La Gran Bretagna riabilita il presidente siriano: fine delle sanzioni?

La Gran Bretagna riabilita il presidente siriano: fine delle sanzioni?

La Gran Bretagna riabilita il presidente siriano: fine delle sanzioni?

Matteo Rigamonti

Novembre 7, 2025

Londra, 7 novembre 2025 – Il Regno Unito ha ufficialmente tolto oggi le sanzioni a Ahmad al-Sharaa, presidente della Siria e noto un tempo come Abu Mohammad al-Jolani, figura chiave del conflitto siriano per il suo ruolo di leader jihadista. La decisione, pubblicata sul sito del governo guidato da Keir Starmer, arriva pochi giorni dopo un annuncio simile delle Nazioni Unite. Il tutto mentre il mondo guarda alla Siria con rinnovata attenzione, in vista dell’imminente incontro tra Jolani e l’ex presidente americano Donald Trump, atteso negli Stati Uniti.

Londra cambia rotta sulla Siria

La cancellazione delle sanzioni contro al-Sharaa segna un cambio importante nella politica estera britannica verso Damasco. Solo qualche mese fa, Downing Street aveva già tolto le restrizioni imposte allo Stato siriano dopo la caduta di Bashar al-Assad, lasciandosi alle spalle una linea dura durata un decennio. “Abbiamo valutato la situazione e crediamo che sia meglio per la stabilità della regione rivedere il nostro approccio”, ha detto un portavoce del Foreign Office, senza però entrare nel dettaglio.

Fonti diplomatiche a Westminster raccontano che la decisione è arrivata dopo diverse consultazioni con partner europei e americani. Il nome di al-Sharaa, o Jolani, era finito nelle liste nere internazionali per il suo passato da comandante prima dell’Isis e poi di Al Qaida nella zona di Idlib. Oggi però, spiegano, “il quadro è cambiato, la Siria dopo Assad è un’altra storia”, ha confidato un funzionario britannico vicino al dossier.

Onu e la pressione globale

Londra segue così la strada segnata dall’Onu, che una settimana fa aveva già tolto le sanzioni personali a Jolani. La mossa ha diviso le organizzazioni per i diritti umani, ma gli osservatori la vedono come un tentativo di riaprire il dialogo con la nuova leadership siriana. “Non è una cancellazione totale delle accuse – ha chiarito un diplomatico europeo – ma un passo necessario per riaprire i canali politici”.

Nel frattempo, Jolani è atteso a Washington per un incontro con Donald Trump, che sta tornando alla ribalta politica americana. L’appuntamento, non ancora ufficiale, è letto dagli esperti come un segnale di possibile riavvicinamento tra Damasco e l’Occidente.

Ahmad al-Sharaa: da capo jihadista a presidente

La figura di Ahmad al-Sharaa resta molto controversa. Nato a Damasco nel 1982, è stato uno dei comandanti più temuti durante la guerra civile siriana: prima leader delle milizie legate all’Isis, poi emiro di Hayat Tahrir al-Sham, gruppo vicino ad Al Qaida. Solo negli ultimi anni, con la caduta di Assad e il ritiro di Russia e Iran, Jolani si è reinventato come interlocutore politico, fino a diventare presidente ad interim della Siria nel 2024.

“Non possiamo dimenticare il suo passato – dice un attivista siriano contattato ad Aleppo – ma oggi molti lo vedono come l’unica alternativa possibile al caos”. La comunità internazionale resta spaccata: c’è chi apre a un nuovo corso, ma anche chi dubita che Jolani voglia davvero lasciare alle spalle il passato jihadista.

Reazioni e cosa aspettarsi

A Damasco, la revoca delle sanzioni è stata accolta con prudenza. Nei caffè del centro, questa mattina tra le 10 e le 11, si sentivano commenti cauti: “Aspettiamo a vedere cosa succede davvero”, ha detto un commerciante in piazza Marjeh. Più esplicite sono state invece le capitali europee come Parigi e Berlino, che chiedono “garanzie concrete” sul rispetto dei diritti umani e sulla transizione democratica.

Resta da vedere se la mossa britannica, in scia all’Onu, aprirà la strada a una più ampia normalizzazione dei rapporti tra la Siria post-Assad e l’Occidente. Per ora, il governo Starmer parla solo di “un passo pragmatico”, mentre a Damasco si aspetta con attenzione il prossimo capitolo.