Milano in tilt: sciopero dei trasporti e chiusura della M3, Roma resiste con pochi disagi

Milano in tilt: sciopero dei trasporti e chiusura della M3, Roma resiste con pochi disagi

Milano in tilt: sciopero dei trasporti e chiusura della M3, Roma resiste con pochi disagi

Matteo Rigamonti

Novembre 8, 2025

Milano, 7 novembre 2025 – Oggi l’Italia si è fermata, o quasi, per un nuovo sciopero dei trasporti pubblici che ha messo in crisi soprattutto Milano. Qui, la linea metropolitana M3 è rimasta chiusa quasi tutto il giorno, creando non pochi disagi. A Roma, invece, la situazione è stata più tranquilla, con pochi problemi segnalati. Dietro la protesta, l’appello di vari sindacati per il rinnovo dei contratti e condizioni di lavoro più dignitose.

Milano paralizzata: la M3 ferma, gli altri mezzi a singhiozzo

Nel capoluogo lombardo, lo sciopero di 24 ore indetto dal sindacato Al Cobas ha coinvolto il personale di Atm, che gestisce metro, tram e autobus. Fin dalle prime ore del mattino, la linea M3 – quella gialla – è rimasta chiusa, come confermato dal sito ufficiale dell’azienda. Le altre linee – M1, M2, M4 e M5 – hanno continuato a viaggiare, ma con corse ridotte e qualche sospensione fuori dalle fasce garantite.

Secondo Atm, il servizio è stato assicurato solo nelle fasce orarie dalle 5:30 alle 8:45 e dalle 15 alle 18. Fuori da questi momenti, gli utenti hanno dovuto fare i conti con attese più lunghe e corse saltate. In piazza Duomo, alle 9:30, molti pendolari si sono trovati davanti ai cancelli chiusi della M3. “Non sapevo dello sciopero, adesso dovrò prendere due tram per arrivare in ufficio”, racconta una giovane impiegata.

Roma e Lazio: trasporti quasi normali, stop a Latina

A Roma la giornata è iniziata senza particolari problemi per chi si sposta con i mezzi pubblici. Nonostante lo sciopero proclamato dai sindacati Uilt, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast-Confsal per i lavoratori di Trenitalia, bus, tram e metro hanno continuato a circolare regolarmente. “Non abbiamo registrato adesioni significative”, ha spiegato un portavoce di Atac.

Diversa la situazione a Latina, dove la società Csc Mobilità ha fermato i mezzi in tre fasce orarie: dall’inizio del servizio fino alle 6:30, dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 16:30 fino a fine giornata. Alcuni passeggeri hanno lamentato difficoltà a raggiungere il centro città nelle prime ore del mattino.

Per quanto riguarda i treni regionali e nazionali nel Lazio, non sono stati segnalati ritardi importanti. Tuttavia, fonti sindacali avvertono possibili riduzioni nei servizi di pulizia e manutenzione, affidati agli appaltatori di Coopservice.

Sicilia e Basilicata: proteste a Palermo, Potenza senza problemi

In Sicilia, l’attenzione si è concentrata su Palermo, dove il personale Amat ha aderito allo sciopero promosso da Cub Trasporti. Fin dalle prime ore, alcune linee di autobus hanno viaggiato con frequenze dimezzate. “Abbiamo deciso di scioperare per chiedere salari più adeguati al costo della vita”, spiega un delegato sindacale davanti al deposito di via Roccazzo.

A Messina, invece, lo sciopero previsto per il pomeriggio è stato cancellato all’ultimo momento. L’Azienda Trasporti Messina ha comunicato l’intesa raggiunta con le segreterie territoriali di Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti.

In Basilicata, tutto è filato liscio sia a Potenza che a Matera: nessuna interruzione o ritardo segnalato fino a metà mattina.

Autostrade lombarde: possibili rallentamenti ai caselli

Anche i lavoratori di Autostrade per l’Italia (II Tronco Milano) hanno scioperato per quattro ore a turno. Questo ha causato qualche rallentamento nei caselli e sulla rete autostradale che collega Milano a Bergamo, Brescia, Como, Varese, Lodi e verso Piacenza e Parma. Alcuni automobilisti sulla A4, intorno alle 8 del mattino, hanno notato code un po’ più lunghe del solito.

Contratti scaduti e sicurezza: cosa chiedono i lavoratori

Al centro delle proteste ci sono il rinnovo dei contratti, scaduti da mesi, l’adeguamento degli stipendi al costo della vita e maggiori garanzie per la sicurezza sul lavoro. I sindacati denunciano turni pesanti e una grave mancanza di personale tra autisti, macchinisti e addetti ai servizi.

“Non si può andare avanti così”, ha detto un delegato di Al Cobas durante un presidio davanti al deposito Atm di via Teodosio a Milano. Le proteste, dicono i sindacati, non si fermeranno qui: nei prossimi giorni sono previste nuove assemblee e mobilitazioni in varie città.