Roma, 7 novembre 2025 – Alberta Ferretti, imprenditrice e stilista tra i volti più noti della moda italiana, ha ricevuto oggi la laurea honoris causa in Comunicazione digitale e marketing dall’Universitas Mercatorum. La cerimonia si è tenuta all’Auditorium Parco della Musica, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2025/2026 dell’ateneo legato alle camere di commercio italiane. Un riconoscimento che arriva in un momento di grande cambiamento per il settore, come lei stessa ha ricordato davanti a una platea di studenti, docenti e rappresentanti delle istituzioni.
Alberta Ferretti premiata: la moda tra tradizione e rivoluzione
“Oggi la moda parla un linguaggio diverso da quello che ho conosciuto io”, ha detto Ferretti, con voce decisa ma tono quasi confidenziale. “Eppure, continua a raccontare la società e la nostra cultura imprenditoriale. La moda italiana – ha aggiunto – racconta la cultura, l’arte e la sartorialità del nostro Paese. Anche se il mondo cambia in fretta, sa unire tradizione e innovazione”. Le sue parole hanno catturato l’attenzione dei presenti, soprattutto dei giovani studenti, molti dei quali hanno preso appunti su taccuini o smartphone.
La scelta dell’Universitas Mercatorum, università telematica del Gruppo Multiversity, di conferire il titolo a Ferretti non è stata casuale. Il rettore Giovanni Cannata, nel suo intervento, ha spiegato: “Abbiamo voluto premiare una persona che sa rinnovarsi senza perdere le proprie radici. Alberta Ferretti è un esempio di come creatività e digitale possano andare a braccetto, restando fedeli alla qualità artigianale”.
Un messaggio ai giovani: “Non mollate mai”
Nel suo discorso, Ferretti si è rivolta direttamente ai ragazzi in sala. “Il messaggio che voglio lasciare è semplice: tenete duro, si può farcela”, ha detto, rompendo un po’ la distanza tra palco e pubblico. “Anche dai fallimenti si impara, l’importante è non smettere di crederci e continuare a creare con passione”. Un invito a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà, ma a trasformarle in opportunità di crescita.
Tra il pubblico, qualcuno annuiva in silenzio. Giulia, studentessa di economia, ha raccontato: “Sentire queste parole da chi ce l’ha fatta davvero dà forza. Non è solo teoria”. L’atmosfera era quella delle grandi occasioni: applausi controllati, qualche sorriso tra i docenti, sguardi attenti.
La moda italiana tra digitale e artigianalità
Il riconoscimento a Ferretti arriva in un momento in cui la moda italiana deve fare i conti con la digitalizzazione e l’apertura verso nuovi mercati globali. Secondo i dati della Camera Nazionale della Moda Italiana, nel 2024 il settore ha segnato una crescita del 4% rispetto all’anno precedente, spinta soprattutto dall’e-commerce e dall’attività sui social. Ma, come ha ricordato la stilista, “la sartorialità resta il cuore del nostro lavoro”.
Ferretti – che ha vestito star di calibro internazionale e portato il made in Italy sulle passerelle di tutto il mondo – ha sottolineato più volte l’importanza di “ascoltare i segnali del cambiamento senza perdere la propria identità”. Un equilibrio difficile, soprattutto per chi si affaccia ora al settore.
Cerimonia all’Auditorium: tra istituzioni e futuro
L’evento all’Auditorium Parco della Musica è iniziato alle 10.30 con l’ingresso delle autorità accademiche e dei rappresentanti delle camere di commercio. Presenti anche esponenti del mondo imprenditoriale romano e nazionale. Dopo la consegna della pergamena a Ferretti – accompagnata da lunghi applausi e qualche flash – il rettore Cannata ha sottolineato come “la collaborazione tra università e imprese sia oggi più importante che mai”.
Sul palco, insieme alla stilista, anche alcuni giovani laureati che hanno raccontato le loro esperienze di tirocinio nelle aziende della moda. Un momento simbolico: il passaggio di testimone tra chi ha già costruito una carriera e chi si prepara a entrare nel mondo del lavoro.
Tradizione e innovazione: la sfida della moda italiana
A chiusura della cerimonia, Alberta Ferretti ha ribadito: “La moda italiana resterà un punto di riferimento se saprà rinnovarsi senza dimenticare le proprie radici”. Un messaggio rivolto non solo ai giovani presenti, ma a tutto il sistema produttivo chiamato a confrontarsi con le sfide del futuro.
La giornata si è conclusa poco dopo mezzogiorno. Nel foyer dell’Auditorium, tra strette di mano e foto ricordo, restava una sensazione chiara: un settore che cambia pelle, ma non perde mai la forza delle idee.
