Metsola: il coraggio e la determinazione che hanno abbattuto il Muro

Metsola: il coraggio e la determinazione che hanno abbattuto il Muro

Metsola: il coraggio e la determinazione che hanno abbattuto il Muro

Matteo Rigamonti

Novembre 9, 2025

Berlino, 9 novembre 2025 – Sono passati trentasei anni dalla caduta del Muro di Berlino, ma il ricordo di quella notte è ancora vivo, palpabile nelle parole e nei gesti delle istituzioni europee. Oggi, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha affidato a X (ex Twitter) un messaggio che richiama il coraggio di chi, il 9 novembre 1989, ha contribuito a trasformare l’Europa. “Dalla divisione all’unità. Dai muri alla libertà. Dalle barriere ai ponti”, ha scritto Metsola, sottolineando come quello spirito debba ancora oggi guidarci verso una Europa di pace.

Quella notte che cambiò tutto

Era una serata gelida quella del 9 novembre 1989, quando migliaia di berlinesi si riversarono lungo la Bernauer Strasse e sotto la Porta di Brandeburgo. Le immagini dei primi martelli che colpivano il cemento, dei soldati spaesati, dei volti increduli rimangono scolpite nella memoria collettiva. In poche ore, il Muro di Berlino – simbolo della Guerra Fredda e della divisione tra Est e Ovest – crollava sotto il peso della storia e della volontà della gente. “Fu un momento di coraggio”, ha ricordato Metsola, “ma anche di speranza condivisa”.

Un anniversario che parla a noi

Oggi, a 36 anni di distanza, le celebrazioni si sono svolte tra Berlino e Bruxelles. Fiori e candele sono stati deposti vicino al Memoriale del Muro, mentre scolaresche e turisti hanno camminato sui tratti rimasti, tra graffiti e targhe commemorative. In Europa, questa ricorrenza ha un peso speciale: “Quello che è successo allora ci insegna che nessuna barriera è insormontabile”, ha detto Metsola nel suo messaggio. E ha aggiunto: “Sta a noi continuare a costruire ponti”.

Le sfide che l’Europa affronta oggi

Il richiamo all’attualità è chiaro. In un continente segnato da nuove tensioni – dai confini orientali alle crisi migratorie – l’appello all’unità non è solo parole. “La pace non è mai scontata”, ha confidato un funzionario europeo presente alle celebrazioni di Berlino. “Serve impegno giorno dopo giorno, serve memoria”. Metsola ha ribadito: “Dobbiamo lasciarci guidare dallo stesso spirito che fece cadere il Muro”. Un invito che si sente forte anche nei corridoi delle istituzioni europee, dove la parola “unità” torna spesso nei momenti più difficili.

Dalla memoria alla responsabilità concreta

Durante la giornata, diversi leader europei hanno rilanciato l’appello alla coesione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando davanti a una folla raccolta vicino al Checkpoint Charlie, ha richiamato “la responsabilità verso le nuove generazioni”. Per Scholz, “ricordare il passato vuol dire anche impegnarsi per un futuro senza muri”. Parole simili sono arrivate da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea: “La libertà conquistata allora va difesa ogni giorno”.

Le storie dei cittadini: tra ieri e domani

Tra i presenti alle commemorazioni, molti berlinesi hanno condiviso con i cronisti i loro ricordi di quella notte. “Avevo vent’anni”, ha raccontato Klaus Richter, ex studente dell’Est. “Non pensavamo sarebbe successo davvero. E invece ci siamo ritrovati liberi, dall’altra parte”. Una signora anziana, Ingrid Müller, ha mostrato una vecchia fotografia sotto la Porta di Brandeburgo: “Questa è la mia famiglia riunita dopo anni. Non lo dimenticherò mai”.

Un’eredità che parla ancora a tutti noi

Il messaggio lanciato oggi da Roberta Metsola su X – “Dalla divisione all’unità” – risuona nelle parole dei cittadini e nelle iniziative delle istituzioni. La caduta del Muro di Berlino resta un punto di riferimento per chi crede in un’Europa aperta e solidale. Ma, come ricordano storici e testimoni, la strada verso una vera unità è ancora lunga. Solo allora, forse, potremo dire che quei ponti costruiti nel 1989 avranno davvero superato ogni barriera.