Zelensky avverte: i russi stanno radunando truppe a nord-est di Kharkiv

Zelensky avverte: i russi stanno radunando truppe a nord-est di Kharkiv

Zelensky avverte: i russi stanno radunando truppe a nord-est di Kharkiv

Matteo Rigamonti

Novembre 7, 2025

Kiev, 7 novembre 2025 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo allarme sulla situazione militare nell’est del Paese. Ha segnalato che la Russia sta ammassando truppe vicino a Vovchansk, nella regione nord-orientale di Kharkiv. L’annuncio è arrivato ieri sera, durante un briefing trasmesso dai principali media ucraini, in un momento in cui la linea del fronte resta instabile e i combattimenti si fanno più intensi su diversi fronti.

Truppe russe in marcia verso Vovchansk

Zelensky ha spiegato: “A Kupyansk le nostre forze stanno avanzando, ma a Vovchansk la situazione potrebbe diventare complicata, perché il nemico sta concentrando truppe in quella zona”. Il presidente ha parlato poco dopo le 20, ora locale, dal palazzo presidenziale di Kiev, davanti a giornalisti e consiglieri militari. La città di Vovchansk, a pochi chilometri dal confine con la Russia, è un punto chiave per controllare i collegamenti tra Kharkiv e la regione di Belgorod, in territorio russo. Negli ultimi giorni, secondo fonti ucraine, l’area è stata colpita da bombardamenti continui e si sono visti movimenti di mezzi blindati.

Pressione sempre più forte nel nord-est

La regione di Kharkiv è tornata al centro delle operazioni dopo mesi di relativa calma. Dall’inizio dell’autunno, le forze russe hanno intensificato i raid aerei e gli attacchi d’artiglieria, colpendo sia infrastrutture civili sia postazioni militari ucraine. “Abbiamo notato un aumento dei movimenti nemici lungo tutta la linea del fronte”, ha detto il portavoce dello Stato Maggiore ucraino, Andriy Kovalenko, in una conferenza stampa stamattina. Secondo Kovalenko, nelle ultime 48 ore sono stati avvistati almeno 30 convogli militari russi diretti verso Vovchansk. Le autorità locali hanno chiesto ai civili di restare lontani dalle zone di guerra e di seguire le indicazioni della protezione civile.

Avanzata ucraina a Kupyansk

Sul fronte di Kupyansk, invece, le Forze Armate ucraine hanno segnalato passi avanti. “Le nostre truppe stanno avanzando con cautela, ma in modo costante”, ha detto il generale Oleksandr Syrsky, comandante del settore orientale. Secondo fonti militari, gli ucraini hanno riconquistato alcune posizioni perse nei mesi scorsi, respingendo diversi tentativi di sfondamento da parte russa. Kupyansk, importante snodo ferroviario e logistico per entrambi gli schieramenti, resta però sotto costante minaccia di bombardamenti. I volontari della Croce Rossa raccontano di residenti che vivono tra rifugi improvvisati e sirene d’allarme che risuonano anche dieci volte al giorno.

Scontri nel Donetsk e operazione a Dobropillya

Sul fronte meridionale del Donetsk, Zelensky ha riferito che “verso Siversky gli occupanti hanno tentato un’incursione, ma sono stati respinti”. Secondo lo Stato Maggiore, l’attacco non ha avuto successo. Più a sud, nella cittadina di Dobropillya, è in corso un’operazione militare che, sempre secondo il presidente, vede le forze ucraine “muoversi con risultati positivi”. Non sono stati forniti dettagli precisi su intensità dei combattimenti o perdite. Ma fonti locali parlano di esplosioni sentite nella notte e colonne di fumo visibili all’alba.

La guerra che non si ferma: cosa ci aspetta

La situazione resta incerta e in continuo movimento. Gli analisti militari avvertono che l’aumento delle truppe russe a Vovchansk potrebbe anticipare una nuova offensiva su larga scala nel nord-est dell’Ucraina. “Non possiamo escludere un attacco nelle prossime settimane”, ha ammesso una fonte del Ministero della Difesa ucraino, che ha chiesto di restare anonima. Nel frattempo, Kiev continua a chiedere aiuto internazionale: armi, munizioni e supporto umanitario. “La resistenza ucraina dipende anche dalla solidarietà dei partner occidentali”, ha ricordato Zelensky nel suo intervento serale.

Nelle strade di Kharkiv e nelle città vicine al fronte, la tensione si taglia con il coltello. I negozi chiudono prima del tramonto, i mezzi pubblici vanno e vengono a singhiozzo. Solo quando cala il silenzio si percepisce la fragilità di questo equilibrio precario. Eppure, tra macerie e sirene, la gente continua a resistere, cercando di adattarsi a una guerra che sembra non avere fine.