Mattarella: un impegno collettivo e costante contro le dipendenze

Mattarella: un impegno collettivo e costante contro le dipendenze

Mattarella: un impegno collettivo e costante contro le dipendenze

Matteo Rigamonti

Novembre 7, 2025

Roma, 7 novembre 2025 – Questa mattina, al Palazzo dei Congressi dell’Eur, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato il via alla Conferenza nazionale sulle dipendenze, sottolineando come la lotta contro la droga e la criminalità organizzata sia una sfida che riguarda tutti. “La tragedia delle dipendenze, la tragedia delle vite spezzate dalla criminalità organizzata, richiede un impegno costante e condiviso”, ha detto Mattarella davanti a un pubblico formato da rappresentanti delle istituzioni, operatori sociali e familiari di vittime.

Dipendenze in Italia: i numeri che allarmano

Secondo gli ultimi dati del Dipartimento per le politiche antidroga, ogni anno sono più di 600mila le persone che chiedono aiuto ai servizi pubblici per problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti. Un fenomeno che, come ha ricordato il Capo dello Stato, “non colpisce solo chi ne soffre direttamente, ma tutta la società”. La presenza della criminalità organizzata nel traffico di droga, ha aggiunto Mattarella, “aggrava il dolore delle famiglie e mette a rischio la coesione sociale”.

Durante la mattinata, diversi esperti hanno tracciato il quadro attuale: l’età media del primo contatto con le droghe è scesa a 14 anni, mentre aumentano i sequestri di nuove sostanze sintetiche. “Non possiamo limitarci a interventi spot”, ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Serve una strategia di prevenzione che coinvolga scuole, famiglie e comunità”.

Un fronte comune contro le dipendenze

Mattarella ha ribadito la necessità di un “fronte di libertà” per combattere le dipendenze, chiamando tutte le istituzioni a lavorare insieme. “Nessuno resterà solo”, ha assicurato, rivolgendosi in particolare agli operatori dei servizi pubblici e alle associazioni del terzo settore. “Questa battaglia è un vero fronte di libertà”, ha scandito con forza.

Nel pomeriggio sono in programma tavoli tecnici con magistrati, forze dell’ordine e rappresentanti delle comunità terapeutiche. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ricordato che nel 2024 sono state sequestrate oltre 120 tonnellate di droga in Italia, un dato in crescita rispetto all’anno precedente. “La repressione è fondamentale”, ha detto Piantedosi, “ma senza il recupero sociale non si vince questa guerra”.

Dietro i numeri, storie di vita

Nel foyer del Palazzo dei Congressi, alcuni familiari di giovani vittime della droga si sono raccolti per condividere le loro esperienze. Maria, madre di un ragazzo morto a 19 anni per overdose, ha raccontato: “Spesso ci sentiamo soli. Sentire il presidente dire che nessuno sarà lasciato indietro ci dà un po’ di speranza”. Accanto a lei, operatori delle comunità terapeutiche distribuiscono materiale informativo e offrono ascolto.

Secondo le prime stime degli organizzatori, alla conferenza hanno partecipato più di 1.200 persone provenienti da tutta Italia. Tra loro anche sindaci di piccoli comuni colpiti dallo spaccio. “La droga non è più un problema solo delle grandi città”, ha spiegato Michele Crisetti, sindaco di San Giovanni Rotondo.

Prevenzione e sostegno: le proposte sul tavolo

Durante i lavori sono emerse diverse proposte concrete: potenziare i servizi territoriali per la prevenzione, aumentare i fondi per le comunità di recupero e lanciare campagne nelle scuole. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano, ha annunciato l’avvio di un tavolo interministeriale permanente. “Dobbiamo lasciare da parte la logica dell’emergenza e costruire una rete stabile tra istituzioni e società civile”, ha spiegato.

Sul palco si sono alternati anche giovani che hanno superato la dipendenza. Marco (nome di fantasia), oggi volontario in una comunità, ha raccontato: “Ho iniziato a usare droghe a 15 anni. Solo quando ho trovato qualcuno disposto ad ascoltarmi ho capito che potevo farcela”.

Un impegno che riguarda tutti noi

La conferenza si chiuderà domani con la presentazione di un documento finale rivolto al Parlamento. Mattarella, nel discorso conclusivo, ha richiamato ancora una volta il senso di responsabilità di tutti: “Solo insieme possiamo ridare speranza a chi vive il dramma delle dipendenze”. Un messaggio che, almeno per oggi, ha trovato ascolto tra i presenti.