Bonifici istantanei gratuiti: l’alleanza tra banche e imprese per combattere le frodi

Bonifici istantanei gratuiti: l'alleanza tra banche e imprese per combattere le frodi

Bonifici istantanei gratuiti: l'alleanza tra banche e imprese per combattere le frodi

Matteo Rigamonti

Novembre 6, 2025

Milano, 6 novembre 2025 – Dal 9 ottobre, in tutta l’Unione Europea sono scattate nuove regole per i bonifici istantanei. Le banche devono offrire questo servizio senza costi extra rispetto ai bonifici tradizionali e introdurre un controllo più stretto sulla corrispondenza tra nome del beneficiario e IBAN. Un cambiamento importante, che secondo Anna Ongaro, country manager per l’Italia di Sis Id, segna un passo avanti nella lotta alle frodi. Ma attenzione: “Abbassare la guardia sarebbe un errore”, avverte Ongaro, “perché le minacce si evolvono e si servono anche dell’intelligenza artificiale”.

Bonifici istantanei: cosa cambia davvero per banche e clienti

Le nuove norme europee obbligano le banche a garantire la gratuità dei bonifici istantanei e a mettere in campo strumenti per verificare che il nome del beneficiario corrisponda all’IBAN. Il cliente può comunque procedere anche se c’è qualche discrepanza, ma così si riduce il rischio di errori e truffe. “Il sistema VoP”, spiega Ongaro, “rende i pagamenti più sicuri, ma non elimina del tutto i pericoli”. I dati di Sis Id mostrano che le frodi sono in crescita, anche se cambiano forma: dal furto d’identità ai deepfake vocali, dalla falsificazione degli IBAN al phishing mirato.

Intelligenza artificiale, amica e nemica contro le frodi

Negli ultimi anni le banche hanno puntato molto sull’intelligenza artificiale per scovare transazioni sospette. “Oggi quasi nove istituti su dieci usano l’IA per analizzare i movimenti di denaro”, dice Ongaro. Il risultato? Costi dimezzati e capacità di individuare frodi fino al 95%. Ma c’è un rovescio della medaglia: i truffatori usano la stessa tecnologia per creare falsi ordini di pagamento o imitare la voce dei dirigenti. “L’IA generativa viene sfruttata per ingannare”, aggiunge la manager. E secondo il Boston Consulting Group, solo un quarto delle banche si sente pronta a gestire in sicurezza questi nuovi modelli.

Apprendimento federato: un’arma in più contro le frodi

Per non sacrificare la privacy, Ongaro indica nell’apprendimento federato una soluzione concreta. È un metodo di machine learning che permette di migliorare i modelli di rilevamento senza spostare i dati sensibili su server centrali. “Ogni banca allena il proprio modello in casa”, spiega Ongaro, “poi condivide solo i parametri aggiornati”. Così si rispetta il GDPR, si aumenta la precisione del 20% e si scoprono frodi che da soli non si vedrebbero.

Imprese e banche: insieme contro le frodi

Le aziende sono spesso le prime vittime delle truffe e riescono a cogliere segnali deboli nei pagamenti o nella catena di approvvigionamento. Le banche, invece, hanno una visione d’insieme dei flussi di denaro e strumenti per intervenire subito. “Eppure”, nota Ongaro, “questi due mondi collaborano ancora troppo poco”. Qualche esempio c’è: l’alleanza tra Nasdaq Verafin e Biocatch coinvolge 2.600 istituzioni finanziarie con oltre 10.000 miliardi di dollari in gestione; Mastercard Decision Intelligence ha triplicato l’efficacia nel riconoscere frodi riducendo i falsi allarmi del 22%. Ma spesso sono casi isolati.

Regole europee: Gdpr, Dora e Ai Act a difesa della sicurezza

L’Europa ha gettato le basi per un quadro normativo condiviso. Tre leggi importanti – il GDPR, il regolamento Dora sulla resilienza digitale e l’Ai Act sull’uso etico dell’intelligenza artificiale – sono il fondamento di questo approccio. “Non sono ostacoli”, ricorda Ongaro, “ma strumenti per spingere verso più trasparenza e collaborazione tra banche e imprese”.

Un futuro di rete europea contro le frodi

In Francia la verifica automatica dei beneficiari (VoP) è già realtà e i regolatori la indicano come modello di sicurezza e innovazione. L’obiettivo è arrivare a pagamenti sempre più sicuri grazie a un sistema che metta in rete organismi di pagamento e clienti aziendali. Domani, ipotizza Ongaro, potrebbe nascere una rete europea che colleghi automaticamente i segnali di frode da tutti i Paesi membri.

Serve una risposta collettiva: tecnologia, competenze umane e regole chiare per difendere la fiducia nel sistema finanziario europeo. “La battaglia contro le frodi”, conclude Ongaro, “si basa su un triangolo di fiducia: imprese attente, banche che custodiscono i flussi e autorità pubbliche che garantiscono imparzialità”. Un equilibrio delicato, che si gioca sulla capacità di innovare senza rinunciare alla privacy.