Rovigo, 7 novembre 2025 – La sera del 3 novembre, a Grignano Polesine, frazione di Rovigo, un uomo ha sparato a un ladro entrato nella sua casa. Oggi la Procura di Rovigo ha chiarito che si è trattato di legittima difesa e non ci saranno procedimenti penali contro il proprietario. La decisione, annunciata dal procuratore capo, si basa su una serie di elementi raccolti nelle ore successive all’episodio.
Spari in casa: la Procura ricostruisce la dinamica
Secondo gli inquirenti, il cinquantenne di Grignano ha agito “entro i limiti della legittima difesa”. Il racconto, confermato da testimoni e dai rilievi della polizia scientifica, coincide con la versione fornita dall’uomo. Prima di sparare, avrebbe avvisato il ladro della sua presenza e gli aveva chiesto di andarsene. Solo dopo il rifiuto e di fronte al pericolo, ha fatto fuoco con una pistola regolarmente denunciata, mirando – come sottolinea la Procura – “a parti non vitali”. L’aggressore è rimasto ferito.
Il ladro, 34 anni, con precedenti per furto, è stato soccorso dal 118 e portato all’ospedale di Rovigo. Le sue condizioni sono stabili. Anche i vicini sono stati sentiti: “Abbiamo sentito delle urla e poi uno sparo”, racconta una residente della via, ancora scossa.
Legittima difesa, cosa dice la legge
La vicenda riporta al centro il tema della legittima difesa in Italia. L’articolo 52 del Codice penale dice che “non è punibile chi ha agito per difendere un diritto proprio o altrui contro un pericolo reale e ingiusto, a patto che la difesa sia proporzionata all’attacco”. In caso di intrusione in casa, la legge prevede che il rapporto tra reazione e aggressione “sussiste sempre” quando chi è dentro usa un’arma regolarmente detenuta per difendere se stesso o gli altri.
La Procura ha sottolineato che, in questo caso, sono stati rispettati tutti i requisiti: l’arma era denunciata, la reazione è stata preceduta da un avviso e il colpo non aveva l’intento di uccidere. “Non abbiamo trovato elementi per procedere per eccesso colposo”, ha spiegato il procuratore, “la risposta è stata proporzionata e in linea con la legge”.
Come è cambiata la legge negli ultimi anni
Negli ultimi tempi la normativa sulla legittima difesa è stata modificata due volte. Nel 2019, sotto il governo Lega-M5S di Conte, è stato inserito l’avverbio “sempre” nel passaggio che parla del rapporto tra offesa e difesa in caso di intrusione in casa o sul luogo di lavoro. Questa modifica voleva rafforzare la tutela di chi si difende in casa.
Nel 2022, con la riforma Cartabia durante il governo Draghi, è cambiato l’articolo 335 del Codice di procedura penale: ora per iscrivere qualcuno nel registro degli indagati per eccesso di legittima difesa servono indizi precisi, non basta più aprire un’indagine. Questo ha avuto effetti concreti anche in casi come quello di Rovigo.
Grignano Polesine si divide, mentre il dibattito nazionale si riaccende
A Grignano Polesine la notizia ha diviso gli animi. C’è chi tira un sospiro di sollievo: “Era terrorizzato, chiunque avrebbe fatto lo stesso”, racconta un vicino. Altri chiedono cautela: “Sparare è sempre un gesto pesante, anche se per difendersi”, dice una signora della zona.
Il caso riporta al centro il dibattito sulla legittima difesa, con tutte le sue implicazioni legali e morali. Nei prossimi giorni sono attese reazioni da parte di politica e associazioni per i diritti civili. Intanto, a Grignano Polesine, la vita riprende piano piano: le luci si accendono presto e le porte restano chiuse dopo il tramonto.
