Bucarest, 6 novembre 2025 – Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha annunciato oggi una svolta importante: l’Alleanza Atlantica ha superato la Russia nella produzione di munizioni. Fino a pochi mesi fa, Mosca era in netto vantaggio. La notizia è arrivata durante il forum sull’industria della difesa che si è tenuto nella capitale rumena. Rutte ha mostrato i nuovi dati e ha lanciato un chiaro invito ai partner industriali: non fermarsi.
Nato avanti alla Russia nella produzione di munizioni
“Fino a poco tempo fa, la Russia produceva più munizioni di tutti gli alleati Nato messi insieme. Ora non è più così”, ha detto Rutte davanti a imprenditori e rappresentanti governativi. Secondo il segretario generale, l’Alleanza ha aperto “decine di nuove linee di produzione” e ha ampliato quelle già attive, portando la produzione a livelli che non si vedevano da anni. Un cambio di ritmo che, nelle intenzioni della Nato, deve tradursi in maggiore sicurezza per gli Stati membri, soprattutto in un mondo segnato da tensioni e conflitti.
Difesa aerea e droni: le sfide del futuro
Non si parla solo di munizioni. Rutte ha sottolineato l’importanza di portare avanti i progressi anche in settori chiave come la difesa aerea di alto livello e gli intercettori di droni a basso costo. “La quantità conta”, ha spiegato, ma ha aggiunto che la capacità produttiva deve andare di pari passo con l’innovazione e la rapidità nel rispondere alle nuove minacce. In sala, molti hanno ascoltato con attenzione, ben consapevoli delle sfide dei conflitti moderni.
Industria e governi, un patto per la sicurezza
Il segretario generale ha rivolto un appello diretto agli imprenditori: “Tempi difficili richiedono coraggio. Serve un po’ di rischio da parte di tutti”. Rutte ha riconosciuto le preoccupazioni delle aziende, spesso restie a investire senza avere la certezza di contratti a lungo termine. “Aspettate che i governi firmino. E avete ragione”, ha ammesso, “ma la volontà politica c’è, i soldi ci sono, la domanda pure. La nostra sicurezza dipende da questo”.
Contratti e investimenti: la promessa della Nato
Rutte ha assicurato che la Nato farà “di tutto per spingere i governi a passare dalle parole ai fatti”, accelerando gli appalti e sostenendo l’innovazione. “Ma voi dovete essere pronti: aumentate l’offerta, ampliate le linee esistenti e apritene di nuove”. Un invito a non lasciarsi frenare dal timore di un eccesso di capacità produttiva: “Sono convinto che tutto quello che produrrete sarà comprato”.
Tra rischio e sicurezza: il bilancio di Bucarest
Il forum si è chiuso in un clima di cauta fiducia. Molti operatori del settore hanno accolto positivamente le parole di Rutte. Lars Petersen, manager della danese Nammo, ha sottolineato che “la chiarezza sulle strategie a lungo termine è fondamentale per investire con decisione”. Dall’altra parte, la francese Thales ha chiesto “tempi certi sugli appalti” per evitare ritardi nelle forniture.
La sfida ora è mantenere questo ritmo produttivo senza mettere a rischio la sostenibilità economica delle aziende coinvolte. Ma il messaggio di Bucarest è chiaro: la Nato punta a rafforzare la propria autonomia industriale e a garantire risposte concrete alle esigenze di sicurezza collettiva nei prossimi mesi.
