Kyiv, 6 novembre 2025 – In una delle giornate più calde degli ultimi mesi sul fronte orientale, gli assaltatori ucraini del 425° reggimento d’assalto “Skelya” hanno ripreso il controllo del palazzo del consiglio comunale di Pokrovsk, città chiave nella regione di Donetsk. Poco dopo l’alba, la bandiera ucraina è stata issata sull’edificio. A confermare l’operazione, avvenuta nelle prime ore di oggi, è stato l’ufficio stampa del reggimento, che ha parlato di “scontri durissimi” e di un’azione condotta “casa per casa”.
Pokrovsk, città chiave e simbolo di resistenza
A circa 60 chilometri a nord-ovest di Donetsk, Pokrovsk è da mesi uno dei fronti più caldi tra ucraini e russi. Secondo i media ucraini, il palazzo comunale era caduto nelle mani delle truppe russe durante la loro ultima avanzata, diventando un punto strategico per il controllo della zona. “Chi non è fuggito o si è arreso è stato eliminato”, ha detto senza fronzoli il portavoce del reggimento “Skelya”, come riportato dall’agenzia Ukrinform.
Come si è svolto l’assalto
Dalle prime informazioni dell’esercito ucraino, l’azione è partita intorno alle 4 del mattino. Un gruppo di assaltatori scelti è entrato nel palazzo dopo ore di combattimenti nelle strade vicine. Alcuni testimoni, contattati da Kyiv Independent, hanno raccontato di “esplosioni continue” e di “raffiche di mitra” che hanno risuonato per tutta la notte. Solo con l’alba la situazione si è calmata e le truppe ucraine hanno preso posizione sul tetto del municipio.
Il significato dell’issare la bandiera
La notizia dell’arrivo della bandiera ucraina ha fatto rapidamente il giro dei social, rilanciata da tanti canali Telegram vicini alle forze armate. “È un segnale forte per la gente del posto e per tutto il Paese”, ha spiegato un ufficiale del comando operativo orientale, intervistato da alanews.it. “Pokrovsk è un simbolo: riprenderla dimostra che la resistenza non si arrende”. Nel frattempo, le autorità locali hanno invitato i cittadini a restare nei rifugi e a evitare le zone ancora contese.
Bilancio ancora incerto, situazione sul campo
Non si conosce ancora il numero preciso delle vittime da entrambe le parti. Fonti militari ucraine parlano di “diversi soldati russi catturati”, mentre altri sarebbero riusciti a ritirarsi verso la periferia sud di Pokrovsk. Le forze russe, invece, non hanno ancora commentato ufficialmente. Sul terreno, la situazione resta instabile: alcune strade sono bloccate da detriti e mezzi distrutti. I soccorsi stanno lavorando per riaprire gli accessi alle zone più colpite.
Il quadro generale e cosa significa
L’assalto a Pokrovsk si inserisce in un più ampio aumento delle tensioni lungo tutta la linea del fronte nel Donbass. Nelle ultime settimane, secondo l’Istituto per lo Studio della Guerra (ISW), le forze ucraine hanno tentato di riprendere posizioni perse durante l’estate. Controllare città come Pokrovsk significa tagliare le linee di rifornimento russe e rafforzare la difesa delle aree ancora sotto controllo ucraino.
Le storie dalla città
Tra le rovine del centro, alcuni abitanti hanno raccontato a Radio Svoboda di aver visto “soldati ucraini distribuire acqua e cibo” ai civili bloccati nei seminterrati. “Non uscivamo da due giorni”, ha detto Olena, che abita a pochi isolati dal municipio. “Quando abbiamo visto la bandiera issarsi, abbiamo capito che qualcosa stava cambiando”.
Una battaglia che segna la guerra
La riconquista del palazzo comunale di Pokrovsk è un momento importante in una guerra che da più di due anni insanguina l’Ucraina orientale. Mentre i combattimenti continuano in altre zone della città, la bandiera ucraina che sventola sul municipio resta – almeno per ora – il segno concreto di una resistenza che non molla.
