G.row: innovazione e partnership al Gazometro Eni di Roma per la gestione dei rischi

G.row: innovazione e partnership al Gazometro Eni di Roma per la gestione dei rischi

G.row: innovazione e partnership al Gazometro Eni di Roma per la gestione dei rischi

Matteo Rigamonti

Novembre 6, 2025

Roma, 6 novembre 2025 – Eni ha lanciato oggi G∙row, un’alleanza tra imprese e istituzioni che punta a rivoluzionare la gestione dei rischi e dei sistemi di controllo. È successo durante la “G∙row Conference 2025 – Evolving through Risk & Control Governance”, ospitata al Gazometro di Roma. All’evento hanno preso parte rappresentanti di Banca d’Italia, Consob, Ocse, Assonime, Nedcommunity e Sda Bocconi School of Management, insieme a molte delle realtà industriali e finanziarie più importanti del Paese, per confrontarsi sulle nuove sfide del rischio lungo tutta la filiera produttiva.

Un’alleanza per rafforzare la gestione dei rischi

Al centro della giornata c’è stata la presentazione ufficiale di G∙row, un progetto nato con il supporto strategico di McKinsey & Company e quello tecnologico di Sap Italia. L’obiettivo è chiaro: diffondere le migliori pratiche nella gestione dei rischi, coinvolgendo grandi aziende e piccole e medie imprese. Tra i partner fondatori ci sono nomi come A2A, Cassa Depositi e Prestiti, Ferrovie dello Stato, Leonardo, Nexi, Poste Italiane, Saipem, Snam e Atm. Sono realtà che, come hanno sottolineato gli organizzatori, hanno deciso di entrare nel progetto fin da subito.

Abbiamo un doppio compito: creare una rete che unisca grandi imprese e Pmi, mettendo al centro trasparenza e competitività, ma anche spingere per un cambio culturale profondo nella gestione del rischio”, ha spiegato Gianfranco Cariola, Direttore Internal Audit di Eni. Per lui, solo un approccio “ecosistemico” può sostenere la crescita del sistema produttivo italiano in un mondo sempre più complesso.

Il ruolo delle grandi aziende e il coinvolgimento delle Pmi

Nel corso della giornata, i rappresentanti delle aziende partner hanno raccontato come intendono mettere a disposizione competenze ed esperienze consolidate per far crescere tutto l’ecosistema produttivo. “Condividere know-how è fondamentale per affrontare rischi come quelli legati alla sicurezza informatica o alla catena di approvvigionamento”, ha detto un manager di Ferrovie dello Stato. Il nodo centrale resta adattare i modelli di controllo alle esigenze di un tessuto produttivo italiano fatto soprattutto di piccole e medie imprese.

Dai tavoli di lavoro è emerso che il modello di G∙row sarà progressivamente esteso alle filiere delle aziende partner. L’obiettivo è aiutare le Pmi a passare a sistemi di controllo più flessibili e adatti alle sfide globali. Un percorso che richiederà tempo e risorse, ma che – dicono i promotori – potrà rafforzare la competitività di tutto il Paese.

La piattaforma digitale al centro dell’iniziativa

Il cuore di G∙row è la piattaforma digitale, al momento accessibile solo alle aziende partner. Il portale offre strumenti per valutare i sistemi di controllo, confrontarsi con realtà simili e avviare un miglioramento continuo. “Nei prossimi mesi apriremo la piattaforma a nuove imprese”, spiegano i responsabili del progetto. L’idea è allargare l’Alleanza, coinvolgendo sempre più aziende e filiere.

Oltre alla piattaforma riservata, è già online il sito pubblico di G∙row, dove si trovano i principi guida dell’iniziativa e aggiornamenti costanti per chi vuole aderire. Un punto di riferimento pensato per garantire trasparenza e facilitare lo scambio di informazioni tra tutti gli attori del sistema produttivo.

Le sfide della governance in un mondo che cambia

Durante la conferenza, molti interventi hanno messo in luce come le imprese italiane siano oggi alle prese con rischi sempre più complessi: dalla sicurezza informatica ai problemi di reputazione, fino alle interruzioni nelle catene di fornitura. “Non basta rispettare norme sempre più rigide”, ha osservato un rappresentante della Consob, “serve costruire una vera cultura del rischio, condivisa a ogni livello”.

Gli esperti concordano che il successo di G∙row dipenderà dalla capacità delle aziende leader di fare da “trasmettitori di conoscenza”, accompagnando le Pmi in un percorso graduale ma strutturato verso una gestione più solida. Un lavoro che – è emerso – richiederà collaborazione tra pubblico e privato, formazione continua e attenzione alle specificità locali.

I prossimi passi di G∙row

Nei mesi a venire, G∙row punta a coinvolgere sempre più aziende e settori produttivi. Il cammino è appena cominciato, ma – come hanno ricordato diversi partecipanti – in gioco c’è la capacità dell’industria italiana di restare competitiva in un mondo che cambia velocemente.

Siamo solo all’inizio, ma crediamo che questa sia la strada giusta”, ha confidato uno dei promotori a fine giornata. La vera sfida sarà trasformare le buone intenzioni in risultati concreti, portando con sé anche chi finora è rimasto ai margini dei processi di innovazione nella gestione dei rischi.