Venezia, 9 novembre 2025 – Da più di un mese un delfino tursiope si fa notare tra le gondole e i vaporetti nel cuore della laguna di Venezia. L’animale, soprannominato “Mimmo” da chi abita in zona, è stato avvistato per la prima volta nel bacino di San Marco già a luglio, ma solo da ottobre è diventato una presenza quasi quotidiana. Un fatto che, pur non essendo del tutto nuovo per la laguna, suscita sia curiosità che qualche preoccupazione: mai prima d’ora un delfino si era fermato così a lungo in una delle aree più trafficate e rumorose della città.
Delfino in laguna, tra attenzione e rischi reali
Il Museo di Storia Naturale di Venezia conferma che il delfino sembra stare bene. “Abbiamo notato che si allontana regolarmente verso il mare aperto”, spiega Luca Mizzan, responsabile del museo. Questa osservazione è stata confermata anche dalla Guardia Costiera e dal Cert (Centro di Recupero Tartarughe e Cetacei), il che fa pensare che Mimmo non sia rimasto intrappolato nella laguna, ma scelga volontariamente di restare nel bacino di San Marco. Tuttavia, la presenza continua di barche e il traffico intenso – soprattutto nelle ore di punta – aumentano i pericoli. Più volte i conducenti dei vaporetti hanno dovuto cambiare rotta all’ultimo momento per evitare incidenti.
La città si mobilita: flash mob e raccolta firme per Mimmo
La storia ha coinvolto anche i cittadini. Ieri, in piazza San Marco, un gruppo di residenti ha organizzato un flash mob per chiedere più rispetto e protezione per il delfino. “Oltre al traffico normale di gondole e vaporetti, ora ci sono molte barche che arrivano solo per vederlo e fotografarlo”, racconta Cristina Romieri, tra le promotrici dell’iniziativa. “Abbiamo persino visto qualcuno lanciare una palla in acqua, comportamenti che possono stressare l’animale”. Da qui la decisione di lanciare una raccolta firme per spingere le autorità a riportare Mimmo in mare aperto il prima possibile.
Come comportarsi vicino a Mimmo: le regole da seguire
Per proteggere il delfino e mettere in sicurezza tutti, gli esperti hanno diffuso un breve vademecum rivolto a chi si trova vicino all’animale. “Bisogna mantenere almeno 50 metri di distanza”, riassume Mizzan. “Non si deve tagliargli la strada con le barche, né cercare di dargli da mangiare o farlo abituare troppo alla presenza umana”. Il rischio, spiegano al museo, è che Mimmo perda la naturale paura delle persone e delle imbarcazioni, aumentando così il pericolo di incidenti. “Speriamo torni presto in mare”, confida Mizzan, ricordando che con l’arrivo del freddo molti pesci si spostano in acque più profonde, e questo potrebbe spingere anche il delfino a lasciare la laguna.
Dove è stato visto e come segnalare problemi
Gli avvistamenti si susseguono tra il bacino di San Marco, la Punta della Dogana, la Giudecca e il Lido. Se Mimmo dovesse mostrarsi ferito o in difficoltà, o se si notassero comportamenti strani, è importante chiamare subito la Guardia Costiera o il Cert. “La collaborazione di tutti è fondamentale”, sottolinea Romieri. Intanto, chi passa ogni giorno sulle rive della laguna spera che il delfino continui a nuotare sicuro – magari tornando presto al largo, lontano dal rumore delle barche e dalla curiosità dei visitatori.
È un equilibrio delicato, quello tra la meraviglia di un incontro così vicino e la necessità di rispettare i tempi della natura. E Venezia, ancora una volta, si ritrova a fare i conti con la convivenza tra uomo e ambiente.
