Kiev, 9 novembre 2025 – Nella notte tra l’8 e il 9 novembre, l’Aeronautica Militare ucraina ha lanciato l’allarme per una nuova ondata di attacchi con droni russi che hanno colpito diverse zone del Paese, da Černihiv a Dnipropetrovsk, passando per Donetsk e il distretto di Nižyn. Poco dopo le 2, le sirene hanno cominciato a suonare, una dopo l’altra, da nord a sud. Lo Stato Maggiore ucraino ha fatto sapere su Telegram che i droni sono stati avvistati anche nella regione di Sumy, specialmente nei distretti di Konotop e Shostka. La gente è rimasta sveglia per ore, in attesa di notizie.
Colpiti gli impianti energetici, blackout in molte città
Durante la notte, Mosca ha alzato la pressione colpendo le infrastrutture energetiche ucraine. Secondo Kiev, sono stati lanciati “centinaia di droni” contro impianti chiave sparsi in tutto il Paese. Il risultato è stato pesante: la società elettrica statale Centerenergo ha annunciato il crollo totale della produzione. “La produzione è scesa a zero”, si legge in un comunicato diffuso all’alba. In diverse città, come Dnipro e Sumy, i residenti hanno segnalato blackout improvvisi e lo stop del riscaldamento centralizzato. “Abbiamo passato la notte al freddo, senza luce né acqua”, racconta Olena, 47 anni, di Dnipropetrovsk.
Riparazioni in corso, ma la strada è lunga
Le squadre di emergenza hanno lavorato tutta la notte per cercare di ripristinare almeno una parte dell’elettricità e del riscaldamento. Il Ministero dell’Energia parla di danni “gravi” e avverte: serviranno giorni per riportare tutto alla normalità. “Stiamo facendo il possibile per riaccendere le case”, ha assicurato il ministro German Galushchenko. La situazione resta però critica in alcune zone della regione di Donetsk, dove ancora non si ha una stima precisa dei danni, come ha ammesso un portavoce della Protezione Civile.
Allerta e precauzioni nelle aree colpite
Nelle zone più colpite, in particolare Černihiv e Dnipropetrovsk, le autorità hanno invitato la popolazione a limitare gli spostamenti e a prepararsi a nuove interruzioni dei servizi essenziali. “La priorità è la sicurezza delle persone”, ha detto il governatore di Černihiv, Vyacheslav Chaus. Nel frattempo, nei distretti di Konotop e Shostka le scuole sono rimaste chiuse per precauzione. “Non possiamo rischiare con i bambini in queste condizioni”, confida una dirigente scolastica di Sumy.
Attacco ucraino contro base russa a Mikhailivka
Dal fronte sudorientale arrivano notizie di un attacco ucraino a una base russa nel villaggio di Mikhailivka, nella regione occupata di Zaporizhzhia. Secondo Ukrinform, che cita il canale Telegram di Petro Andriushchenko (Centro per lo studio dell’occupazione), l’azione ha causato danni significativi alle strutture militari russe. Non sono stati però forniti dettagli su vittime o perdite materiali.
Sabotaggio partigiano vicino al confine russo
Nella stessa notte, fonti ucraine riferiscono che gruppi partigiani avrebbero messo fuori uso una torre di comunicazione nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina. L’azione, non confermata da Mosca, avrebbe lo scopo di ostacolare le comunicazioni militari russe nella zona. “È un segnale che la resistenza continua anche oltre il confine”, commenta Andriushchenko.
L’inverno si avvicina, cresce la preoccupazione
Con l’inverno alle porte e le temperature già vicine allo zero in molte aree, la paura di nuovi blackout lunghi e freddi aumenta. Il governo ucraino ha chiesto ai partner occidentali di rafforzare le difese antiaeree e di inviare generatori con urgenza. “Siamo di fronte a una sfida enorme”, ammette il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. Per ora, l’obiettivo resta garantire almeno i servizi essenziali e proteggere le infrastrutture che ancora funzionano.
La notte appena passata lascia un Paese stanco, ma deciso a resistere. “Non ci arrenderemo”, scrivono in molti sui social. Ma tra blackout e sirene, la sensazione è che l’inverno sarà lungo e difficile.
