Roma, 9 novembre 2025 – Eduardo Scarpetta torna sul grande schermo dal 20 novembre con “Vas”, un film indipendente diretto da Gianmaria Fiorillo e distribuito da Piano B Distribuzioni. Al centro della storia c’è il mondo degli hikikomori: giovani e adulti che scelgono di isolarsi dalla società, rifugiandosi spesso nel mondo digitale. “Questa storia mi ha colpito subito, perché quella degli hikikomori è una realtà ancora poco conosciuta e nascosta”, ha raccontato Scarpetta ad alanews.it, spiegando come è nato un progetto che porta per la prima volta sul grande schermo una realtà sommersa.
Hikikomori, social e nuove solitudini: il cuore di “Vas”
Nel film, prodotto da Al One con Meleagris Film, Scarpetta interpreta Matteo, un trentenne traduttore agorafobico che passa le giornate chiuso in casa, tra chat e incontri virtuali. “Mi interessava molto anche il tema dei social”, ha confidato l’attore, classe 1993, già vincitore di un David di Donatello e di un Nastro d’argento. La pellicola segue le vite di chi, tra i 15 e i 30 anni (ma la sindrome può colpire anche più tardi), si ritira dalla vita sociale per mesi o anni, spesso sviluppando una vera e propria dipendenza dal web.
Scarpetta ha raccontato che la promozione del film è passata anche dai social, con pagine dedicate e iniziative mirate. “Mi spaventa un po’ la possibilità che abbiamo oggi di creare un avatar con una vita apparentemente perfetta quando non siamo felici di quella reale. Ci si costruisce un’altra realtà”, ha spiegato. Un meccanismo che, secondo lui, finisce per aumentare la diffidenza e allontanare le persone: “Oggi la conoscenza passa spesso prima dal web o è influenzata dai social”.
Matteo e Camilla: fragilità a confronto
Nel racconto di Fiorillo, Matteo si muove tra relazioni virtuali e giochi erotici sempre più spinti. L’incontro casuale con Camilla (interpretata da Demetra Bellina), aspirante scrittrice bloccata dall’ansia e dagli attacchi di panico, dà il via a una relazione intensa e rischiosa. “Matteo è un manipolatore, ma con Camilla condivide paure e fragilità in cui molti si possono riconoscere”, ha detto Scarpetta. L’attore ha sottolineato come il film metta a nudo dinamiche comuni a tanti giovani: la difficoltà di uscire dal proprio guscio e la tentazione di rifugiarsi in mondi paralleli.
Nella vita reale, Scarpetta mantiene un rapporto distaccato con i social: “Li uso solo per lavoro. Non mi vedrete fare post su cosa mangio o dove vado. Il rapporto con il pubblico si è sviluppato in modo diverso”, ha ammesso.
Tra set italiani e produzioni internazionali
Il 2025 è stato un anno intenso per Scarpetta. Ha appena finito di girare la terza e ultima stagione de “La legge di Lydia Poet”, serie Netflix ispirata alla prima donna iscritta all’ordine degli avvocati d’Italia. “Con Matilda (de Angelis) ci conosciamo da 11 anni, siamo amici prima di tutto. La serie è stato per tutti noi un viaggio lungo e molto bello”, ha raccontato.
Si è conclusa anche la lavorazione della seconda stagione di “Storia della mia famiglia”, diretta da Claudio Cupellini, con Vanessa Scalera e Massimiliano Caiazzo nel cast. La serie aveva già conquistato il pubblico al debutto: “È sincera e ben scritta. Non è mai banale nel modo in cui affronta temi come la morte o il rifiuto dell’amore”, ha spiegato Scarpetta. Sul set si è subito creato un gruppo affiatato: “Abbiamo lavorato tanto e bene”.
Il debutto internazionale con Mel Gibson
In questi mesi Scarpetta è a Cinecittà sul set di “The Resurrection of the Christ”, kolossal diretto da Mel Gibson dove interpreta San Paolo. Le riprese sono iniziate a inizio ottobre e andranno avanti fino ai primi mesi del 2026. “È una produzione mastodontica”, ha detto l’attore. Gibson, secondo Scarpetta, si distingue per il rapporto diretto con gli attori: “Ti viene a parlare, ti fa capire quanto tiene al progetto. È sempre emozionante lavorare con chi mette il cuore in quello che fa”.
Un percorso professionale in continua crescita, che va dal cinema d’autore italiano alle grandi produzioni internazionali. Eppure, Scarpetta sembra mantenere uno sguardo lucido sulle insidie del successo e sulle nuove solitudini della società di oggi.
