Rinnovo dei contratti: Confcommercio e Manageritalia uniscono le forze per i dirigenti del terziario

Rinnovo dei contratti: Confcommercio e Manageritalia uniscono le forze per i dirigenti del terziario

Rinnovo dei contratti: Confcommercio e Manageritalia uniscono le forze per i dirigenti del terziario

Matteo Rigamonti

Novembre 6, 2025

Milano, 6 novembre 2025 – Confcommercio – Imprese per l’Italia e Manageritalia hanno messo nero su bianco oggi il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti del terziario, distribuzione e servizi, che partirà dal 1° gennaio 2026 e resterà valido fino al 31 dicembre 2028. L’intesa coinvolge più di 10mila imprese e circa 32mila dirigenti in tutta Italia. Sul tavolo, un aumento lordo mensile di 800 euro distribuito in tre scaglioni annuali, insieme a nuove misure di welfare e tutele sociali.

Il rinnovo anticipato: un colpo di scena per la stabilità

La firma è arrivata ben prima della scadenza naturale del contratto, che sarebbe stata il 31 dicembre 2025. Le parti parlano di “responsabilità e visione strategica”. Lo spiegano chiaramente in una nota di Confcommercio. L’obiettivo è doppio: garantire stabilità e continuità nei rapporti sindacali e dare alle imprese la possibilità di pianificare con più sicurezza i costi del lavoro, in un momento ancora incerto per l’economia.

Mauro Lusetti, vicepresidente di Confcommercio, ha sottolineato il valore di questa scelta: “Siamo molto soddisfatti di aver chiuso il rinnovo con largo anticipo. È la prova della nostra serietà nel mantenere gli impegni e del rapporto solido con i manager delle nostre aziende”.

Salari più alti e tutele più forti

Il nuovo contratto porta con sé un aumento lordo mensile totale di 800 euro, che arriverà in tre step: 320 euro dal 2026, 260 euro dal 2027 e 220 euro dal 2028. Un modo per proteggere il potere d’acquisto dei dirigenti, in un periodo segnato da inflazione e prezzi instabili.

Ma non è solo questione di soldi. Il rinnovo rafforza anche il welfare aziendale, con attenzione alle nuove esigenze sociali e demografiche. Tra le novità ci sono strumenti per sostenere l’invecchiamento attivo al lavoro, misure per la genitorialità e iniziative concrete per la parità di genere. “Le novità più importanti riguardano l’investimento in welfare e l’innovazione su temi come l’invecchiamento attivo e la parità di genere”, spiega Confcommercio.

Un segnale importante in tempi difficili

Anticipare il rinnovo arriva in un momento delicato, con molte aziende del terziario che devono ancora riprendersi pienamente. Secondo i dati delle associazioni firmatarie, il settore conta più di 32mila dirigenti e pesa molto nell’occupazione manageriale italiana.

Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, ha commentato: “Questo contratto arriva prima del previsto e soprattutto nel momento giusto. È una scelta di responsabilità e di visione: serve a garantire stabilità e prospettive sia per i dirigenti che per le imprese. Un gesto concreto che rafforza la contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e dei rapporti sindacali”.

Welfare e relazioni sindacali più moderne

Tra i punti chiave dell’accordo c’è il potenziamento delle politiche di welfare. Le parti hanno lavorato per introdurre strumenti più flessibili, adatti a una platea manageriale sempre più diversa per età, genere e situazione familiare. Sono previste nuove tutele per la genitorialità, con congedi più lunghi e servizi di supporto, oltre a iniziative per favorire l’inclusione delle donne nei ruoli di vertice.

Il dialogo tra le organizzazioni è stato definito “storicamente positivo” da Lusetti, che ha ricordato come la ricerca di soluzioni moderne ma sostenibili sia stata al centro delle trattative. “Abbiamo lavorato pensando non solo al benessere delle aziende, ma anche a chi le guida”, ha detto il vicepresidente di Confcommercio.

Uno sguardo al futuro del settore

Il rinnovo del contratto nazionale segna un passo importante per il rilancio del terziario italiano. Le misure introdotte vogliono rendere più attraente il ruolo dei manager, aumentando la competitività delle aziende e migliorando la qualità della vita sul lavoro. Nei prossimi mesi, le parti seguiranno da vicino l’applicazione delle nuove regole, con l’obiettivo di mantenere alto il livello di dialogo e collaborazione.

Per ora, la firma anticipata viene letta come un segnale di fiducia reciproca tra imprese e management. Un passo che, nelle intenzioni di chi ha firmato, contribuirà a rafforzare la tenuta sociale ed economica dell’intero comparto.