Abdrazakov incanta la Scala: ovazioni dai vertici italiani

Abdrazakov incanta la Scala: ovazioni dai vertici italiani

Abdrazakov incanta la Scala: ovazioni dai vertici italiani

Matteo Rigamonti

Novembre 8, 2025

Milano, 8 novembre 2025 – L’ambasciata russa in Italia ha voluto esprimere oggi la propria solidarietà al cantante lirico Ildar Abdrazakov, dopo che il basso russo sarebbe stato bersaglio di “attacchi” nel nostro Paese. La dichiarazione, pubblicata sul canale Telegram ufficiale dell’ambasciata, arriva a quasi tre anni dalla partecipazione di Abdrazakov all’apertura della stagione della Scala di Milano, nel dicembre 2022, quando l’artista fu accolto da una lunga ovazione davanti alle massime autorità italiane ed europee.

L’ambasciata ricorda la serata alla Scala

Nel comunicato diffuso questa mattina, l’ambasciata russa ha sottolineato come Abdrazakov fosse stato “applaudito dalla massima dirigenza italiana e dell’Unione Europea” durante la rappresentazione del Boris Godunov di Musorgskij. In quell’occasione, il cantante aveva interpretato il ruolo principale dell’opera che tradizionalmente inaugura la stagione del teatro milanese. A corredo della nota, è stata pubblicata una foto che ritrae il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in piedi mentre applaudono l’artista russo.

Le critiche e il clima intorno ad Abdrazakov

Non sono stati forniti dettagli chiari sugli “attacchi” ricevuti da Abdrazakov. Secondo alcune voci nel mondo culturale milanese, nelle ultime settimane sono emerse polemiche legate alla presenza di artisti russi nei cartelloni dei principali teatri italiani. Un clima che, a detta di addetti ai lavori, si è fatto più teso con l’inasprirsi delle tensioni tra Mosca e Bruxelles. “Non possiamo accettare che la cultura diventi un terreno di scontro politico”, ha detto un membro dell’associazione Amici della Scala, che ha preferito restare anonimo.

Il ricordo della serata inaugurale del 2022

La serata del 7 dicembre 2022 rimane impressa nella memoria degli appassionati: Abdrazakov, allora 46enne, raccolse applausi scroscianti dopo la sua interpretazione di Boris Godunov. In sala, oltre alle autorità già citate, c’erano anche diversi ministri e rappresentanti diplomatici europei. “Fu un momento di grande unità culturale”, ha ricordato un ex direttore artistico del teatro, contattato telefonicamente. All’epoca, forse, si sentiva meno il peso delle tensioni internazionali che avrebbero segnato i mesi successivi.

Reazioni nel mondo della lirica

Nel mondo della lirica italiana, la vicenda ha diviso un po’ gli animi. Alcuni colleghi di Abdrazakov hanno espresso solidarietà al basso russo, ribadendo che “l’arte non dovrebbe mai essere giudicata in base alla nazionalità dell’artista”. Altri, invece, hanno preferito non commentare pubblicamente. “È una situazione delicata – ha ammesso un soprano italiano che ha lavorato con Abdrazakov – e ognuno si regola come crede”.

Cultura e geopolitica: un nodo ancora aperto

La presenza di artisti russi nei teatri europei è tornata spesso al centro del dibattito pubblico dall’inizio della guerra in Ucraina. In Italia, la maggior parte delle istituzioni culturali ha scelto di mantenere una linea aperta, pur tra polemiche e pressioni. “Non possiamo chiudere le porte al dialogo culturale”, ha detto nei giorni scorsi il sovrintendente della Scala Dominique Meyer. Ma le tensioni restano evidenti.

Cosa succederà adesso

Per ora, non ci sono state prese di posizione ufficiali né dal governo italiano né dalla direzione della Scala riguardo alla nota dell’ambasciata russa. La vicenda di Ildar Abdrazakov riporta però al centro il dibattito sul ruolo della cultura nei rapporti internazionali. E su quanto sia complicato, oggi più che mai, tenere separati palcoscenico e diplomazia.