Roma, 7 novembre 2025 – Il Ministero della Cultura ha annunciato oggi la firma di un decreto interministeriale che mette sul piatto oltre 100 milioni di euro per il fondo del cinema e dell’audiovisivo. Un’iniezione di risorse che arriva in un momento complicato per il settore, alle prese con tagli nella legge di bilancio e una crescente attenzione alla trasparenza nell’accesso ai contributi fiscali. A darne notizia è stato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, con una nota diffusa questa mattina.
Oltre 100 milioni per il cinema: fondi fermi dal 2022 tornano in gioco
Il ministro Giuli ha spiegato che i soldi stanziati arrivano da risorse inutilizzate dal 2022. Una parte di questi fondi resterà disponibile anche per il 2026, ma la quota principale viene ora dirottata a rifinanziare il fondo che sostiene l’intera filiera del cinema e dell’audiovisivo. “Ho appena firmato un decreto interministeriale che destina oltre 100 milioni di euro al fondo per il cinema e l’audiovisivo”, ha dichiarato Giuli, sottolineando come questa mossa sia un segnale tangibile di attenzione per il settore.
Il provvedimento, che deve ancora ottenere la controfirma del Ministero dell’Economia e delle Finanze, arriva mentre si sta rivedendo il sistema di accesso al Tax credit, lo strumento fiscale che negli ultimi anni ha dato una spinta a molte produzioni italiane e straniere. “Dopo aver reso più trasparente e corretto l’accesso al Tax credit; dopo aver eliminato quelle zone d’ombra dove pochi si arricchivano a spese di tanti lavoratori del settore”, ha spiegato il ministro, “oggi il Ministero della Cultura conferma risorse e fiducia all’intera catena del valore cinematografico”.
Un segnale forte in un momento di tagli e incertezze
La decisione arriva in un clima segnato da tagli pesanti nella legge di bilancio, che hanno acceso le preoccupazioni tra produttori, registi e lavoratori. Rifinanziare il fondo è visto come un modo per dare un po’ di respiro a tutta la filiera: dalle maestranze ai produttori, passando per tecnici, sceneggiatori e registi. “È un gesto di responsabilità collettiva”, ha detto Giuli, ricordando che il decreto va di pari passo con il lavoro sul nuovo Codice dello spettacolo.
Fonti del ministero spiegano che questa mossa vuole assicurare continuità agli investimenti già programmati e sostenere nuovi progetti, soprattutto quelli di giovani autori e produzioni indipendenti. Nei corridoi di via del Collegio Romano, sede del Mic, si respira un cauto ottimismo: “Il settore aveva bisogno di una risposta concreta”, confida un funzionario vicino al dossier, “e questa operazione permette di non bloccare la catena produttiva proprio nei mesi più delicati”.
Trasparenza e tutela: le nuove sfide del Mic
Negli ultimi mesi il Ministero della Cultura ha rivisto le regole per l’accesso agli incentivi fiscali, con l’obiettivo di evitare abusi e assicurarsi che i benefici vadano davvero a chi lavora nel settore. “Abbiamo chiuso le zone d’ombra”, ha ribadito Giuli nella nota, riferendosi alle indagini che in passato avevano messo in luce problemi nella distribuzione dei fondi.
Il nuovo decreto fa parte di una strategia più ampia che punta a valorizzare non solo le grandi produzioni, ma anche le realtà più piccole e innovative. “La tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali”, ha ricordato il ministro, “restano al centro della nostra attenzione e presto arriveranno altri finanziamenti straordinari”.
Aspettando la controfirma del Mef
La firma di oggi è solo il primo passo. Ora si aspetta la controfirma del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che dovrà dare l’ok definitivo allo stanziamento. Da fonti vicine al Mef filtrano rassicurazioni: non sono previste particolari difficoltà, ma i tempi tecnici potrebbero richiedere ancora qualche giorno.
Nel frattempo, nel mondo del cinema italiano arrivano le prime reazioni. “È un segnale importante”, commenta a caldo un produttore romano raggiunto al telefono nel primo pomeriggio. “Dopo mesi di incertezza, sapere che ci sono risorse disponibili aiuta a pianificare il lavoro”. Anche i sindacati delle maestranze mostrano soddisfazione, pur sottolineando la necessità di continuità. “Ora serve mantenere questo impegno”, avverte una rappresentante della Fistel-Cisl.
Quando il decreto entrerà in vigore, dovrebbe sbloccare diversi progetti fermi da tempo. Ma, come ricordano gli addetti ai lavori, la vera sfida sarà garantire che i fondi arrivino davvero a chi ne ha più bisogno. Solo allora, dicono, si potrà parlare di un vero rilancio per il cinema italiano.
