Carlo Perticarini: un incidente che cambia la vita, ma il risarcimento resta un miraggio

Carlo Perticarini: un incidente che cambia la vita, ma il risarcimento resta un miraggio

Carlo Perticarini: un incidente che cambia la vita, ma il risarcimento resta un miraggio

Matteo Rigamonti

Novembre 7, 2025

Ancona, 7 novembre 2025 – Carlo Perticarini, tecnico di laboratorio all’Università Politecnica delle Marche, ha vissuto un incubo a partire dal 4 dicembre 2023, a Passo Varano, appena fuori Ancona. Quel pomeriggio, intorno alle 17, mentre pedalava sulla strada provinciale, è stato travolto da un’auto. Da quel momento la sua vita è cambiata per sempre. Eppure, a quasi due anni dall’incidente, dal Fondo vittime della strada non è arrivato alcun risarcimento.

Incidente senza colpevoli, risarcimento che non arriva

Il racconto di Perticarini – 44 anni, di Porto San Giorgio, padre di due figli – è fatto di ricordi confusi e di lunghi mesi in ospedale. “Mi sono svegliato dopo quindici giorni, non capivo dove fossi. Ho detto a mia madre che dovevo prendere il treno. La mia testa era rimasta a quel giorno”, ha raccontato al Fatto Quotidiano. L’impatto gli ha causato un grave trauma cranico: un ematoma che i medici non riuscivano a drenare. Solo un intervento d’urgenza ha evitato il peggio, ma per farlo hanno dovuto togliere una parte del cranio.

Tra ospedali e riabilitazione, una strada in salita

Dopo il primo ricovero alle Torrette di Ancona, Perticarini è stato spostato a Fermo e poi al centro riabilitativo di Potenza Picena. Per cercare di tornare alla normalità, ha dovuto anche ricorrere a cure private. “Ho dovuto pagare una visita per farmi operare, capisci? Duecento euro per la visita, venti per l’ambulanza perché non potevo guidare”, racconta. Solo così è riuscito a rientrare nella lista per l’intervento che avrebbe rimesso al suo posto l’opercolo cranico, conservato nel congelatore dell’ospedale di Fabriano. Alla fine l’operazione è stata fatta in una struttura pubblica.

Assicurazione e Fondo vittime della strada: niente risarcimento

Nonostante la gravità dell’incidente e l’intervento di ambulanza e vigili urbani, la richiesta di risarcimento al Fondo di garanzia per le vittime della strada è stata respinta. La compagnia Allianz, incaricata di gestire il caso, ha risposto con una nota secca: “Spiacenti, ma non possiamo pagare perché il fatto non è stato provato abbastanza”. Parole che lasciano Perticarini senza parole. “Secondo loro, come mi sono spaccato la testa?”, si chiede amareggiato.

Indagini, telecamere e un caso chiuso senza colpevoli

Le indagini parlano di un “veicolo B”, un mezzo mai identificato. Le telecamere hanno ripreso luci provenienti dalla direzione opposta rispetto a quella del ciclista, con un movimento a U che fa pensare a un’auto in inversione. Però, nessuno è stato mai trovato. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ancona, nell’archiviazione del caso del 27 gennaio scorso, ha scritto: “Non ci sono prove certe per individuare il responsabile del grave incidente di Perticarini”. E ancora: “Non ci sono indagini utili da fare, visto il tempo passato”.

Un futuro incerto e una battaglia da continuare

Oggi Perticarini deve scegliere se provare a ottenere un risarcimento affidandosi a un medico legale che ricostruisca l’incidente. Ma dovrà pagare tutto di tasca propria. “Ora per avere qualche speranza devo trovare un medico legale che ricostruisca l’incidente. Ovviamente a mie spese”, conclude con amarezza.

La storia di Carlo Perticarini – fatta di attese, burocrazia e silenzi – mette di nuovo in luce il problema della tutela delle vittime della strada e le difficoltà che si trovano ad affrontare, soprattutto quando non si riesce a scoprire chi ha causato il danno. Una vicenda che lascia aperti molti dubbi sull’efficacia delle garanzie previste dalla legge e sulla solitudine di chi vive tragedie così profonde.