Hamas: i miliziani bloccati promettono resistenza fino alla fine

Hamas: i miliziani bloccati promettono resistenza fino alla fine

Hamas: i miliziani bloccati promettono resistenza fino alla fine

Matteo Rigamonti

Novembre 9, 2025

Gaza, 9 novembre 2025 – Nel mezzo delle trattative per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, la tensione nella Striscia di Gaza non accenna a calare. A Rafah, in particolare, si trovano intrappolati nei tunnel controllati dall’esercito israeliano circa 150 miliziani delle Brigate Ezzedin al-Qassam. La conferma arriva da fonti locali e dal Times of Israel, mentre i mediatori internazionali cercano una via d’uscita per mantenere viva la tregua, messa a dura prova nelle ultime ore.

Hamas: “Non c’è spazio per la resa”

Questa mattina l’ala armata di Hamas ha ribadito con forza che “nelle Brigate Ezzedin al-Qassam non esiste la parola resa o consegna al nemico”. Un messaggio diretto ai mediatori – tra cui Egitto e Qatar – che stanno provando a trovare un accordo per far uscire i combattenti nascosti nei tunnel di Rafah senza che finiscano nelle mani dell’IDF (Israel Defense Forces). “Serve una soluzione che permetta di continuare il cessate il fuoco”, si legge nella nota.

Fonti diplomatiche vicine ai colloqui spiegano che la presenza dei miliziani nei tunnel è uno degli aspetti più delicati della trattativa. “Non è solo una questione militare, ma anche simbolica”, dice un funzionario egiziano che partecipa ai negoziati. La pressione è salita dopo che Israele ha denunciato ritardi nella consegna delle salme degli ostaggi.

Il caso Goldin e il nodo delle salme

Al centro delle tensioni c’è la vicenda del soldato Hadar Goldin, morto nel 2014 e il cui corpo sarebbe stato recuperato ieri a Rafah da Hamas. Secondo fonti israeliane, i ritardi nella restituzione della salma sono legati proprio alle trattative per permettere ai miliziani bloccati di lasciare la zona sotto controllo israeliano e raggiungere parti di Gaza non presidiate dall’IDF.

Nel primo pomeriggio, l’emittente israeliana Channel 12 ha annunciato che la restituzione del corpo di un ostaggio israeliano è imminente. Non è però chiaro se si tratti proprio di Goldin. “La situazione resta molto fluida, ogni ora può cambiare tutto”, ha confidato una fonte diplomatica a Gerusalemme.

Israele ha già fatto sapere che considera il ritardo nella consegna delle spoglie una violazione dell’accordo di cessate il fuoco. “Abbiamo chiesto spiegazioni ai mediatori”, ha detto un portavoce del governo israeliano, sottolineando come il rispetto degli impegni sia “essenziale per mantenere la tregua”.

Tunnel di Rafah: punto critico tra strategia e umanità

I tunnel di Rafah, al confine con l’Egitto, sono da anni uno dei punti più caldi della Striscia di Gaza. Servono sia per scopi militari sia per il contrabbando di beni essenziali. Oggi sono un rifugio per decine di combattenti. Secondo le prime ricostruzioni, l’esercito israeliano ha circondato l’area nelle ultime 48 ore, bloccando ogni via di fuga.

“Ci sono uomini senza acqua né cibo da giorni”, racconta un operatore umanitario sul posto. Le condizioni nei tunnel sarebbero “estreme”, con miliziani feriti e senza cure mediche. La Croce Rossa Internazionale chiede un accesso sicuro per poter valutare la situazione e portare aiuti.

Pressioni internazionali e rischio di nuove tensioni

Intanto la pressione internazionale si fa sentire. Stati Uniti, Unione Europea e Nazioni Unite hanno chiesto con forza il rispetto degli accordi raggiunti. “Ogni violazione può far saltare la fragile tregua”, ha avvertito un portavoce dell’ONU a New York.

Sulle strade di Tel Aviv e Gaza City si respirano emozioni contrastanti. Da una parte, i familiari degli ostaggi israeliani chiedono risposte chiare; dall’altra, la popolazione palestinese teme nuove operazioni militari se la situazione dovesse peggiorare.

La giornata si annuncia lunga e incerta. Solo nelle prossime ore capiremo se le trattative riusciranno a sbloccare lo stallo a Rafah e a garantire la prosecuzione del cessate il fuoco. Nel frattempo, la tensione resta alta su entrambi i fronti.