Milano, 8 novembre 2025 – Il Tribunale del Riesame di Brescia ha cancellato il decreto di perquisizione e sequestro eseguito il 9 ottobre scorso nei confronti dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, e del pm Pietro Paolo Mazza, oggi in servizio a Milano. Ha ordinato la restituzione di “tutti i beni sequestrati, insieme ai dati eventualmente già estrapolati”. La decisione arriva nell’ambito dell’inchiesta “Clean 2”, il filone bresciano del cosiddetto “sistema Pavia”, che ipotizza una rete di scambi di favori tra magistrati, agenti di polizia giudiziaria e imprenditori. Però, mentre Mazza potrà riavere i suoi dispositivi, quelli di Venditti restano sotto sequestro per un altro procedimento, legato al caso Garlasco.
Dispositivi sequestrati, restituzione solo parziale
Il Riesame, nella sua sentenza depositata ieri mattina, ha disposto la restituzione di tutti i dispositivi sequestrati – computer, hard disk, cellulari – sia a Venditti che a Mazza. Nella pratica, però, solo Mazza potrà riaverli subito. I device dell’ex procuratore di Pavia, infatti, rimangono bloccati in un altro fascicolo: quello sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, dove Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari. Gli avvocati spiegano che undici tra pc e telefoni erano già stati sequestrati in precedenza, con un provvedimento poi annullato dal Riesame. Ma la procura ha emesso un nuovo sequestro, con motivazioni più ampie. L’avvocato Domenico Aiello, difensore di Venditti, aveva provato a rallentare l’analisi dei dispositivi, fissata inizialmente per il 3 novembre.
“Clean 2”: il sistema di favori tra magistrati e imprenditori
L’indagine “Clean 2”, partita dalla procura di Brescia, ipotizza a carico dei due magistrati i reati di corruzione e peculato. Secondo l’accusa, quando lavoravano a Pavia (dal 2014 al 2021), Venditti e Mazza avrebbero ricevuto “varie utilità”: pranzi di rappresentanza, sconti su auto e altre agevolazioni. Le presunte facilitazioni sarebbero arrivate dai titolari della società Esitel, incaricata nel 2017 delle intercettazioni telefoniche sull’inchiesta che riguardava Andrea Sempio, figura chiave nel caso Garlasco. Il quadro si fa più complesso dopo le rivelazioni pubblicate da Panorama: secondo il settimanale, nel 2017 Venditti sarebbe stato pronto a prendere “misure coercitive” contro Sempio. Eppure, nel giro di venti giorni, l’ufficio dispose l’archiviazione del caso.
Difesa e giudici: perquisizioni troppo ampie
Nel ricorso al Riesame, l’avvocato Dinoia, legale di Mazza, aveva sottolineato che alcune perquisizioni e sequestri avevano un “oggetto esplorativo”, cioè non direttamente legato alle accuse di corruzione e peculato. Questa argomentazione ha convinto i giudici, che hanno annullato tutto il provvedimento. I materiali dovranno essere restituiti agli indagati. “È una decisione che ristabilisce i confini dell’azione investigativa”, ha commentato Dinoia fuori dal tribunale. Ora si aspetta di vedere come la procura di Brescia intenderà andare avanti dopo questo stop.
Garlasco, il nodo Venditti resta irrisolto
Per Mario Venditti la situazione è più complicata. I suoi dispositivi restano sotto sequestro nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. In questo filone, Venditti è indagato insieme a Giuseppe Sempio, padre di Andrea, con l’accusa di aver favorito il figlio in cambio di denaro nella prima indagine del 2017. Nonostante un primo annullamento del sequestro da parte del Riesame, la procura ha rinnovato il provvedimento con nuove motivazioni. L’avvocato Aiello ha già presentato ricorso anche su questo fronte.
Cosa succede adesso?
La decisione del Riesame è un punto a favore della difesa, ma non chiude la partita. In procura a Brescia si valuta ora le nuove motivazioni del sequestro sui dispositivi di Venditti. “Siamo fiduciosi che anche questa volta il tribunale riconosca l’infondatezza delle accuse”, ha detto Aiello. Intanto, tra i corridoi della procura milanese, la vicenda è seguita da vicino. “È una situazione delicata”, confida un collega che preferisce restare anonimo. Solo nelle prossime settimane si capirà se e come le indagini andranno avanti o se subiranno altri rallentamenti.
