Roma, 9 novembre 2025 – Il 9 novembre, trentasei anni fa, migliaia di persone si riversarono sulle strade di Berlino, lungo quel muro di cemento che per decenni aveva diviso famiglie, amici, vite. La caduta del Muro di Berlino nel 1989 non fu solo la fine di una barriera fisica. Fu un momento storico che cambiò per sempre la Germania, l’Europa e il mondo intero. Oggi, in Italia, questa data si celebra come Giorno della Libertà, istituito con la legge 61 del 15 aprile 2005.
9 novembre, una data che segna la memoria di tutti
“Il 9 novembre non è solo l’abbattimento di un muro che ha diviso la Germania sotto il giogo del comunismo”, ha scritto questa mattina la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio pubblicato su X alle 8.45. “Quella notte ha toccato profondamente l’Europa e il mondo intero”. Migliaia di persone, mosse dallo stesso desiderio, hanno acceso una nuova speranza. Una giornata di riconquista della libertà, della democrazia e della fiducia nel futuro.
Nel suo messaggio, Meloni ha ricordato il valore di quella notte: “Pensiamo a chi ha sofferto, a chi ha sperato, a chi ha avuto il coraggio di credere che il mondo potesse cambiare”. Parole che risuonano ancora oggi, mentre l’Europa affronta nuove sfide legate ai diritti e alle libertà fondamentali.
Il Giorno della Libertà: l’Italia non dimentica
La scelta di dedicare il 9 novembre al Giorno della Libertà è stata presa dall’Italia nel 2005, con la legge n. 61. Un modo per mantenere viva la memoria e i valori della democrazia. Ogni anno, scuole e istituzioni organizzano eventi e incontri per ripensare a quel momento e alle sue ripercussioni.
Nel 2024, secondo il Ministero dell’Istruzione, sono stati più di 1.200 gli eventi nelle scuole italiane per questa giornata. In molte città, da Milano a Palermo, studenti e insegnanti hanno letto testimonianze di chi ha vissuto quei giorni e discusso su cosa significhi oggi la libertà.
Il muro che ha diviso il mondo
Il Muro di Berlino, costruito nel 1961, è stato per quasi trent’anni il simbolo più tangibile della Guerra Fredda. Ha diviso la città in due: Est e Ovest. Da una parte la Repubblica Democratica Tedesca (DDR), dall’altra la Repubblica Federale Tedesca (BRD). Famiglie separate, vite sospese tra due realtà. Poi, nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1989, dopo settimane di proteste e pressioni internazionali, le autorità della DDR annunciarono – quasi per sbaglio – l’apertura delle frontiere.
Le immagini dei berlinesi che abbattavano il muro con martelli e picconi fecero il giro del mondo. “Sembrava impossibile fino a poche ore prima”, ricorda Klaus Meier, allora ventenne studente a Berlino Ovest. “Poi abbiamo sentito le urla, la gente correva verso i checkpoint. Solo allora abbiamo capito che era vero”.
La reazione del mondo e l’eredità di quella notte
La caduta del muro fu accolta con entusiasmo nelle capitali europee. A Roma, il presidente della Repubblica Francesco Cossiga parlò di “un giorno che resterà nella storia”. A Parigi e Londra si moltiplicarono le manifestazioni di sostegno. Nei mesi seguenti, anche in altri paesi dell’Est Europa caddero i regimi comunisti: da Praga a Bucarest.
Oggi, secondo molti storici come Andrea Graziosi dell’Università di Napoli, quella notte segna “l’inizio della fine della Guerra Fredda” e l’avvio di un percorso che ha portato, nel 2004, all’ingresso nell’Unione Europea di dieci nuovi Paesi dell’Est.
Libertà, un valore da difendere ogni giorno
Nel suo messaggio, Meloni ha invitato a rinnovare “quella stessa speranza e voglia di libertà” che animò i tedeschi nel 1989. Un appello che arriva in un momento delicato per l’Europa, alle prese con tensioni geopolitiche e crisi dei diritti civili in varie zone del continente.
“Ricordare il 9 novembre significa anche chiedersi cosa vuol dire essere liberi oggi”, ha detto ieri sera il presidente della Camera Lorenzo Fontana, durante una cerimonia a Montecitorio. “Non è solo memoria: è un impegno che riguarda tutti i giorni”.
Così, mentre a Berlino si depositano fiori lungo i resti del vecchio muro e in Italia si moltiplicano le iniziative nelle scuole, il Giorno della Libertà rimane un momento per guardare insieme al passato e al futuro.
