Rivelazioni shock nel caso Vito Mezzalira: resti umani e misteri in un pozzo della villetta dell’ex postino

Rivelazioni shock nel caso Vito Mezzalira: resti umani e misteri in un pozzo della villetta dell'ex postino

Rivelazioni shock nel caso Vito Mezzalira: resti umani e misteri in un pozzo della villetta dell'ex postino

Matteo Rigamonti

Novembre 9, 2025

Gorizia, 9 novembre 2025 – Ossa umane e resti di abiti sono stati trovati ieri pomeriggio in un vecchio pozzo cementato, nel giardino di una villetta in via Nuova 7 a Sagrado. Qui viveva Vito Mezzalira, ex postino di 70 anni scomparso nel 2019. Il ritrovamento, avvenuto durante un controllo dei carabinieri, cambia le carte in tavola in un’inchiesta che da mesi punta il dito su sua moglie, Mariuccia Orlandi, e sul fratellastro di lei, Moreno Redivo. Secondo gli investigatori, i due avrebbero ucciso Mezzalira per continuare a intascare la sua pensione, coprendo la sparizione con versioni sempre diverse.

Scomparso senza tracce: la pista della pensione

Mezzalira era sparito nel nulla. Nessun biglietto, nessun indizio. Per tre anni, nessuno aveva sollevato sospetti: la moglie raccontava che lui se ne era andato per una “fuga d’amore” o forse per problemi personali. Solo nel 2022 la sorella di Mezzalira, insospettita dal fatto che la pensione veniva ancora regolarmente ritirata, ha deciso di denunciare il caso ai carabinieri di Gorizia. Da lì l’indagine ha preso una strada chiara: capire se dietro la scomparsa si nascondesse un crimine.

Gli investigatori hanno passato al setaccio movimenti bancari e ascoltato molti testimoni. “All’inizio le spiegazioni di Orlandi sembravano credibili”, ha detto una fonte vicina all’indagine. Ma qualcosa non quadrava: ogni mese la pensione di Mezzalira veniva incassata senza interruzioni.

Il pozzo cementato e la svolta

Il controllo nella villetta di Sagrado non era il primo. I carabinieri avevano già setacciato la casa senza trovare nulla. Stavolta però hanno usato un georadar per analizzare il terreno del giardino. Lo strumento ha segnalato un’anomalia sotto una colata di cemento fresca di qualche anno. Così, con l’aiuto dell’unità cinofila, hanno deciso di scavare.

A circa quattro metri di profondità è spuntato un vecchio pozzo, probabilmente sigillato dopo la sparizione di Mezzalira. Dentro, tra fango e detriti, c’erano resti ossei e pezzi di vestiti. Il materiale è stato subito mandato all’istituto di medicina legale di Udine per analisi e test del DNA.

“Adesso si apre una fase nuova”, ha detto il colonnello Massimiliano Bolis, comandante provinciale dei carabinieri di Gorizia. “Serve un’attenta analisi medico-legale per capire di chi sono quei resti. Se appartengono a Mezzalira non posso dirlo con certezza, ma è una possibilità concreta”.

Le accuse e le versioni dei sospettati

La moglie e il fratellastro sono ora nel mirino degli investigatori. Sono indagati per omicidio volontario, occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Secondo gli inquirenti, avrebbero agito insieme per uccidere l’anziano e continuare a prendere la sua pensione.

Mariuccia Orlandi ha sempre negato tutto. “Non so nulla della sparizione di mio marito”, avrebbe detto durante l’interrogatorio. Anche Moreno Redivo si è dichiarato estraneo ai fatti. Ma le indagini bancarie e i tabulati telefonici raccolti raccontano una storia diversa.

Aspettando le analisi: cosa succederà

Adesso tutto dipende dai risultati sulle ossa trovate nel pozzo. Gli esperti dovranno capire se quei resti sono davvero di Vito Mezzalira e chiarire le cause della morte. Solo allora gli investigatori potranno chiudere il cerchio su un caso che ha scosso Sagrado.

Intanto, la villetta resta sotto sequestro. I vicini dicono di non aver mai notato nulla di strano negli ultimi anni: “Vito era una persona riservata”, racconta una signora che abita poco lontano. “Dopo la sua scomparsa, la moglie diceva che si era trasferito all’estero”.

Un dettaglio che oggi suona molto diverso.