L’oro scivola sotto i 4.000 dollari: cosa significa per gli investitori?

L'oro scivola sotto i 4.000 dollari: cosa significa per gli investitori?

L'oro scivola sotto i 4.000 dollari: cosa significa per gli investitori?

Giada Liguori

Novembre 8, 2025

Milano, 8 novembre 2025 – L’oro apre la giornata in leggero calo sui mercati internazionali, scambiato questa mattina a 3.996 dollari l’oncia, in flessione dello 0,3% rispetto alla chiusura di ieri. Alle 9.15, ora italiana, si conferma una debolezza moderata, già vista nelle ultime sedute, spinta dalle incertezze sull’economia globale e dalle attese degli investitori sulle prossime mosse delle banche centrali.

Prezzo dell’oro in discesa: cosa c’è dietro

Gli operatori di Piazza Affari e delle principali borse europee spiegano che il calo dell’oro arriva in un clima di cautela diffusa. “Gli investitori stanno rivedendo le loro posizioni in attesa dei dati sull’inflazione americana di domani”, spiega un analista di una banca milanese, che preferisce restare anonimo. Il metallo giallo, da sempre rifugio sicuro, si muove infatti in modo opposto alle aspettative sui tassi d’interesse: se la Federal Reserve confermerà una politica restrittiva, l’oro potrebbe soffrirne ancora.

Mercati globali: la prudenza domina

A Londra, uno dei mercati più attivi per l’oro, la mattinata è partita con pochi scambi e senza grandi variazioni. “Tutti aspettano i dati macro dagli Stati Uniti”, racconta un trader della City contattato poco dopo l’apertura. Situazione simile a Zurigo e Hong Kong, altri centri chiave per il commercio del metallo prezioso, dove si registrano volumi più bassi del solito. Segno che molti preferiscono restare fermi, in attesa di segnali più chiari.

Effetti su valute e altre materie prime

Il calo dell’oro si riflette anche sul cambio tra dollaro e euro: il biglietto verde questa mattina si è rafforzato leggermente, toccando quota 1,065. Gli esperti di Commerzbank sottolineano come oro e dollaro siano strettamente legati: “Quando il dollaro sale, l’oro tende a scendere perché per chi compra in altre valute diventa più caro”. In parallelo, anche altre materie prime mostrano segni di debolezza. Il petrolio Brent è sceso sotto gli 82 dollari al barile, mentre l’argento si mantiene intorno ai 23,10 dollari l’oncia. Un quadro che riflette la prudenza degli investitori.

Cosa dicono gli esperti sulle prossime settimane

Le previsioni sull’oro restano divise. C’è chi punta a una possibile ripresa se dovessero emergere nuove tensioni geopolitiche o segnali di rallentamento dell’economia globale. Altri pensano che il metallo resterà sotto pressione finché i tassi rimarranno alti. “Il supporto chiave è intorno ai 3.950 dollari”, avverte un esperto di materie prime di una società di consulenza londinese. Solo un calo sotto questa soglia potrebbe far partire un’ulteriore discesa.

Milano: gli investitori italiani frenano

Anche a Milano, tra gli operatori del settore orafo e i piccoli risparmiatori, l’atmosfera è di attesa. “Rispetto a ottobre, gli acquisti sono calati”, racconta Marco Bellini, titolare di una storica gioielleria in via Torino. “Molti clienti chiedono informazioni ma preferiscono aspettare, convinti che i prezzi possano scendere ancora un po’”. Lo stesso sentimento si ritrova tra gli operatori finanziari: “Il mercato è nervoso, meglio non esporsi troppo”, ammette un gestore di fondi specializzati in metalli preziosi.

Aspettando le decisioni di Washington

In vista dei dati sull’economia americana e delle prossime mosse delle banche centrali, il mercato dell’oro sembra destinato a muoversi con prudenza. Tutti gli occhi sono puntati su Washington e sulla Federal Reserve. Solo allora si capirà se il metallo giallo tornerà a brillare o se la fase di debolezza continuerà ancora per un po’.