Milano, 6 novembre 2025 – L’oro apre la giornata senza grandi scossoni sui mercati internazionali. Il contratto future di dicembre si è fermato a 3.993,20 dollari l’oncia, praticamente invariato rispetto alla chiusura di ieri, con un lieve +0,01%. Più movimentato il mercato spot, dove nelle prime ore il metallo prezioso ha toccato 3.988,86 dollari l’oncia, in crescita dello 0,23%. Un avvio che racconta una situazione di attesa tra gli investitori, in attesa di segnali chiari dalla politica monetaria americana e dall’evoluzione degli scenari geopolitici.
Oro stabile, investitori in attesa
Il prezzo dell’oro resta fermo in un clima di prudenza. Da Londra a New York, fonti finanziarie raccontano di operatori che osservano con attenzione le prossime mosse della Federal Reserve. La banca centrale Usa ha fatto capire che i tassi d’interesse resteranno alti ancora per un po’. Questo frena la domanda di beni rifugio come l’oro. “Il mercato è in una fase di pausa”, spiega un analista di Commerzbank, “gli scambi sono ridotti, si aspetta che arrivino dati economici più chiari”.
Future e spot: cosa dicono i numeri
Il contratto future con scadenza a dicembre si è mosso poco sopra i 3.990 dollari l’oncia, un livello che gli esperti considerano una soglia psicologica, dopo i rialzi delle settimane scorse. Più vivace invece il mercato spot, che misura il prezzo per la consegna immediata. Qui il rialzo dello 0,23% indica un interesse leggermente più alto, soprattutto da parte di investitori istituzionali e fondi. “C’è chi prova a prendere posizione per eventuali tensioni geopolitiche”, racconta un trader della City, “ma la maggior parte preferisce aspettare”.
Inflazione e tensioni globali tengono banco
A spingere o frenare gli investitori ci sono soprattutto le incertezze sull’inflazione mondiale e sui conflitti in Medio Oriente e Ucraina. L’oro resta un rifugio nei momenti di crisi e nei mesi scorsi ha beneficiato proprio di questo ruolo. Negli ultimi tempi però la volatilità si è un po’ calmata. I dati Bloomberg delle 9:30 mostrano volumi di scambio nella media. “Il prezzo resta alto, ma senza scossoni”, dice un gestore milanese, “il mercato sta facendo i conti con le tensioni geopolitiche e con le attese sui tassi”.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Gli esperti guardano al futuro con prudenza. Alcune grandi banche come UBS e Goldman Sachs hanno alzato le previsioni per fine anno, pensando che l’oro possa restare sopra i 4.000 dollari l’oncia se le tensioni internazionali dovessero aggravarsi o se la Fed cambiasse linea sui tassi. Altri invitano a non farsi prendere dall’entusiasmo: “Tutto dipenderà dai dati sull’inflazione americana e dalle decisioni delle banche centrali”, avverte un economista di Société Générale.
Gli investitori italiani restano cauti
Tra i risparmiatori italiani, la giornata è partita tranquilla. Nelle filiali delle principali banche, come Intesa Sanpaolo e UniCredit, non si sono viste file per comprare lingotti o monete d’oro. “I clienti seguono i prezzi con attenzione”, racconta un consulente finanziario a Milano, “ma per ora regna la prudenza”. Anche i piccoli risparmiatori preferiscono aspettare, monitorando le quotazioni online prima di muoversi.
Oro sotto i riflettori, ma con attenzione
In sintesi, la giornata si apre con il prezzo dell’oro stabile, mentre i mercati restano in attesa di nuovi segnali dalle banche centrali e dagli sviluppi geopolitici. Gli operatori sono pronti a reagire: basta un dato inaspettato o una dichiarazione fuori copione per far ripartire la volatilità su un mercato che segue da vicino l’umore globale.
