Orsini svela il Piano di Rilancio Italia: un incontro cruciale con Giorgetti

Orsini svela il Piano di Rilancio Italia: un incontro cruciale con Giorgetti

Orsini svela il Piano di Rilancio Italia: un incontro cruciale con Giorgetti

Giada Liguori

Novembre 8, 2025

Roma, 8 novembre 2025 – Un grande Piano di Rilancio per l’Italia, sostenuto da fondi pubblici e privati, è stato il cuore dell’intervento di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, all’assemblea generale dell’associazione di Pesaro Urbino, collegato in videoconferenza. Orsini ha presentato la proposta di mettere insieme 5 miliardi di euro come base, usando la garanzia Sace con un effetto moltiplicatore di uno a venti. L’obiettivo è chiaro: arrivare a 100 miliardi in tre anni per finanziare infrastrutture, welfare, digitale e casa.

Confindustria punta su un piano da 100 miliardi in tre anni

Orsini ha spiegato che il progetto prevede investimenti per 33 miliardi all’anno nei prossimi tre anni. “L’idea è partire da 5 miliardi – ha detto – e, grazie alla garanzia Sace, moltiplicarli per 20, arrivando così a 100 miliardi”. Il sistema, già testato in altri settori, mira a far entrare capitali privati mettendo lo Stato a copertura del rischio. Un modello che, secondo Confindustria, potrebbe accelerare la realizzazione di opere e servizi strategici per il Paese.

La proposta sarà al centro del confronto con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, già previsto per la prossima settimana. Orsini ha sottolineato che il dialogo con il governo è ancora aperto: “Ne discuteremo ancora con il ministro Giorgetti”, ha detto, lasciando capire che i dettagli devono ancora essere definiti.

Infrastrutture, welfare, digitale e casa: le priorità del rilancio

I fondi raccolti andrebbero a quattro grandi settori: infrastrutture, welfare, digitale e casa. “Solo così potremo tornare a competere davvero”, ha detto Orsini, sottolineando come servano investimenti concreti e mirati. Il presidente di Confindustria ha messo l’accento sul bisogno di dare ai giovani italiani – e a chi sceglie di trasferirsi qui – “un motivo reale per restare e costruire il proprio futuro”.

Il riferimento è alle difficoltà che molte imprese incontrano nel trattenere i talenti e trovare manodopera qualificata. Senza un piano che rinnovi il tessuto produttivo e sociale italiano, ha avvertito Orsini, rischiamo di perdere terreno rispetto agli altri Paesi europei.

Garanzia Sace, la leva per attrarre investimenti privati

Il punto centrale del progetto è la garanzia Sace, società controllata dal Ministero dell’Economia specializzata nel sostenere esportazioni e investimenti. Il piano prevede che lo Stato copra i rischi degli investimenti privati, spingendo così banche e fondi a partecipare. “Con un moltiplicatore di 20 volte – ha spiegato Orsini – possiamo far girare molte più risorse rispetto a quelle messe inizialmente”.

Non è una novità assoluta: strumenti simili sono stati usati durante la pandemia per aiutare le imprese in difficoltà. Ma applicarli su così larga scala per un piano nazionale di rilancio rappresenta una novità importante nelle politiche industriali.

Reazioni e cosa aspettarsi nei prossimi giorni

La proposta di Confindustria arriva in un momento in cui il dibattito sulle politiche industriali è molto acceso. Da settimane si parla della necessità di spingere gli investimenti pubblici e privati per dare slancio alla crescita. Il governo ha più volte detto di voler puntare su grandi opere e digitalizzazione, ma i fondi a disposizione sono limitati.

Fonti vicine al Ministero dell’Economia raccontano che la proposta di Orsini sarà valutata nei prossimi giorni. “Stiamo ascoltando tutte le idee”, ha detto un funzionario che ha preferito restare anonimo. Il confronto con Confindustria potrebbe portare a definire meglio gli strumenti da usare.

La sfida del futuro: trattenere i giovani e attrarre investimenti

Chiudendo il suo intervento, Orsini ha ribadito che solo un grande piano condiviso può dare una prospettiva concreta alle nuove generazioni. “Dobbiamo offrire ai giovani italiani – e a chi sceglie di venire da noi – un motivo solido per restare”, ha detto con decisione. Adesso la sfida è trasformare queste parole in fatti e convincere sia il governo sia gli investitori che questa strada può davvero rilanciare l’Italia.