Roma, 7 novembre 2025 – Questa mattina, alla settima Conferenza nazionale sulle dipendenze che si è svolta a Roma, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ringraziare pubblicamente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per essere intervenuto all’evento. Un gesto che ha sottolineato quanto l’impegno delle istituzioni sia fondamentale, non solo a parole, ma nei fatti, nella lotta contro le dipendenze. “Ho già ringraziato il presidente Mattarella – ha detto Meloni dal palco – perché la sua presenza dimostra che lo sforzo delle istituzioni è condiviso da tutti, per aiutare chi è caduto nella trappola della dipendenza e per costruire percorsi di cura e recupero davvero efficaci”.
Un impegno che non può mancare
La conferenza, ospitata all’Auditorium Parco della Musica, ha riunito rappresentanti delle principali istituzioni italiane, operatori sanitari, associazioni e familiari di persone in fase di recupero. L’arrivo di Mattarella, poco dopo le 9.30, ha scatenato un lungo applauso in sala. “La presenza del Capo dello Stato – ha spiegato Meloni – è un segnale forte, che ci ricorda la responsabilità che abbiamo tutti insieme”. Parole che hanno trovato eco anche tra gli operatori del settore. “Sapere di avere il sostegno delle più alte cariche dello Stato fa davvero la differenza”, ha raccontato una volontaria della Comunità di San Patrignano.
Il messaggio di speranza del Papa
Nel suo discorso, la premier ha voluto anche ricordare il Papa, citando le parole di Francesco pronunciate durante la recente udienza in Vaticano per la Giornata mondiale contro la droga. “Sono grata al Santo Padre – ha aggiunto Meloni – per il suo messaggio di speranza e incoraggiamento”. Un passaggio che non è passato inosservato tra i delegati delle associazioni cattoliche presenti. “Il Papa ci spinge a non abbandonare nessuno”, ha commentato suor Maria Teresa, che da anni si dedica all’accoglienza di giovani con problemi di dipendenza.
Il quadro italiano: numeri e nuove sfide
Secondo i dati diffusi dal Dipartimento per le Politiche Antidroga, in Italia sono circa 600mila le persone che ogni anno si rivolgono ai servizi pubblici per chiedere aiuto. Ma, come spiegano gli esperti, questo numero rappresenta solo una parte del fenomeno. “Molti restano nascosti, per paura o vergogna”, ha detto il dottor Paolo Cibin, responsabile di un centro di ascolto a Roma. La conferenza di oggi ha messo al centro le strategie per prevenire e affrontare le nuove sfide, tra cui le sostanze sintetiche e le dipendenze comportamentali, come il gioco d’azzardo.
Voci dal palco: le famiglie raccontano
Durante la mattinata si sono alternati interventi tecnici e testimonianze dirette. Sul palco, anche genitori che hanno condiviso la loro esperienza con i figli. “Abbiamo passato anni difficili – ha raccontato Marco, padre di un ragazzo in comunità da due anni – ma solo grazie al lavoro congiunto di medici, educatori e istituzioni abbiamo cominciato a vedere una luce”. Parole che hanno toccato tutti, riportando l’attenzione sul volto umano della dipendenza.
Prevenzione e reinserimento: la sfida del domani
Tra i temi più dibattuti, la prevenzione nelle scuole e il reinserimento sociale dopo il percorso di cura. “Non basta curare – ha sottolineato Meloni – bisogna creare opportunità reali per chi esce dalla dipendenza”. Il governo, ha annunciato la premier, sta preparando un piano nazionale che coinvolgerà enti locali, terzo settore e famiglie. “Solo così – ha concluso Meloni – potremo ridare speranza a chi oggi si sente perso”.
La conferenza si è chiusa poco dopo le 13 con un minuto di silenzio dedicato alle vittime delle dipendenze. Dietro quel momento di raccoglimento, la consapevolezza che la strada è lunga. Ma il segnale lanciato oggi da Roma – con la presenza congiunta delle massime autorità dello Stato – rappresenta un punto fermo nella battaglia contro un fenomeno che ogni anno colpisce migliaia di famiglie italiane.
