Scott Kelly: l’ex astronauta protagonista del primo film romantico nello spazio

Scott Kelly: l'ex astronauta protagonista del primo film romantico nello spazio

Scott Kelly: l'ex astronauta protagonista del primo film romantico nello spazio

Giada Liguori

Novembre 7, 2025

Los Angeles, 7 novembre 2025 – L’ex astronauta Scott Kelly, volto noto dell’esplorazione spaziale americana, entra ufficialmente nel team di Space11 Corp per “I See You”, il primo film romantico girato nello spazio. L’annuncio arriva direttamente dalla società fondata dal produttore italiano Andrea Iervolino, che vuole cambiare il modo di raccontare il cinema portando una troupe in orbita per girare scene in assenza di gravità.

Scott Kelly, il consulente che porterà realismo nello spazio

La presenza di Scott Kelly – 59 anni, con oltre un anno trascorso sulla Stazione Spaziale Internazionale tra il 2015 e il 2016 – è un punto fermo per la credibilità del progetto. Kelly, che ha già lavorato con la NASA in diverse missioni, avrà il compito di assicurare autenticità scientifica e rigore nella rappresentazione della vita fuori dalla Terra. “Porterà la sua esperienza diretta, vissuta in condizioni estreme, per raccontare con precisione il senso di isolamento e la forza dell’uomo nello spazio”, si legge nella nota diffusa da Space11.

Il film, scritto da Diane Frolov e Andrew Schneider (già noti per serie come “Northern Exposure”), vuole essere la prima produzione occidentale a inviare un regista in orbita per girare scene narrative vere. Un traguardo ambizioso: secondo le anticipazioni raccolte da Deadline, fino all’85% delle riprese sarà fatto nello spazio, mescolando immagini autentiche e momenti di fiction.

Space11: dove scienza e cinema si incontrano

Dietro al progetto c’è Andrea Iervolino, produttore noto per film come “Ferrari” e promotore di iniziative che uniscono tecnologia e intrattenimento. Space11 Corp, con sede a Los Angeles, nasce proprio per esplorare il confine tra scienza e cinema, portando sullo schermo storie che combinano rigore scientifico e narrazione emozionale.

Avere Scott Kelly con noi è un onore enorme”, ha detto Iervolino. “La sua esperienza dà verità emotiva e realismo scientifico alla nostra idea — ci ricorda che l’amore e l’umanità superano ogni limite, anche nel silenzio dello spazio”. Al suo fianco, nel ruolo di Executive Vice President of Production Development & Communications, arriva anche Bert Ulrich, che per oltre vent’anni ha fatto da ponte tra NASA e Hollywood. Un nome che garantisce il dialogo tra scienza e industria dell’intrattenimento.

Una storia d’amore nello spazio: tra distanza e intimità

“I See You” racconta una storia d’amore universale, ambientata tra le pareti metalliche della stazione orbitante, dove la distanza e l’assenza di gravità diventano metafore della connessione umana. Il film vuole restituire non solo la bellezza delle immagini dallo spazio – la Terra vista dal modulo Cupola, i movimenti rallentati degli astronauti – ma anche la dimensione intima della solitudine cosmica.

Le riprese dovrebbero partire nel 2026. Il cast è ancora in fase di scelta, così come si stanno definendo le collaborazioni tecniche per garantire sicurezza e affidabilità durante il lancio e la permanenza in orbita. “Non sarà solo una prova tecnologica”, ha spiegato Iervolino, “ma anche un modo per mostrare quanto l’essere umano sappia adattarsi e trovare senso anche nei posti più lontani”.

Cinema e spazio: una nuova frontiera da esplorare

Il coinvolgimento di Scott Kelly segna un passo importante nel rapporto tra astronauti e mondo dello spettacolo. Negli ultimi anni, la corsa allo spazio ha attirato sempre più interesse da parte del cinema: basti pensare al film russo “The Challenge”, girato sulla ISS nel 2021. Ora, con “I See You”, anche una produzione occidentale si prepara a varcare quella soglia.

Per ora, la trama resta top secret. Ma l’obiettivo è chiaro: offrire al pubblico una storia che unisca realismo scientifico, emozione e uno sguardo nuovo sulla vita oltre l’atmosfera terrestre. Un esperimento che, se riuscito, potrebbe aprire la strada a una nuova era del cinema spaziale.