Milano, 7 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund chiude oggi in leggero rialzo, salendo a 76 punti base, rispetto ai 74 di ieri. Un dato che, pur lontano dai picchi degli ultimi anni, resta sotto la lente di ingrandimento di operatori finanziari e analisti. Il rendimento del Btp decennale italiano scende invece al 3,40%, giù di due centesimi rispetto al 3,42% di ieri, mentre il Bund tedesco si ferma al 2,64%.
Spread in salita, ma rendimenti in calo: cosa sta succedendo
La giornata sui mercati obbligazionari è partita con una certa prudenza. Gli investitori hanno seguito con attenzione i movimenti dei titoli di Stato europei, soprattutto quelli italiani e tedeschi, da tempo considerati un vero termometro della fiducia nel debito sovrano dell’Eurozona. Il differenziale tra Btp e Bund, spesso citato nei dibattiti politici ed economici, ha mostrato una leggera risalita in mattinata, per poi stabilizzarsi nel pomeriggio.
“Si tratta di normali oscillazioni in attesa delle prossime mosse della Banca Centrale Europea”, spiega un gestore milanese, che preferisce restare anonimo. La lieve discesa del rendimento del decennale italiano resta comunque su livelli che il Tesoro considera sostenibili.
Mercati cauti, occhi puntati sull’Europa
A Piazza Affari, la variazione dello spread non ha provocato scossoni immediati sui principali indici azionari. Il clima rimane di prudenza, in vista delle aste di titoli di Stato previste per la seconda metà di novembre. In Europa, il rendimento del Bund tedesco si conferma al 2,64%, seguendo una leggera tendenza al ribasso dei tassi degli ultimi giorni.
Gli esperti sottolineano come il movimento dello spread sia influenzato sia da fattori interni, come il dibattito sulla legge di Bilancio e le prospettive economiche italiane, sia da elementi esterni, dalle tensioni geopolitiche alle decisioni delle banche centrali. “Il mercato guarda con attenzione ai prossimi segnali della BCE”, ricorda un economista di una grande banca d’affari. Solo allora si potrà capire se l’andamento attuale continuerà o se arriveranno sorprese.
Debito italiano sotto controllo, ma attenzione alla volatilità
Il Tesoro tiene d’occhio costantemente i rendimenti e lo spread. Un differenziale sotto gli 80 punti è considerato gestibile dagli esperti. Ma la volatilità resta una variabile da non sottovalutare. “Basta poco per cambiare il sentiment degli investitori”, confida un funzionario del Ministero dell’Economia.
Le prossime settimane saranno decisive per capire come influiranno le nuove emissioni di titoli di Stato e le eventuali revisioni delle previsioni economiche. Il calo del rendimento del Btp decennale è visto come un segnale positivo, ma non ancora definitivo. “Il mercato resta prudente”, ammette un trader romano nel primo pomeriggio.
Tutti gli occhi sulle decisioni della BCE
In Europa, l’attenzione resta tutta sulle mosse della Banca Centrale Europea. Nei giorni scorsi, la presidente Christine Lagarde ha ribadito che la politica monetaria sarà “dipendente dai dati”. Gli investitori cercano segnali su possibili tagli dei tassi nei prossimi mesi, ma per ora regna l’attesa.
In sintesi, la chiusura dello spread a 76 punti base non sembra preoccupare gli operatori. Il rendimento del Btp decennale al 3,40% conferma una fase di relativa stabilità per il debito italiano. Resta da vedere se questa calma durerà nelle prossime settimane o se nuovi fattori potrebbero cambiare il quadro.
