Redistribuzione delle ricchezze: Schlein lancia il dibattito cruciale per il futuro sociale

Redistribuzione delle ricchezze: Schlein lancia il dibattito cruciale per il futuro sociale

Redistribuzione delle ricchezze: Schlein lancia il dibattito cruciale per il futuro sociale

Matteo Rigamonti

Novembre 9, 2025

Roma, 9 novembre 2025 – Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha scelto il palco del congresso nazionale dei Giovani Democratici per mettere al centro un tema che, secondo lei, deve tornare a fare discutere: la redistribuzione delle ricchezze, del potere e del tempo. Il suo intervento, atteso e seguito da centinaia di delegati nella sala dell’Acquario Romano, è arrivato poco dopo le 11.30, in una giornata segnata da confronti accesi e qualche tensione tra le fila del partito.

Redistribuire: la parola chiave per la sinistra

Saremo quelli che vogliono riportare una parola fondamentale per la sinistra al centro del dibattito: la redistribuzione”, ha detto Schlein, scandendo ogni frase con calma, quasi a voler imprimere quelle parole nella mente di chi ascoltava. Non parlava solo di soldi, ma anche di potere e, forse in modo meno scontato, di tempo. “Il tempo è diventato una risorsa preziosa”, ha aggiunto, guardando verso le prime file dove sedevano i rappresentanti delle federazioni giovanili di Milano, Napoli e Palermo.

L’intervento ha ricevuto un lungo applauso. Qualcuno, come Marco D’Angelo da Torino, ha commentato a bassa voce: “Finalmente si torna a parlare di cose concrete”. Altri, più cauti, hanno chiesto di vedere proposte chiare. Schlein non si è tirata indietro: “Dobbiamo rivedere come vengono distribuite le opportunità nel nostro Paese”, ha spiegato, citando dati Istat che mostrano un divario sempre più ampio tra Nord e Sud.

Il tempo che manca ai giovani

La questione della redistribuzione del tempo ha colpito molti. “Non si tratta solo di salario o di contratti”, ha sottolineato la segretaria dem, “ma anche di come il lavoro occupa ogni momento della nostra vita”. Per Schlein, la sinistra deve ascoltare la richiesta di un equilibrio tra lavoro e vita privata che arriva soprattutto dai giovani.

Nel suo discorso, ha ricordato le difficoltà che affrontano molti giovani italiani: “Molti ragazzi devono scegliere tra un lavoro precario e la possibilità di costruirsi una famiglia”, ha detto. E ha aggiunto: “Serve una politica che restituisca tempo alle persone”. Parole che hanno trovato eco nelle parole di Francesca Rossi, delegata di Firenze: “Qui si parla della nostra vita di tutti i giorni, non di slogan”.

Reazioni in sala e sfide per il Pd

La giornata all’Acquario Romano è proseguita con tavoli di lavoro e interventi dei dirigenti locali. L’intervento di Schlein ha segnato un punto di svolta. “La redistribuzione non è solo una questione economica, riguarda anche la partecipazione democratica”, ha spiegato nel pomeriggio Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e membro della direzione nazionale. Per Ricci, il Pd deve tornare a essere “il partito che ascolta chi non ha voce”.

Non sono mancati gli appelli a tradurre tutto in fatti concreti. Alcuni giovani amministratori hanno chiesto misure precise su fisco progressivo, accesso alla casa e politiche per l’infanzia. Schlein ha garantito che il partito lavorerà su questi temi nei prossimi mesi, coinvolgendo le federazioni territoriali.

Congresso tra speranze e sfide aperte

Il congresso dei Giovani Democratici si chiude domani, con l’elezione della nuova segreteria nazionale. Intanto, il dibattito interno resta acceso. “C’è voglia di cambiamento, ma anche la paura di restare ai margini”, racconta un delegato lombardo durante la pausa pranzo. Il sentimento che circola è chiaro: il Pd è chiamato a una svolta. “O si torna a parlare di redistribuzione – quella vera – oppure rischiamo di perdere un’intera generazione”, sintetizza un dirigente romano.

Schlein sembra consapevole di tutto questo. Nel suo intervento finale ha ribadito: “La sinistra deve tornare a essere il motore delle battaglie per l’uguaglianza”. Solo così, forse, la parola “redistribuzione” potrà tornare a essere più di un semplice slogan.