Barilla svela i vincitori di Good Food Makers 2025: ecco le startup innovative premiate

Barilla svela i vincitori di Good Food Makers 2025: ecco le startup innovative premiate

Barilla svela i vincitori di Good Food Makers 2025: ecco le startup innovative premiate

Matteo Rigamonti

Novembre 6, 2025

Parma, 6 novembre 2025 – Barilla ha svelato oggi le tre aziende che si sono aggiudicate la settima edizione di Good food makers, il programma di open innovation dedicato a startup e realtà tecnologiche pronte a risolvere sfide concrete lungo tutta la filiera alimentare. Quest’anno sono arrivate ben 288 candidature da 41 Paesi diversi, con una crescita significativa delle proposte italiane, che rappresentano il 24% del totale: il dato più alto finora registrato.

Good food makers: un ecosistema che fa innovazione davvero

La settima edizione di Good food makers, organizzata insieme a Almacube – l’hub dell’innovazione dell’Università di Bologna e Confindustria Emilia Area Centro – ha portato una novità importante, chiamata “ecosystem”. L’idea è di creare uno spazio aperto dove partner e soggetti della filiera Barilla possano lavorare insieme, scambiarsi idee e collaborare. “Non è solo un programma per trovare idee nuove: è un vero e proprio motore di scoperte e sinergie”, racconta Claudia Berti, responsabile open innovation di Barilla. “Ogni anno scegliamo sfide precise che ci aiutano a esplorare nuove tecnologie e modi di lavorare, spingendo l’adozione delle soluzioni più valide”.

Il programma si concentra su temi cruciali come la sostenibilità delle pratiche agricole, la sicurezza alimentare e l’esperienza d’acquisto. L’obiettivo, spiega Berti, è diffondere una cultura più aperta e collaborativa. Una cultura capace di cambiare davvero il modo di innovare, portando vantaggi concreti dentro l’azienda e lungo tutta la filiera.

Le tre vincitrici: idee che vanno dalla terra allo scaffale

Dopo mesi di ricerca e una selezione che ha coinvolto 33 finaliste da tutto il mondo, Barilla ha scelto tre aziende che si sono distinte per come hanno risposto alle sfide del programma. La tedesca Feldklasse, insieme a Open Fields, ha messo a punto un sistema meccanico per togliere in automatico le erbe infestanti nei campi di basilico. Un dispositivo che riduce il lavoro manuale e rende più sostenibili le coltivazioni usate per le salse e il pesto Barilla.

La seconda è italiana: Xnext, specializzata in sistemi avanzati di controllo per il settore alimentare. Insieme a Bizerba, ha sviluppato Xspectra, una tecnologia a raggi X brevettata che analizza in tempo reale la composizione chimico-fisica dei prodotti. Grazie al conteggio dei fotoni e all’uso di algoritmi di deep learning, è in grado di scovare contaminanti difficili da vedere con i controlli tradizionali, come plastica o legno a bassa densità.

Infine, il gruppo italo-francese Vusion Group, in collaborazione con Conad Nord Ovest, presenta Captana: un sistema di monitoraggio basato su telecamere e intelligenza artificiale che tiene sotto controllo la disponibilità dei prodotti sugli scaffali, riduce i casi di mancanza e migliora così l’esperienza di chi fa la spesa.

Tecnologia e ricerca: la sfida di Barilla per il futuro del cibo

Ora le tre aziende inizieranno un percorso di progettazione e test insieme ai team Barilla e ai partner della filiera. Il lavoro si concluderà con l’Innovation day del 15 gennaio 2026. “Collaborare con Barilla grazie a Good food makers è una grande occasione”, dice Bruno Garavelli, chairman e CTO di Xnext. “Condividiamo la stessa idea: portare innovazione e sicurezza lungo tutta la filiera alimentare, mettendo la tecnologia al servizio della qualità e dei consumatori”.

Nel 2024 Barilla ha investito circa 50 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo. Il nuovo centro R&D, ora in fase di ristrutturazione a Parma, avrà 12mila metri quadrati e ospiterà laboratori all’avanguardia. Qui si concentreranno tutte le competenze tecniche del gruppo, con team internazionali e multidisciplinari dedicati a ogni progetto.

Un modello che rompe gli schemi tradizionali

L’approccio di Barilla con Good food makers va oltre i confini classici dell’innovazione interna. Aprirsi a startup e realtà esterne permette all’azienda di scoprire soluzioni nuove e di accelerare la trasformazione del settore alimentare. Un modello che, dicono gli organizzatori, potrebbe diventare un punto di riferimento per tutto il comparto agroalimentare italiano ed europeo.

Fino all’Innovation day, le tre aziende selezionate lavoreranno fianco a fianco con i team Barilla su progetti pilota concreti. Solo allora si potrà capire davvero l’impatto di queste nuove tecnologie sulla filiera. Ma già oggi, tra laboratori in fermento e nuove collaborazioni, a Parma si respira un’aria di cambiamento.