Mosca, 9 novembre 2025 – Quasi dieci persone, tra cui cittadini russi e stranieri, sono state fermate nelle ultime ore a Mosca. L’accusa è di far parte di una organizzazione terroristica con presunti legami con i Servizi di Sicurezza dell’Ucraina (Sbu). La notizia è arrivata questa mattina dall’agenzia russa Ria Novosti, che cita una fonte vicina agli investigatori. Gli arresti sono scattati tra ieri sera e le prime ore di oggi, in vari quartieri della capitale.
Blitz a Mosca: arresti per terrorismo e legami con l’Sbu
Dalla fonte emerge che le persone fermate sono “quasi dieci”, tra russi e almeno due stranieri. Le accuse sono pesanti: partecipazione a un’organizzazione terroristica e collaborazione con l’Sbu, l’intelligence ucraina. “Ci sono anche altri soggetti non ancora identificati”, ha detto la fonte a Ria Novosti, lasciando intendere che l’inchiesta potrebbe allargarsi nelle prossime settimane.
I fermati sono stati portati in vari centri di detenzione preventiva di Mosca, incluso il carcere di Lefortovo, noto per ospitare casi delicati e detenuti accusati di minacce alla sicurezza dello Stato. Non sono stati resi noti i nomi né le nazionalità, ma pare che uno dei principali sospettati sia un cittadino straniero con presunti contatti diretti con l’Sbu.
Mosca-Kiev, nuova tensione sul fronte sicurezza
La vicenda arriva in un momento di forte tensione tra Russia e Ucraina, specialmente sul versante sicurezza interna. Negli ultimi mesi, le autorità russe hanno denunciato più volte tentativi di infiltrazione e spionaggio attribuiti ai servizi ucraini. Stavolta, gli inquirenti ritengono che il gruppo arrestato abbia agito su mandato o in collaborazione con l’Sbu, anche se finora non sono stati mostrati elementi pubblici che lo confermino.
“Uno dei principali sospettati è un cittadino straniero che avrebbe legami con l’Sbu”, ha precisato la fonte. Non è chiaro se si tratti di un ucraino o di un’altra nazionalità. Le autorità russe non hanno rilasciato commenti ufficiali e non ci sono comunicati dal ministero degli Interni o dall’Fsb.
Operazioni serrate e silenzio diplomatico
Gli arresti sono avvenuti in diverse zone della città, con interventi coordinati dalla polizia e dai servizi federali. Gli imputati sono stati portati subito nei centri di detenzione preventiva per evitare fughe di notizie o contatti esterni. Il carcere di Lefortovo, dove si trovano alcuni dei fermati, è noto per la sua sicurezza e la gestione riservata dei casi legati alla sicurezza nazionale.
Dall’Ucraina, al momento, nessuna reazione ufficiale. Fonti diplomatiche a Kiev hanno detto solo che “non risultano cittadini ucraini coinvolti”, mentre l’ambasciata ucraina a Mosca non ha risposto alle richieste di commento.
Indagini aperte: nuovi sviluppi in arrivo?
Le indagini, guidate dalla procura russa e dai servizi federali, sono ancora all’inizio. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i legami tra gli arrestati e i presunti referenti dell’Sbu. Non si esclude che nei prossimi giorni possano esserci altri dettagli o nuovi arresti.
Questa vicenda rischia di peggiorare ulteriormente il clima di sospetto tra Mosca e Kiev. In passato, casi simili hanno portato a espulsioni diplomatiche e a un inasprimento dei controlli interni. Per ora però, tutto resta nelle mani degli inquirenti russi, che tengono stretto il riserbo sui particolari dell’operazione.
