Voli a rischio: il temuto shutdown Usa potrebbe cancellare fino al 20% dei collegamenti

Voli a rischio: il temuto shutdown Usa potrebbe cancellare fino al 20% dei collegamenti

Voli a rischio: il temuto shutdown Usa potrebbe cancellare fino al 20% dei collegamenti

Matteo Rigamonti

Novembre 8, 2025

Washington, 8 novembre 2025 – Il traffico aereo negli Stati Uniti potrebbe calare fino al 20% nelle prossime settimane se la crisi legata allo shutdown federale non si risolve. A lanciare l’allarme è stato il segretario ai Trasporti, Sean Duffy, che ieri sera, in un’intervista a Fox News, ha raccontato come la situazione stia già pesando sugli aeroporti americani.

Voli in calo: la situazione ora e cosa ci aspetta

Al momento, ha spiegato Duffy, i voli sono diminuiti di circa il 4%, ma la tendenza è in peggioramento. “La prossima settimana – ha detto – prevediamo tagli fino al 10%”. Il problema principale è la carenza di personale: senza un bilancio federale approvato, molti dipendenti pubblici lavorano senza stipendio o rimangono a casa.

Il rischio concreto è che, se il blocco politico a Washington continua, la Federal Aviation Administration (FAA) sarà costretta a ridurre ancora di più i servizi. “Potremmo arrivare a una contrazione del traffico aereo fino al 20%”, ha avvertito Duffy. Una prospettiva che preoccupa non solo le compagnie aeree, ma anche i milioni di passeggeri coinvolti.

Shutdown: cosa c’è dietro e come colpisce gli aeroporti

Lo shutdown, ormai in corso da settimane, nasce dall’impasse tra Congresso e Casa Bianca sulla legge di bilancio. Le conseguenze si fanno sentire in diversi settori pubblici, ma è negli aeroporti che il problema si vede di più. Mancano controllori di volo e personale per la sicurezza, e questo rallenta le operazioni quotidiane.

Fonti interne alla Transportation Security Administration (TSA) raccontano di code più lunghe del solito in scali come Atlanta e Chicago. “Facciamo il possibile per mantenere la sicurezza e limitare i disagi”, ha detto un portavoce della TSA, “ma senza risorse adeguate la situazione potrebbe peggiorare”.

Le compagnie aeree e i passeggeri: tra preoccupazione e disagi

Le grandi compagnie aeree americane sono in allarme per l’impatto che i tagli ai voli avranno sul settore. American Airlines, Delta e United hanno chiesto al governo di sbloccare presto la situazione. “Ogni giorno di shutdown significa perdite economiche e problemi per i nostri clienti”, ha detto un dirigente di Delta, che ha preferito restare anonimo.

Anche i passeggeri sono in difficoltà. Ieri mattina all’aeroporto JFK di New York, alcuni viaggiatori hanno raccontato di aver fatto la fila per più di un’ora ai controlli di sicurezza. “Non sappiamo se il nostro volo partirà in orario”, ha detto una turista californiana in attesa al terminal 4. Scene simili si sono viste a Los Angeles e Dallas.

Cosa succede adesso e le possibili mosse

Il Congresso sta ancora trattando per sbloccare i fondi e far ripartire la macchina federale. Ma, secondo fonti vicine ai negoziati, una soluzione non è ancora all’orizzonte. Duffy ha ribadito l’urgenza: “Ogni giorno che passa aumenta il rischio di problemi nei trasporti”.

Nel frattempo, la FAA sta preparando piani di emergenza per garantire almeno i voli essenziali, come quelli sanitari e militari, nel caso di nuovi tagli. Ma la preoccupazione resta alta. Con le feste di Natale alle porte, milioni di americani potrebbero dover fare i conti con ritardi e cancellazioni.

Un sistema sotto pressione

Questa crisi mette a nudo quanto sia fragile il sistema aeroportuale americano davanti alle tensioni politiche. “Non si tratta solo di voli cancellati”, ha spiegato un esperto del settore trasporti alla CNN. “È in gioco la fiducia dei cittadini nei servizi pubblici”.

Per ora si aspetta una soluzione. Ma negli aeroporti – da Boston a San Francisco – l’aria è già carica di tensione. E se lo shutdown non si risolve presto, il taglio del traffico aereo rischia di diventare realtà per milioni di viaggiatori.