Traffico aereo in caduta libera: la previsione shock del segretario ai Trasporti Usa

Traffico aereo in caduta libera: la previsione shock del segretario ai Trasporti Usa

Traffico aereo in caduta libera: la previsione shock del segretario ai Trasporti Usa

Matteo Rigamonti

Novembre 9, 2025

Washington, 9 novembre 2025 – Il traffico aereo negli Stati Uniti rischia di bloccarsi quasi del tutto nelle prossime settimane, a causa dello shutdown federale che sta bloccando diversi settori chiave. A lanciare l’allarme è stato il segretario ai Trasporti americano, Sean Duffy, che ieri, in un’intervista alla CNN, ha spiegato come la situazione potrebbe precipitare proprio mentre milioni di americani si preparano a viaggiare per il Ringraziamento.

Shutdown in arrivo: il traffico aereo verso il collasso

Secondo Duffy, il traffico aereo “subirà un forte rallentamento”, con il rischio concreto che “pochi controllori del traffico aereo si presenteranno al lavoro”. Il segretario ha fatto notare che, con le feste alle porte, la domanda di voli crescerà. “Tutti vorranno viaggiare per vedere la famiglia”, ha detto Duffy, intervistato anche da Fox News ieri sera. Ma proprio in quel momento il sistema potrebbe fermarsi.

Il problema è lo shutdown, la chiusura parziale delle attività federali causata dal mancato accordo sul bilancio al Congresso. Come già accaduto in passato, colpisce direttamente i servizi essenziali, tra cui i controllori di volo e il personale della sicurezza negli aeroporti. “Ci saranno pochi voli in partenza e in arrivo… Sarà un caos e molti americani saranno arrabbiati”, ha ammesso Duffy, lasciando capire che le conseguenze potrebbero essere pesanti.

Controllori di volo e sicurezza: personale ridotto all’osso

Negli aeroporti principali – da JFK a New York a LAX a Los Angeles, passando per Chicago O’Hare – la preoccupazione cresce di ora in ora. Secondo le prime stime del Dipartimento dei Trasporti, solo una piccola parte dei circa 14mila controllori di volo potrebbe lavorare nei giorni più critici. Alcuni sindacati avvertono che la pressione sul personale rimasto diventerà insostenibile.

“Non possiamo garantire la sicurezza con così poche persone”, ha detto un rappresentante della National Air Traffic Controllers Association, raggiunto al telefono nella notte. “Se la situazione non si sblocca, saremo costretti a tagliare drasticamente i voli”. Anche tra gli agenti TSA, responsabili dei controlli di sicurezza, cresce la tensione: molti di loro, senza stipendio da giorni, stanno pensando se presentarsi o meno.

Ringraziamento a rischio: milioni di viaggiatori nel caos

Il periodo del Ringraziamento – che quest’anno cade il 27 novembre – è tradizionalmente uno dei più intensi per il traffico aereo negli Stati Uniti. Secondo la Federal Aviation Administration, nel 2024 erano passati oltre 30 milioni di passeggeri negli aeroporti americani durante la settimana delle feste. Quest’anno, però, lo scenario è ben diverso.

“Se lo shutdown non si risolve entro pochi giorni, ci saranno code lunghissime e cancellazioni a raffica”, ha raccontato una dipendente dell’aeroporto di Atlanta Hartsfield-Jackson, il più trafficato del paese. Le compagnie aeree stanno già preparando piani di emergenza: alcune hanno cominciato a inviare avvisi ai passeggeri su possibili ritardi e cambiamenti last minute.

Politica sotto pressione: la crisi che mette in ginocchio il Paese

Il tema è al centro del dibattito politico. Il leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha chiesto un intervento urgente: “Non possiamo lasciare milioni di americani bloccati negli aeroporti”. La Casa Bianca ha risposto che “la responsabilità è del Congresso”, invitando repubblicani e democratici a trovare un accordo sul bilancio.

Nel frattempo, sui social si moltiplicano le segnalazioni di disagi già in corso: voli cancellati all’ultimo, lunghe attese ai controlli, famiglie costrette a cambiare i piani. “È frustrante – ha scritto su X (ex Twitter) un utente di Dallas – non sapere se riuscirò a raggiungere i miei genitori per il Ringraziamento”.

Le prossime 48 ore: il destino del trasporto aereo americano

La situazione è in continua evoluzione. Fonti interne al Dipartimento dei Trasporti dicono che una soluzione potrebbe arrivare solo con un accordo lampo tra le forze politiche nelle prossime 48 ore. Se così non fosse, come ha ribadito Duffy, il traffico aereo negli Stati Uniti rischia davvero di scendere “quasi a zero”, proprio quando milioni di persone sperano di riabbracciare i loro cari.