Farnesina: ultime speranze per Di Marcello e Kirchler in bilico

Farnesina: ultime speranze per Di Marcello e Kirchler in bilico

Farnesina: ultime speranze per Di Marcello e Kirchler in bilico

Matteo Rigamonti

Novembre 6, 2025

Kathmandu, 6 novembre 2025 – Il ministero degli Affari Esteri italiano ha confermato oggi la morte di tre alpinisti italiani coinvolti nelle valanghe che hanno colpito il Nepal negli ultimi giorni. La notizia è arrivata dopo l’arrivo a Kathmandu del console italiano a Calcutta, punto di riferimento per il Nepal, che ha rafforzato i contatti con le autorità locali e i tour operator impegnati nei soccorsi.

Tre italiani morti, due ancora dispersi

La Farnesina ha reso noti i nomi delle vittime: Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco. I loro nomi sono stati confermati ieri sera dalle autorità nepalesi, dopo ore di attesa e controlli incrociati tra registri di arrivo e segnalazioni dei gruppi di spedizione. I tre si trovavano nella zona dell’Annapurna, una delle mete più frequentate dagli amanti dell’alta quota, quando una serie di valanghe improvvise ha travolto diversi gruppi.

Ricerche ancora aperte per Di Marcello e Kirchler

Restano invece dispersione altri due italiani: Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Fonti diplomatiche parlano di “scarse” possibilità di ritrovarli vivi, come ha ammesso un funzionario del ministero. Le ricerche, sospese nelle ultime ore a causa del maltempo e della scarsa visibilità, dovrebbero riprendere domani mattina in un’area già individuata dai soccorritori nepalesi. “Stiamo facendo tutto il possibile – ha detto un portavoce della polizia locale – ma la situazione è molto complicata”.

Il consolato e il coordinamento con il Nepal

L’arrivo a Kathmandu del console italiano a Calcutta, che si occupa anche del Nepal, ha dato una svolta nel coordinamento delle operazioni. Da ieri pomeriggio il diplomatico è operativo nella sede dell’ambasciata francese, dove si trovano anche i servizi consolari italiani. Ha avviato una serie di incontri con le autorità nepalesi e i rappresentanti dei principali tour operator. “La priorità è assistere le famiglie e seguire da vicino le ricerche”, ha spiegato una fonte della Farnesina.

Le valanghe e la situazione sul campo

Le valanghe che hanno colpito l’Annapurna tra il 3 e il 5 novembre sono state definite dagli esperti locali “tra le più violente degli ultimi anni”. Secondo il Dipartimento del Turismo nepalese, almeno 14 persone sono morte o risultano disperse, tra cui diversi stranieri. Le squadre di soccorso – formate da guide locali, militari e volontari – lavorano senza sosta, ma il terreno è difficile: neve fresca, temperature sotto zero e rischio di nuove slavine.

Famiglie in attesa e solidarietà

A Treviso, Padova e Bolzano – città di origine degli alpinisti – le famiglie sono state informate dalle autorità italiane nella notte tra il 5 e il 6 novembre. “Non ci resta che sperare”, ha detto un parente di Marco Di Marcello contattato al telefono. Nel frattempo le comunità locali si sono strette attorno ai familiari: veglie di preghiera in parrocchia e messaggi di cordoglio dai club alpini.

La sicurezza degli alpinisti torna al centro del dibattito

La tragedia riaccende la discussione sulla sicurezza delle spedizioni in Himalaya in autunno. L’Associazione Italiana Guide Alpine sottolinea che “le condizioni meteo stanno diventando sempre più imprevedibili”, complicando la preparazione delle ascensioni. Le autorità nepalesi hanno annunciato una revisione dei protocolli di allerta valanghe per i prossimi mesi.

Cosa succederà nelle prossime ore

Le ricerche per Marco Di Marcello e Markus Kirchler riprenderanno domani all’alba. I soccorritori si concentreranno su una zona a circa 4.800 metri di quota, dove sono stati avvistati l’ultima volta. “Non molliamo”, ha detto uno dei capi squadra nepalesi. La Farnesina segue la situazione da vicino e promette aggiornamenti alle famiglie e ai media italiani nelle prossime ore.