Giorgetti promette soluzioni innovative per iper e superammortamento

Giorgetti promette soluzioni innovative per iper e superammortamento

Giorgetti promette soluzioni innovative per iper e superammortamento

Matteo Rigamonti

Novembre 9, 2025

Milano, 9 novembre 2025 – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha rilanciato oggi, durante un’intervista al Festival Bergamo Città d’impresa, la necessità di intervenire su iperammortamenti e superammortamenti nel corso del passaggio parlamentare della manovra finanziaria. Secondo Giorgetti, si tratta di strumenti che “danno un impulso quasi automatico per rinnovare, investire, migliorare”, sottolineando come la loro stabilizzazione possa rappresentare un segnale importante per il tessuto produttivo italiano.

Giorgetti: “Serve certezza per gli investimenti”

Nel corso dell’intervista, il ministro ha spiegato che rendere pluriennali questi incentivi fiscali sarebbe “una bella cosa”, perché garantirebbe agli imprenditori “un quadro di certezza nel tempo”. Una prospettiva che, secondo Giorgetti, permetterebbe alle aziende di pianificare con maggiore serenità i propri investimenti. “Cercheremo sicuramente di trovare una soluzione”, ha aggiunto il titolare di via XX Settembre, lasciando intendere che il tema sarà oggetto di confronto nelle prossime settimane in Parlamento.

Il riferimento è alle misure che negli ultimi anni hanno sostenuto la transizione digitale e tecnologica delle imprese italiane, in particolare nell’ambito del piano Industria 4.0. Gli iperammortamenti e i superammortamenti consentono infatti alle aziende di dedurre dal reddito imponibile una quota superiore rispetto al costo effettivo dei beni strumentali acquistati, favorendo così il rinnovo dei macchinari e l’adozione di tecnologie più avanzate.

Il nodo della programmazione industriale

Secondo diversi osservatori, la possibilità di rendere strutturali questi strumenti rappresenta una delle richieste più pressanti da parte delle associazioni di categoria. “Abbiamo bisogno di regole certe e stabili”, ha ribadito nei giorni scorsi il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sottolineando come le imprese italiane soffrano spesso per la volatilità delle norme fiscali. Anche il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha chiesto “un quadro chiaro che consenta alle piccole e medie imprese di programmare gli investimenti senza dover rincorrere ogni anno le novità della legge di bilancio”.

Il tema è particolarmente sentito nel Nord Italia, dove la manifattura rappresenta ancora un pilastro dell’economia locale. A Bergamo, dove si è svolto il festival che ha ospitato l’intervento del ministro, numerosi imprenditori hanno espresso preoccupazione per l’incertezza normativa. “Non sappiamo mai se potremo contare sugli incentivi anche l’anno prossimo”, ha confidato un imprenditore del settore meccanico presente in sala.

Le risorse in manovra e i margini di trattativa

La discussione sugli iperammortamenti si inserisce in un quadro di risorse limitate per la prossima legge di bilancio. Il governo sta lavorando a una manovra da circa 24 miliardi di euro, con priorità su taglio del cuneo fiscale e rinnovo dei contratti pubblici. Tuttavia, secondo fonti parlamentari, non è escluso che durante l’iter in Commissione Bilancio possano emergere spazi per rafforzare gli incentivi agli investimenti produttivi.

“Stiamo valutando tutte le opzioni”, ha spiegato un esponente della maggioranza a Montecitorio. Il nodo principale riguarda la copertura finanziaria: secondo le stime del Ministero dell’Economia, rendere strutturali gli iperammortamenti comporterebbe un costo aggiuntivo per lo Stato compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro all’anno. Una cifra non trascurabile, soprattutto in un contesto di vincoli europei sul deficit.

Le reazioni del mondo produttivo

Il mondo delle imprese guarda con attenzione all’evoluzione del dibattito parlamentare. “Senza incentivi stabili rischiamo di perdere terreno rispetto ai nostri concorrenti europei”, ha osservato il direttore generale di Assolombarda, Alessandro Spada. Anche dalla CNA arriva una richiesta di chiarezza: “Le piccole imprese hanno bisogno di sapere su quali strumenti potranno contare nei prossimi anni”, ha dichiarato il presidente Dario Costantini.

In attesa delle prossime mosse del governo, il messaggio lanciato da Giorgetti sembra aver raccolto consensi tra gli operatori economici presenti a Bergamo. Solo nelle prossime settimane si capirà se la promessa di “trovare una soluzione” potrà tradursi in una modifica concreta della manovra. Per ora resta la richiesta – pressante – di stabilità normativa e fiscale per chi investe nel futuro dell’industria italiana.