Milano, 9 novembre 2025 – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto oggi in diretta al Festival dei Territori Industriali di Bergamo, rispondendo alle critiche arrivate da Corte dei conti, Istat e Bankitalia sulla manovra economica. “Quando abbiamo provato a dare una mano non ai ricchi, ma a chi guadagna cifre ragionevoli, siamo stati massacrati da chi ha la possibilità di farlo”, ha detto Giorgetti, replicando alle osservazioni emerse nelle ultime audizioni parlamentari.
Giorgetti si difende: “Un’analisi senza pregiudizi cambierà i giudizi”
Il dibattito sulla legge di bilancio si è infiammato nelle ultime ore, dopo le audizioni in cui i principali enti di controllo hanno sollevato dubbi su alcune misure. Collegato da Roma poco dopo le 11, Giorgetti ha ribadito la linea del governo: “Non abbiamo alcun problema, perché siamo convinti di aver fatto la cosa giusta. Guardando con calma e senza pregiudizi a tutta la manovra, si arriverà a conclusioni diverse”. Il ministro ha sottolineato che l’obiettivo era sostenere le classi medie, non i redditi alti.
Fonti del Ministero spiegano che la manovra punta a intervenire sulle detrazioni fiscali e sul taglio del cuneo contributivo, con particolare attenzione a lavoratori dipendenti e famiglie. Ma gli enti indipendenti hanno contestato la copertura delle misure e il rischio che possano penalizzare chi sta peggio.
Il nodo “ricco”: 45mila euro di reddito sono troppi?
Tra i temi più caldi c’è la definizione di chi è considerato “ricco” nelle nuove norme fiscali. Giorgetti ha risposto a tono alle critiche: “Bisogna capire cosa intendiamo per ricco: se uno che prende 45mila euro lordi l’anno, cioè circa 2mila euro netti al mese, è ricco, allora hanno una visione della vita un po’…”. Il ministro ha fatto una pausa, lasciando trasparire un certo scetticismo.
I dati dell’Istat mostrano che il reddito medio annuo in Italia è intorno ai 22mila euro lordi. I 45mila euro riguardano una fetta più piccola della popolazione attiva, ma che pesa in modo significativo sulle entrate fiscali. Sulla questione sono intervenuti anche alcuni sindacati: “Non si può parlare di ricchi chi fa fatica ad arrivare a fine mese”, ha detto ieri Maurizio Landini della Cgil.
Dopo le audizioni, scontro aperto tra governo e istituzioni
Le audizioni di Corte dei conti, Istat e Bankitalia hanno messo in luce dubbi sulla sostenibilità delle coperture e sull’effetto redistributivo della manovra. In particolare, Bankitalia ha avvertito che alcune misure potrebbero favorire le fasce medio-alte a discapito di quelle più povere. La Corte dei conti ha chiesto più chiarezza sulle fonti di finanziamento.
Giorgetti ha risposto che il governo è pronto a confrontarsi, ma vuole un dibattito basato sui fatti e non sulle ideologie. “Siamo aperti a valutare proposte per migliorare”, ha detto il ministro, “ma serve equilibrio”.
Politica in fibrillazione: maggioranza unita, opposizione in pressing
Nel frattempo, la maggioranza – Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – si stringe attorno al governo. “La manovra è pensata per chi lavora e produce”, ha detto il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari. Dall’opposizione, invece, si chiedono cambiamenti più decisi: “Serve più coraggio per aiutare davvero i redditi più bassi”, ha commentato Elly Schlein del Partito Democratico.
Il confronto parlamentare entrerà nel vivo nelle prossime settimane. La legge di bilancio deve essere approvata entro fine anno, per evitare l’esercizio provvisorio. Intanto, tra numeri, dichiarazioni e qualche battuta amara, il dialogo tra governo e istituzioni continua. Giorgetti, da parte sua, non sembra intenzionato a cedere: “Siamo convinti di aver fatto la cosa giusta”, ha ribadito oggi.
