Scoperta incredibile: il figlio non riconosciuto di un svedese deceduto per Covid eredità un patrimonio a Padova

Scoperta incredibile: il figlio non riconosciuto di un svedese deceduto per Covid eredità un patrimonio a Padova

Scoperta incredibile: il figlio non riconosciuto di un svedese deceduto per Covid eredità un patrimonio a Padova

Matteo Rigamonti

Novembre 7, 2025

Padova, 7 novembre 2025 – Un’eredità inaspettata, un padre mai conosciuto e una ricerca durata quattro anni: è la storia di Marco, 67 anni, di Padova, scoperto come figlio non riconosciuto di Malcolm, un uomo svedese morto di Covid-19 nel 2021. La svolta, arrivata a pochi giorni dalla scadenza dei termini legali per la successione, è stata possibile grazie alla trasmissione “Chi l’ha visto?” e a una lettera anonima che ha cambiato per sempre la vita di un uomo che fino a ieri ignorava tutto del proprio passato.

Malcolm e il figlio scomparso: una vicenda che parte da lontano

Tutto ha preso il via nel 2021, quando Mona, la vedova di Malcolm, ha contattato la redazione di Rai 3. Malcolm, originario della Guyana ma cresciuto in Svezia, aveva sempre voluto ritrovare il figlio avuto da giovane, durante una breve relazione con una ragazza italiana. La storia, raccontano dalla redazione, comincia a Londra, alla fine degli anni Sessanta: Malcolm e una giovane triestina si incontrano in una discoteca frequentata da molti italiani. Lei era in Inghilterra come ragazza alla pari, lui appassionato di musica. Un amore breve, interrotto dal ritorno della ragazza in Italia, incinta, e dal richiamo di Malcolm per la leva militare a Cipro.

Dopo il servizio militare, Malcolm si trasferisce in Svezia, dove incontra Mona e diventa uno dei primi dj afroamericani del Paese. Nonostante la nuova vita e la distanza, il pensiero del figlio mai conosciuto non lo abbandona mai. “Ha sempre sperato di incontrarlo”, ha confidato Mona agli autori del programma. Ma quel desiderio, fino alla sua morte durante la pandemia, era rimasto un sogno.

Una lettera anonima svela l’arcano

La ricerca si era bloccata su pochi dettagli: il bambino era nato a Trieste e cresciuto a Padova. Nessun nome, nessun contatto. Solo due settimane fa, “Chi l’ha visto?” ha rilanciato l’appello: il tempo stringeva, perché la legge svedese prevede che la richiesta d’eredità venga fatta entro il 30 novembre. Passata quella data, il patrimonio sarebbe andato ad altri familiari.

La svolta è arrivata da Padova, venerdì scorso. Una lettrice del Corriere del Veneto, leggendo un articolo sulla vicenda, ha riconosciuto Marco nella descrizione dell’erede misterioso. Ha deciso di scrivergli una lettera anonima, allegando l’articolo ritagliato e un biglietto con poche parole: “Se ti riconosci in questo bambino, contatta Chi l’ha visto?”. Marco, che non ha la tv e non usa i social, solo allora si è accorto di quella foto di un bambino con una maglietta a righe. Era lui.

La conferma e le parole di Marco

Sono io, questa è la mia storia”, ha raccontato Marco alla trasmissione Rai. “In tanti mi chiedevano da dove venissi e io dicevo sempre: nato a Londra e cresciuto in Italia, come diceva mia madre”. Oggi Marco vive a Padova ed è seguito dai servizi sociali. La notizia dell’eredità lo ha colto di sorpresa: “Non mi aspettavo nulla di tutto questo”, ha detto ai giornalisti. “Non mi sono mai chiesto chi fosse mio padre. Ho sempre vissuto con mia madre e non mi sono mai sentito solo”.

Secondo la redazione di “Chi l’ha visto?”, Marco non aveva mai cercato il padre biologico. La sua vita si è svolta tranquilla tra Trieste e Padova, lontano da storie familiari complicate.

Un’eredità che può cambiare tutto

Il valore esatto dell’eredità lasciata da Malcolm non è stato reso pubblico. Si parla di un patrimonio importante, accumulato in Svezia negli anni in cui Malcolm lavorava come dj e imprenditore musicale. Dalle prime verifiche, Marco è l’unico erede diretto individuato dalle autorità svedesi.

Anche in città la notizia ha fatto rumore. Alcuni vicini raccontano di aver sempre visto Marco come una persona riservata, poco incline a parlare del proprio passato. “Non sapevamo nulla di questa storia”, ha ammesso una conoscente del quartiere.

Un passato ritrovato, un cerchio che si chiude

Resta l’immagine di un uomo che, all’improvviso, scopre un pezzo importante della propria vita. “Non cerco risarcimenti o altro”, ha detto Marco con voce ferma. “Ho vissuto bene con mia madre”. Eppure, ora che la verità è venuta a galla – grazie a una trasmissione tv e a una lettera nella cassetta della posta – anche un passato nascosto trova finalmente il suo posto nella sua storia.