Rimini, 6 novembre 2025 – Sostenibilità e filiere integrate: il ruolo chiave della distribuzione moderna sono stati al centro del dibattito questa mattina a Ecomondo. Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, ha raccontato come il settore stia diventando un protagonista decisivo nel passaggio a modelli più sostenibili, non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia e la società.
Distribuzione moderna, il ponte tra imprese e cittadini
Nel suo intervento, Buttarelli ha messo in chiaro che la distribuzione moderna non è solo un canale di vendita. “Siamo un ponte tra chi produce e chi compra”, ha detto davanti a una platea fatta di operatori, istituzioni e stakeholder. Per lui, le aziende della distribuzione possono dare un contributo concreto grazie alla loro conoscenza, esperienza e capacità. Possono spingere i fornitori verso scelte più verdi e, allo stesso tempo, aiutare i clienti a consumare in modo più consapevole.
Negli ultimi anni, ha ricordato, il settore ha saputo generare sempre più effetti positivi lungo tutta la filiera agroalimentare. Un percorso che ha portato la distribuzione a una posizione centrale nella transizione verso una sostenibilità che mette insieme ambiente, economia e società.
Bilancio di sostenibilità e lotta al caporalato
Per dimostrare il suo impegno sulla transizione ecologica, Federdistribuzione è stata la prima associazione in Italia a pubblicare un bilancio di sostenibilità. Buttarelli ha definito questo documento “un passo concreto per misurare e mostrare con trasparenza cosa fa il settore”. Ha poi ricordato il ruolo della distribuzione come “pilastro per valorizzare le produzioni italiane”, sottolineando che la grande distribuzione può spingere le eccellenze del nostro paese anche sui mercati esteri.
Sul fronte della sostenibilità sociale, il presidente ha messo in luce l’impegno del settore per tutelare i diritti umani in tutta la filiera. “Abbiamo codici etici condivisi con i fornitori e combattiamo fenomeni come il caporalato e il lavoro minorile”, ha spiegato. Questo lavoro passa anche dalla formazione degli operatori e dalla collaborazione con le autorità competenti.
Filiere unite per una svolta industriale
Per Buttarelli, trasformare la sostenibilità da parola d’ordine a realtà concreta richiede un dialogo vero tra distribuzione, industria, agricoltura e istituzioni. “Solo così – ha detto – possiamo mettere d’accordo obiettivi e metodi chiari, in grado di misurare in modo trasparente e comparabile gli impatti ambientali, sociali ed economici”.
La distribuzione può fare da collante, lanciando progetti di filiera su temi chiave come la logistica a basso impatto, il packaging circolare, la rigenerazione urbana e la valorizzazione dei prodotti locali. Buttarelli ha insistito sulla necessità di lavorare insieme, superando il semplice rapporto commerciale per costruire una vera alleanza industriale. “Non basta più vendere prodotti: dobbiamo inventare soluzioni che migliorino la vita di tutti”, ha aggiunto.
Sfide aperte e futuro della sostenibilità
Il discorso di Buttarelli arriva in un momento in cui la sostenibilità nelle filiere integrate è sempre più al centro del dibattito pubblico e delle strategie aziendali. Secondo i dati di Ecomondo, l’interesse per le soluzioni ambientali innovative è cresciuto del 15% rispetto allo scorso anno. Ma restano sfide importanti: servono investimenti nelle tecnologie verdi e standard condivisi per valutare gli impatti.
Il presidente ha chiuso il suo intervento con un appello a tutti gli attori della filiera: “Non dobbiamo mollare. Continuiamo a lavorare insieme per una transizione davvero inclusiva”. “La sostenibilità – ha concluso – non riguarda solo l’ambiente, ma il futuro delle imprese e delle comunità”. Tra il pubblico, qualche applauso spontaneo e sguardi attenti hanno confermato che il messaggio è arrivato forte e chiaro.
