Landini contro Giorgetti: la dura verità sui lavoratori massacrati

Landini contro Giorgetti: la dura verità sui lavoratori massacrati

Landini contro Giorgetti: la dura verità sui lavoratori massacrati

Giada Liguori

Novembre 10, 2025

Milano, 10 novembre 2025 – Al Forum delle relazioni industriali 2025, organizzato da Assolombarda nel cuore di Milano, Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha risposto senza mezzi termini alle ultime parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Nessuno vuole massacrare Giorgetti. A essere massacrati oggi sono gli italiani, i lavoratori dipendenti, i giovani, i precari, le donne. Sono loro le vittime di questa crisi”, ha detto Landini poco dopo le 11, circondato da delegati sindacali e giornalisti. Il riferimento era diretto alle affermazioni del ministro, che aveva parlato di un governo “massacrato” dalle critiche sul taglio dell’Irpef previsto nella manovra.

Manovra economica, tra tensioni e preoccupazioni

Negli ultimi giorni il dibattito sulla legge di bilancio si è fatto rovente. Il governo si trova a gestire una situazione economica che molti definiscono complicata. Secondo Landini, la vera emergenza è un’altra: “Chi ogni giorno fatica ad arrivare a fine mese”. E il confronto politico, ha aggiunto, rischia solo di distogliere l’attenzione dai problemi veri. “Non si può parlare di massacro del governo, quando milioni di persone vivono nell’incertezza”, ha sottolineato il segretario della Cgil, ricordando come la crisi abbia colpito soprattutto i lavoratori più fragili.

Durante la mattinata, vari rappresentanti sindacali hanno espresso preoccupazione per le misure contenute nella manovra. In particolare, temono che il taglio dell’Irpef non basti a far ripartire i consumi e a sostenere i redditi più bassi. “Serve un intervento più deciso su salari e precarietà”, ha spiegato una delegata della Fiom presente all’evento.

Pensioni, il governo apre qualche spiraglio

Dall’altra parte, da Bari, è arrivato il commento del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, impegnato in un incontro elettorale per le Regionali. “I margini ci sono su tutto, so che Claudio Durigon sta lavorando su questo”, ha detto Salvini rispondendo a chi gli chiedeva se ci fossero spazi per modifiche sulle pensioni attraverso emendamenti alla manovra. Il riferimento è al sottosegretario al Lavoro, Durigon, che da settimane segue il dossier previdenziale.

Salvini ha poi ribadito la priorità del suo partito: “Per noi viene prima la pace fiscale, la liberazione di milioni di italiani bloccati dall’Agenzia delle Entrate per cartelle partite da 10 e arrivate nel tempo a 20, 30, 40, 50 mila euro”. Secondo il vicepremier, la proposta della Lega prevede un “patto di fiducia” con i contribuenti: “Un mutuo di nove anni, con rate uguali, senza tassa d’ingresso e cancellando le sanzioni”, ha spiegato Salvini. L’obiettivo è permettere a chi ha debiti fiscali di rientrare piano piano, mentre lo Stato recupera risorse altrimenti difficili da incassare.

Legge di bilancio, margini di cambiamento e clima teso

La discussione sulla legge di bilancio resta aperta. Salvini ha confermato che sono in corso valutazioni su emendamenti per ampliare i beneficiari della pace fiscale: “Stiamo lavorando per includere anche chi ha accertamenti in corso”, ha detto il leader leghista. Le rate della nuova sanatoria dovrebbero partire da luglio 2026, secondo fonti parlamentari.

Il clima politico è teso. Da una parte, il governo difende le sue scelte e promette aggiustamenti lungo il percorso; dall’altra, sindacati e opposizioni chiedono interventi più forti su lavoro e welfare. “È una buona legge di bilancio, ma può essere migliorata”, ha ammesso Salvini davanti ai cronisti pugliesi. Per Landini, invece, la priorità resta “dare risposte concrete a chi oggi si sente abbandonato”.

Le reazioni fuori da Assolombarda e cosa ci aspetta

Nel pomeriggio, davanti alla sede di Assolombarda in via Pantano, alcuni lavoratori hanno espresso la loro delusione per le misure annunciate dal governo. “Non basta tagliare l’Irpef se poi i prezzi continuano a salire”, ha confidato un operaio metalmeccanico. Intanto, nelle prossime settimane sono attesi nuovi incontri tra esecutivo e parti sociali: il calendario dei tavoli tecnici dovrebbe essere definito entro fine novembre.

Il confronto sulla manovra andrà avanti in Parlamento tra emendamenti e trattative serrate. Sullo sfondo restano le difficoltà di una ripresa economica che tarda a decollare e la richiesta sempre più forte di misure capaci di ridurre davvero le disuguaglianze.