveri e residui chimici da mobili e pavimenti. L’obiettivo è capire se le sostanze usate durante il trattamento antitarlo possano aver causato l’intossicazione.
Il sostituto procuratore incaricato ha spiegato che “le analisi tossicologiche saranno decisive per stabilire la presenza di sostanze nocive e la loro concentrazione in casa”. Solo allora si deciderà se procedere con l’autopsia o addirittura con la riesumazione della salma, ipotesi al momento al vaglio degli inquirenti.
Sospetti sull’avvelenamento: il peso delle patologie pregresse
Un particolare emerso nelle ultime ore riguarda la salute della vittima. Fonti vicine alla famiglia riferiscono che Antonella Peruzzi soffriva di alcune malattie croniche. Tuttavia, il fatto che anche il marito abbia avuto sintomi simili ha spinto gli investigatori a non escludere l’ipotesi di un avvelenamento accidentale.
“Non possiamo ancora dire con certezza se si tratti solo di una tragica coincidenza”, ha detto uno degli inquirenti. “Ma la tempistica e la sequenza dei malori suggeriscono un legame diretto con il trattamento antitarlo”.
Avviso di garanzia per il titolare della ditta
Nelle ultime ore, il titolare della ditta incaricata della disinfestazione ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto, spiegano dalla procura, per consentirgli di nominare consulenti tecnici in vista delle prossime perizie.
Contattato da alanews.it, l’uomo ha dichiarato: “Abbiamo sempre seguito le procedure di legge. Attendiamo con fiducia l’esito delle indagini”. La sua ditta, specializzata nei trattamenti contro i tarli del legno, opera da anni nella provincia di Arezzo.
Prossimi sviluppi: attesa per le analisi tossicologiche
Nei prossimi giorni si aspettano i risultati delle analisi sui campioni raccolti nella villa e sui fluidi biologici dei coniugi. Solo dopo questi esami la procura deciderà se fare ulteriori accertamenti.
Intanto, nella piccola comunità di Alberoro la notizia ha scosso tutti. “Non ce lo aspettavamo”, racconta una vicina. “Erano persone riservate, ma sempre gentili”. Il paese resta in attesa di capire cosa sia davvero successo in quella villa, dove un semplice trattamento antitarlo ha scatenato una tragedia.
