Mosca, 9 novembre 2025 – La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha lanciato un duro attacco alle nuove restrizioni europee sui visti Schengen per i cittadini russi, definendo la linea dell’Unione Europea come “un cammino sul filo del suicidio”. Le sue parole sono arrivate ieri sera durante un’intervista al canale russo Tvc, rilanciata dall’agenzia Tass. Per Zakharova, le misure di Bruxelles mettono a rischio non solo i rapporti diplomatici, ma anche la stabilità interna dell’Europa.
Visti Schengen, la tensione che non si placa
Il tema dei visti Schengen è tornato a far discutere dopo che diversi Paesi europei hanno stretto le maglie per i cittadini russi. In particolare, il divieto di rilasciare ingressi multipli ha fatto scattare subito la reazione di Mosca. “Escludere turisti russi legali, con documenti in regola e risorse economiche, vuol dire spingere l’Europa verso il suicidio”, ha detto Zakharova, sottolineando che i cittadini russi che viaggiano rispettando le regole sono tutelati da precise norme.
La portavoce ha ribadito che le nuove restrizioni non colpiscono solo chi cerca di aggirare i controlli, ma anche chi si muove nel pieno rispetto della legge europea. “L’Europa sta camminando su un filo pericoloso”, ha avvertito, lasciando intendere che le conseguenze potrebbero andare ben oltre il semplice settore turistico.
Mosca pronta a rispondere, ma con prudenza
Durante l’intervista, Zakharova ha chiarito che la Russia non intende farsi trascinare in provocazioni che danneggerebbero i suoi interessi. “Molte delle scelte europee mirano a provocarci per farci reagire con misure di ritorsione, forse simili, che però finirebbero per ferire anche noi”, ha spiegato. Eppure, ha aggiunto, una risposta non è esclusa: “Ci saranno contromisure, ma saranno decise guardando prima di tutto ai nostri interessi nazionali”.
Zakharova ha anche detto che il governo sta valutando diverse opzioni, da risposte “speculari” a strategie “ibride” o “asimmetriche”, se ritenute più efficaci. “Siamo pronti a rispondere in modo speculare o anche in modo diverso, se questo ci conviene di più”, ha sottolineato, lasciando aperte più strade.
Occidente e Mosca: una partita anche dentro la società russa
La portavoce ha suggerito che molte decisioni prese in Europa hanno anche lo scopo di sondare la reazione della società russa. “Spesso queste mosse servono a vedere come reagisce la nostra gente”, ha osservato. Un segnale che Mosca legge le mosse occidentali anche in chiave interna, valutando l’effetto sull’opinione pubblica e sulla coesione del Paese.
In questo scenario, il governo russo sembra intenzionato a mantenere una linea ferma, evitando di cadere in provocazioni che potrebbero ritorcersi contro di lui. Solo dopo una valutazione attenta – ha lasciato intendere Zakharova – si deciderà se e come rispondere concretamente.
Un clima sempre più teso tra Mosca e Bruxelles
Le parole di Zakharova arrivano in un momento di crescente tensione tra Russia e Unione Europea. Il nodo dei visti si aggiunge a una lunga lista di questioni calde, dai dossier energetici a quelli militari e commerciali. Fonti europee spiegano che le restrizioni sono state introdotte per motivi di sicurezza e per aumentare la pressione politica su Mosca, soprattutto dopo l’escalation in Ucraina.
A Mosca, però, il provvedimento viene visto come un tentativo di isolamento e una minaccia agli scambi culturali e commerciali. “Possono continuare a sognare”, ha commentato Zakharova con tono pungente, riferendosi alle speranze occidentali di una reazione russa che si danneggi da sola.
Rapporti UE-Russia: che futuro?
Per ora, il governo russo non ha annunciato contromisure precise contro le restrizioni europee. Ma la posizione di Zakharova lascia intendere che Mosca potrebbe muoversi nei prossimi mesi. Nel frattempo, migliaia di cittadini russi che viaggiano regolarmente nell’Unione Europea attendono di capire quali saranno gli effetti concreti delle nuove regole.
Il clima resta teso. E il nodo dei visti rischia di diventare solo uno dei tanti fronti aperti tra Bruxelles e Mosca in questa fase delicata della politica internazionale.
