Doping e mistero: le procure indagano sulla tragica scomparsa di due maratoneti

Doping e mistero: le procure indagano sulla tragica scomparsa di due maratoneti

Doping e mistero: le procure indagano sulla tragica scomparsa di due maratoneti

Matteo Rigamonti

Novembre 7, 2025

Verona, 7 novembre 2025 – Due maratoneti veneti, Anna Zilio e Alberto Zordan, sono morti a poche settimane di distanza, lasciando sgomenti amici, familiari e tutto il mondo del running locale. Le procure di Verona e Vicenza hanno aperto due indagini separate per fare chiarezza sulle cause dei decessi, avvenuti il 13 ottobre e nella notte tra l’1 e il 2 novembre. Sullo sfondo c’è un’ipotesi ancora tutta da confermare: un possibile legame tra le due morti e l’uso di sostanze dopanti.

Indagini tra Verona e Vicenza: cosa sappiamo finora

La prima a essere trovata senza vita è stata Anna Zilio, 39 anni, nel suo appartamento di Verona. Era il mattino del 13 ottobre quando Anna non si è presentata al lavoro nel negozio sportivo “Km Sport”, dove lavorava e si allenava con la squadra locale. Emanuele Marchi, titolare del negozio e presidente della società sportiva, ha raccontato di aver lanciato l’allarme dopo averla aspettata invano. Solo con l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri è emersa la tragedia.

Due settimane dopo, nella notte tra sabato 1 e domenica 2 novembre, anche Alberto Zordan, 48 anni, è stato trovato morto nel sonno nella sua casa di Sovizzo, in provincia di Vicenza. Entrambi erano iscritti alla stessa squadra, allenati da Dario Meneghini e uniti da una grande passione per la corsa. “Sono davvero sconvolto, non riesco a spiegarmelo”, ha detto Meneghini ai giornalisti.

Il sospetto doping e i dubbi degli inquirenti

Le procure hanno ordinato autopsie e analisi tossicologiche sui corpi dei due atleti. Per Zordan, sono stati prelevati anche gli organi per approfondire gli esami. L’obiettivo è capire se ci siano tracce di sostanze proibite nel loro organismo. “Aspettiamo i risultati degli esami, ma al momento non abbiamo riscontri”, ha spiegato il procuratore di Verona, Raffaele Tito.

Nonostante le voci che girano, chi conosceva bene Anna Zilio non crede all’ipotesi del doping. “Anche se siamo amatori, i controlli antidoping ci sono”, ha ricordato Emanuele Marchi. “Rispettiamo le regole: raccogliamo i certificati medici e li carichiamo nel portale della Fidal”, ha aggiunto, visibilmente scosso per la perdita.

Certificati medici sotto la lente degli investigatori

Gli investigatori hanno sequestrato proprio i certificati medici degli atleti, cercando eventuali irregolarità che possano aiutare a ricostruire la vicenda. La procedura è partita sia a Verona sia a Vicenza, con due fascicoli distinti ma collegati. “Abbiamo circa 700 iscritti, non possiamo controllare tutto quello che fanno”, ha ammesso Marchi. “Anna mi manca tantissimo”.

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, Anna Zilio aveva da poco interrotto una relazione con Meneghini. Un dettaglio che aggiunge un aspetto umano alla storia, ma che per ora non sembra avere legami diretti con la sua morte.

Il dolore della comunità sportiva

Oggi pomeriggio, alle 15, Sovizzo si fermerà per i funerali di Alberto Zordan. Il runner aveva già in programma la maratona di Valencia del 7 dicembre, un sogno spezzato all’improvviso. In paese regna incredulità. “Era sempre sorridente, uno che non mollava mai”, racconta un compagno di squadra.

Nel frattempo, le indagini vanno avanti tra interrogatori e analisi di laboratorio. Solo i risultati delle analisi tossicologiche potranno dire se davvero il doping c’entri qualcosa con queste morti improvvise o se si tratta di tragiche coincidenze. Per ora restano il dolore e tante domande senza risposta, di una comunità che fatica a capire come due vite così piene siano state spezzate così presto.