Lo spread Btp-Bund si stabilizza a 76,5 punti base: cosa significa per l’economia?

Lo spread Btp-Bund si stabilizza a 76,5 punti base: cosa significa per l'economia?

Lo spread Btp-Bund si stabilizza a 76,5 punti base: cosa significa per l'economia?

Matteo Rigamonti

Novembre 7, 2025

Milano, 7 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso oggi praticamente invariato, a 76,5 punti base, poco sopra i 76 segnati all’apertura. Un segnale chiaro di una giornata senza scossoni sui mercati obbligazionari europei, caratterizzata da un clima di attesa e prudenza. Il rendimento del Btp decennale italiano si è fermato al 3,42%, secondo i dati di Borsa Italiana diffusi poco dopo le 17.30.

Spread Btp-Bund: giornata piatta, nessuna sorpresa

Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, da sempre sotto la lente di analisti e operatori, ha fatto registrare poche variazioni nel corso della seduta. “Siamo in attesa, tutti guardano alle prossime mosse della Banca Centrale Europea”, ha detto un trader di Piazza Affari contattato nel pomeriggio. Lo spread ha iniziato la giornata a 76 punti base e si è chiuso appena mezzo punto più in alto. Segno che, almeno per oggi, non ci sono state tensioni particolari.

Il rendimento del Btp decennale resta stabile al 3,42%

Il rendimento del Btp decennale si è attestato al 3,42%, un livello contenuto se paragonato ai picchi degli ultimi due anni. Gli investitori continuano a tenere d’occhio l’andamento dei tassi, soprattutto dopo le ultime parole della presidente della BCE, Christine Lagarde. “Il mercato resta prudente, ma la percezione del rischio Italia è sotto controllo”, ha spiegato un analista di una grande banca d’affari milanese. Nel corso della giornata, il rendimento ha oscillato in un range molto stretto, senza scossoni.

Mercati europei in attesa delle decisioni BCE

La calma nello spread riflette anche l’atmosfera di attesa che si respira sui mercati europei. Tutti guardano con attenzione alle prossime decisioni della Banca Centrale Europea, in particolare su tassi d’interesse e acquisti di titoli di Stato. “Non ci sono allarmi immediati, ma il quadro resta fragile”, ha ammesso un gestore di fondi obbligazionari contattato da alanews.it. Intanto, in Germania, il rendimento del Bund decennale si mantiene vicino ai minimi delle ultime settimane, contribuendo a tenere basso il differenziale.

A Piazza Affari regna la prudenza

Anche a Piazza Affari la giornata è scorsa senza grandi sorprese. “Gli investitori sono cauti, aspettano dati macro più solidi prima di muoversi”, ha detto un broker milanese poco dopo la chiusura. Il clima è di prudenza: pochi scambi, volumi bassi e volatilità contenuta. Solo qualche movimento isolato sui titoli bancari ha animato la seduta, senza però incidere sullo spread.

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane

Gli esperti interpellati da alanews.it prevedono che lo spread Btp-Bund rimarrà stabile nelle prossime settimane, a meno di sorprese politiche o shock esterni. “Il vero test sarà la prossima riunione della BCE”, ha confidato un economista romano specializzato in debito sovrano. Nel frattempo, il Tesoro italiano continua con le emissioni programmate: la domanda resta solida, segno che la fiducia degli investitori internazionali non è venuta meno.

Un confronto con il passato

Per capire meglio, basta ricordare che lo spread aveva superato i 200 punti base nel 2022, in piena crisi energetica e con l’inflazione ai massimi da decenni. Oggi il differenziale si muove su livelli molto più bassi, grazie anche alla stabilizzazione dei prezzi e a una maggiore fiducia nella tenuta dei conti pubblici italiani. “La situazione è sotto controllo, ma bisogna restare vigili”, ha avvertito un funzionario del Ministero dell’Economia durante un incontro riservato a Roma.

Stabilità oggi, ma la guardia resta alta

In sintesi, la giornata sui mercati obbligazionari si è chiusa con una sostanziale stabilità: spread Btp-Bund a 76,5 punti base, rendimento del decennale italiano al 3,42%. Gli operatori restano prudenti, in attesa di segnali dalla BCE e dai dati macro europei. Per ora, nessuna turbolenza all’orizzonte, ma la guardia è sempre alzata.