Milano, 7 novembre 2025 – La Borsa di Milano ha chiuso oggi in rosso. Il Ftse Mib ha lasciato sul terreno lo 0,85%, fermandosi a 43.068 punti. Una giornata complicata per Piazza Affari, segnata da vendite diffuse e da un clima di prudenza tra gli investitori, in linea con quanto accaduto anche nelle principali piazze europee.
Ftse Mib in calo: pesa l’incertezza internazionale
Il calo dell’indice principale di Milano si è fatto sentire fin dalle prime ore del mattino, con un avvio debole e senza segnali di ripresa nel corso della giornata. Gli operatori hanno seguito con attenzione le notizie dagli Stati Uniti e dalla Cina, dove tensioni commerciali e dati economici contrastanti continuano a influenzare il morale dei mercati. “C’è molta cautela in questo momento”, spiega un analista di una banca d’affari milanese, sottolineando come “le prospettive di crescita restino incerte e i mercati si muovano di conseguenza”.
Banche e industria in difficoltà
A Piazza Affari, i ribassi hanno colpito soprattutto le banche e il settore industriale. Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno perso più dell’1%, penalizzate sia dal clima generale che dai timori sull’andamento dei tassi d’interesse. Male anche Stellantis e Pirelli, che hanno risentito delle incertezze sulle prospettive dell’auto in Europa. Qualche eccezione: Enel ha limitato i danni grazie a una lieve ripresa del settore utility, mentre Telecom Italia è rimasta sostanzialmente stabile dopo le ultime novità sulle trattative per la rete.
Anche le Borse europee soffrono
Non è andata meglio alle altre piazze europee. Francoforte ha perso lo 0,7%, Parigi lo 0,6%. A pesare sono stati i timori legati all’inflazione e alle prossime mosse delle banche centrali. La Banca Centrale Europea ha ribadito la necessità di mantenere alta la guardia contro la crescita dei prezzi, lasciando intendere che i tassi resteranno elevati ancora per parecchi mesi. “Gli investitori cercano di capire quale sarà la direzione della politica monetaria nei prossimi trimestri”, commenta un gestore di fondi parigino.
Tutti con lo sguardo sulle banche centrali e i dati sull’inflazione
In questo quadro, ora si attendono i prossimi dati sull’inflazione nell’area euro e negli Stati Uniti, in arrivo nei prossimi giorni. Queste cifre saranno fondamentali per orientare le scelte degli investitori. Nel frattempo, il clima resta prudente: scambi contenuti, pochi acquisti speculativi e una tendenza generale a ridurre l’esposizione sui titoli più volatili. “Non è il momento di correre rischi”, confida un trader milanese poco prima della chiusura.
Verso la fine dell’anno: investitori più cauti
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, molti gestori stanno rivedendo le strategie di portafoglio. La volatilità degli ultimi mesi – tra crisi geopolitiche, oscillazioni nei prezzi delle materie prime e incertezze sulle politiche monetarie – spinge a un approccio più difensivo. “Puntiamo su titoli solidi e settori meno legati ai cicli economici”, spiega un responsabile investimenti di una società milanese. Solo allora si capirà se il 2025 si chiuderà in positivo o se prevarrà la prudenza.
Milano resta nel mirino degli analisti
In attesa di segnali più chiari dal quadro internazionale, la Borsa di Milano resta al centro dell’attenzione. I 43.068 punti toccati oggi dal Ftse Mib rappresentano una soglia importante: secondo alcuni operatori, mantenersi sopra quota 43 mila potrebbe favorire una stabilizzazione nelle prossime settimane. Molto però dipenderà dall’evolversi dei fattori esterni: dati economici, decisioni delle banche centrali e sviluppi geopolitici continueranno a guidare il mercato.
Per ora, si chiude con un segno meno che rispecchia le incertezze del momento. E con gli occhi puntati sulle prossime mosse dei grandi attori globali.
