Gas: il prezzo inizia la giornata con una leggera flessione a 31,63 euro

Gas: il prezzo inizia la giornata con una leggera flessione a 31,63 euro

Gas: il prezzo inizia la giornata con una leggera flessione a 31,63 euro

Giada Liguori

Novembre 7, 2025

Milano, 7 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale apre la giornata quasi immobile, con un lieve rialzo dello 0,1% ad Amsterdam. Qui il contratto TTF, punto di riferimento per l’Europa, si ferma a 31,63 euro al megawattora. Un avvio che gli operatori leggono come un momento di attesa, in un clima di incertezza tra tensioni geopolitiche e una domanda ancora incerta.

Prezzo del gas ad Amsterdam: perché i mercati restano fermi

La giornata di contrattazioni ad Amsterdam, partita alle 9, procede senza scossoni. Il TTF resta praticamente stabile rispetto a ieri. “Il mercato non si muove molto, almeno per ora. Gli stoccaggi sono ancora pieni e il clima è mite”, dice al telefono un trader di una grande società energetica italiana poco dopo l’apertura.

I dati di Gas Infrastructure Europe confermano che le riserve in Europa sono quasi al massimo, intorno al 97%. Questo continua a tenere sotto controllo i prezzi, nonostante le tensioni internazionali e i dubbi sui flussi da Russia e Nord Africa. “Senza segnali chiari di aumento della domanda o problemi alle forniture, non aspettatevi grandi scossoni”, aggiunge lo stesso operatore.

Domanda bassa e clima favorevole frenano il prezzo

Negli ultimi mesi il mercato europeo del gas ha vissuto una fase di calma relativa. Dopo i picchi folli del 2022 e 2023, quando i prezzi superarono i 300 euro al megawattora, la situazione si è normalizzata. Ora, con temperature più calde della media in molte città europee e consumi industriali ancora bassi rispetto a prima della pandemia, la domanda resta contenuta.

“Le aziende puntano ancora su efficienza e risparmio energetico”, spiega un analista di Refinitiv. “Questo si vede nelle richieste di gas, che non sono tornate ai livelli di prima della crisi”. Anche le famiglie, secondo i dati di ARERA, consumano meno rispetto agli anni passati.

Le ombre della geopolitica tengono alta la guardia

Nonostante la tranquillità di oggi, gli operatori non si lasciano andare. Le tensioni tra Russia e Ucraina sono sempre un rischio per i flussi verso l’Europa centrale. E le recenti turbolenze in Nord Africa – con sabotaggi alle infrastrutture in Algeria e Libia – tengono tutti con il fiato sospeso.

“Basta poco per cambiare tutto”, ammette un funzionario del Ministero dell’Ambiente. “Un’ondata di freddo improvvisa o un problema alle forniture possono far schizzare i prezzi in poche ore”. Per ora, però, il sistema regge: i terminali di rigassificazione lavorano a pieno ritmo e le importazioni di GNL dagli Stati Uniti restano solide.

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane: prudenza in primo piano

Per le prossime settimane, gli esperti vedono i prezzi sostanzialmente stabili, a meno di cambiamenti netti nella domanda o nel meteo. “Il vero test sarà l’inverno”, dice un esperto tedesco del settore energetico. “Se arriverà freddo intenso, potremmo vedere un’impennata delle quotazioni”.

Nel frattempo, le grandi utility europee seguono tutto con attenzione. A Milano e nelle altre piazze finanziarie, ogni segnale dalle infrastrutture o dai mercati internazionali può far muovere rapidamente il prezzo del gas.

In sintesi, la giornata parte con un mercato del gas naturale sostanzialmente fermo. Gli operatori restano in attesa, pronti a reagire a eventuali novità sul clima, sulla domanda o sulla geopolitica. Per ora, la parola d’ordine è una sola: cautela.