Il gran finale dell’Italian Horror Fantasy Fest: un viaggio tra brividi e magia

Il gran finale dell'Italian Horror Fantasy Fest: un viaggio tra brividi e magia

Il gran finale dell'Italian Horror Fantasy Fest: un viaggio tra brividi e magia

Giada Liguori

Novembre 7, 2025

Roma, 7 novembre 2025 – Si è chiusa ieri sera, nella sala di via Flaminia, l’edizione 2025 dell’Italian Horror Fantasy Fest con la proiezione in anteprima europea del film corale “The Summoning of Baby Blue”. Nonostante la location raccolta e il tempo limitato, la giornata è stata intensa e ha radunato appassionati e addetti ai lavori. Un’edizione breve ma ricca di incontri e sorprese, che ha confermato il ruolo centrale del festival nel mondo del cinema di genere.

I vincitori: tra horror internazionale e talenti italiani

Il premio per il miglior lungometraggio è stato assegnato a “The Red Mask” di Ritesh Gupta, regista indiano che ha conquistato la giuria con una storia cupa e immagini forti. Tra i corti, ha trionfato “The Daughter” di Jorge Sermini, mentre il Flat Parioli Award – nato in collaborazione con uno dei partner tecnici dell’evento – è andato a “Haiku 27” di Nikolaj Servettini. Tutti i premiati erano in sala, insieme al produttore americano del film vincitore, un dettaglio che ha dato un respiro internazionale alla serata.

Tra i riconoscimenti più sentiti, il Premio Bruno Mattei è stato consegnato a Francesco Costabile, regista candidato all’Oscar. Il Premio Eccellenza è andato a Federico Zampaglione, con la giuria che ha sottolineato la sua capacità di “rinnovare con coraggio e visione il linguaggio del terrore, portando il cinema horror italiano a nuovi traguardi internazionali”. Un passaggio di testimone tra generazioni e stili diversi, ma uniti dalla passione per il genere.

Numeri e partecipazione: una comunità in crescita

“Nonostante il festival durasse un solo giorno e la sala avesse solo 118 posti, il pubblico è stato straordinario: oltre 200 accrediti, più presenze inattese e altri artisti arrivati a sorpresa”, ha raccontato il direttore artistico Luigi Pastore. Oltre 20 registi hanno partecipato, e contando anche la conferenza stampa a Palazzo Valentini, si sono contati più di 50 tra attori e maestranze del cinema. Un risultato notevole, se si pensa alle dimensioni ridotte dell’evento.

Le opere in gara arrivavano da tutto il mondo: 26 lungometraggi e oltre 100 corti. “All’estero ci vedono come un punto di riferimento: lo confermano i numeri delle iscrizioni”, ha aggiunto Pastore. In sala si respirava l’atmosfera delle grandi occasioni: applausi spontanei, scambi tra pubblico e autori, qualche selfie rubato nei corridoi. Ma tutto è rimasto informale, quasi familiare.

Italian Horror Fantasy Fest: il sogno di un festival sempre attivo

L’entusiasmo di questa edizione spinge gli organizzatori a guardare avanti. “Per questo voglio far crescere il progetto e trasformarlo in un festival permanente”, ha spiegato Pastore. L’idea è di lanciare iniziative sotto il nome IHFF: una piattaforma streaming per diffondere opere indipendenti, un laboratorio con insegnanti qualificati e altre attività che accompagneranno la rassegna fino al 2026.

L’obiettivo è rafforzare l’Italian Horror Fantasy Fest come punto di riferimento per chi ama il cinema horror e fantastico, in Italia e fuori. “Abbiamo dimostrato che c’è voglia di questo cinema – ha confidato Pastore – e che la comunità è pronta a sostenerlo”. Solo così il festival potrà diventare davvero una casa fissa per autori e spettatori.

Un’edizione breve ma intensa

In attesa della prossima edizione resta l’immagine di una sala piena, nonostante i limiti di spazio, con registi e fan fianco a fianco. Un piccolo miracolo organizzativo che conferma la forza del cinema horror italiano e la voglia di sperimentare nuovi linguaggi. “Non ci fermiamo qui”, ha assicurato Pastore. Tra applausi e strette di mano, è già partita la sfida: portare l’IHFF oltre le mura della sala, verso un pubblico più vasto.