Batterie al litio: la soluzione perfetta per ogni clima

Batterie al litio: la soluzione perfetta per ogni clima

Batterie al litio: la soluzione perfetta per ogni clima

Matteo Rigamonti

Novembre 6, 2025

Philadelphia, 6 novembre 2025 – Un gruppo di ricercatori della Pennsylvania State University ha messo a punto una nuova generazione di batterie al litio in grado di funzionare in condizioni estreme, da -50°C fino a +75°C. Lo studio, pubblicato sulla rivista Joule, apre la strada a dispositivi più affidabili per veicoli elettrici, data center e grandi impianti energetici, superando i limiti delle batterie oggi in commercio.

Batterie al litio più resistenti: la svolta dagli Stati Uniti

Le batterie al litio che conosciamo sono nate per smartphone e laptop, progettate per lavorare intorno ai 25 gradi. “Non erano fatte per l’ampia gamma di usi che hanno oggi”, spiega Chao-Yang Wang, primo autore dello studio e docente di ingegneria chimica alla Penn State. Con l’arrivo dei veicoli elettrici e l’uso in infrastrutture critiche, queste batterie devono spesso operare in ambienti molto più caldi o freddi di quelli per cui erano pensate.

Wang sottolinea come la temperatura sia diventata un vero problema per i produttori: “Ora che le batterie sono usate in auto elettriche, data center e sistemi su larga scala che possono scaldarsi parecchio, mantenere la stabilità è complicato”. Il rischio? Performance in calo, danni permanenti o, nel peggiore dei casi, incendi.

Il nuovo design: materiali migliorati e riscaldamento integrato

Per affrontare il problema, il team della Penn State ha lavorato su due fronti. Da una parte, ha migliorato i materiali interni della batteria per garantire sicurezza e stabilità anche con il caldo intenso. Dall’altra, ha inserito un sistema di riscaldamento interno che aiuta la batteria a restare efficiente anche quando fa molto freddo.

La vera novità è una sottile pellicola di nichel, spessa appena 10 millesimi di millimetro – poco più di un globulo rosso. Questa lamina, integrata nella struttura, permette alla batteria di autoregolare la temperatura senza aumentare peso o ingombro. “Il riscaldatore interno fa sì che la batteria si scaldi da sola quando serve, mantenendo le prestazioni costanti”, spiega Wang.

Dove serviranno davvero queste batterie

Le applicazioni sono molte. Secondo i ricercatori, queste nuove batterie al litio potranno equipaggiare i veicoli elettrici che viaggiano in climi rigidi – come Nord Europa o Canada – ma anche in paesi dove fa più di 40 gradi. E non solo: i grandi data center, che producono calore costante e richiedono sistemi di raffreddamento complessi, potrebbero beneficiare di batterie più sicure e stabili.

“Per far crescere i sistemi su larga scala alimentati a batterie al litio, dobbiamo risolvere questo problema di progetto”, aggiunge Wang. Il nuovo modello promette più durata e meno rischi di surriscaldamento o congelamento.

Il futuro e le sfide da superare

Per ora la tecnologia è stata testata solo in laboratorio, con risultati “promettenti”, dicono gli autori. Non si sa ancora quando queste batterie arriveranno sul mercato: serviranno altri test su larga scala e adattamenti industriali. Ma l’interesse delle aziende è già alto, riferiscono fonti accademiche americane.

Rimangono dubbi sui costi di produzione e sull’impatto ambientale dei materiali usati. Gli studiosi assicurano che la pellicola di nichel non dovrebbe far lievitare troppo il prezzo, ma serviranno dati più precisi nelle prossime fasi.

Intanto, la ricerca della Penn State rappresenta un passo avanti verso batterie al litio più sicure e versatili. Un dettaglio che potrebbe contare – presto – per chi guida un’auto elettrica sotto la neve o gestisce server in piena estate texana.